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giu
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Dreaming


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Inserito il - 04/02/2005 : 15:09:58  Mostra Profilo
forse sto impazzendo.
pens� la donna mentre la sua mente seguiva le varie storie e le parole che le sfilavano davanti, come maschere e stelle comete.
si ricord� che doveva far finta di essere una lontana parente della bambina, sperava almeno che questo non se lo sarebbe dimenticato.
dopotutto poteva perfino essere LA REALT�!!!
ma, finora, non sembrava ci fosse argomento che interessasse di meno a quella strana Emili.

le mani di Emili.
le vide, mentre lei si affacciava dalla porta di un'altra stanza.
erano
bellissime.
- ti sto cucinando qualcosa. hai fame?
doveva essere tardi.
- grazie. e cos� sai anche cucinare! cos'� di buono?
- insalata cotta con succo d'arancia ancora caldo di sole.
- ...dev'essere una specialit�..
- certo, quando assaggerai i miei piatti... proverai sensazioni mai sentite...
naturalmente, se mai ti ricordassi le sensazioni gi� sentite..eheh
- eh, eh gi�.

- scusa, Emili, percaso tu mi puoi dire in che luogo siamo?
- certo. a casa mia.
- ...e tu abiti qui TUTTA SOLA?
- no. � pieno di ospiti. e poi ci se ANCHE TU, NO?
- eh...eh gi�.

era un po' difficile arrivare a qualche conclusione con quella bambina. forse � pi� matta di me - pens� - e non so se questo dovrebbe rassicurarmi -
e gli occhi delle donna per un attimo ammiccarono al cielo.

s�.
il cielo.
non c'� niente di pi� bello del cielo.
...e da quanto tempo, che non lo vedeva.
in questo momento sentiva un bisogno vitale di uscire, e di stendere le mani verso l'alto, e di salutare quel mondo che non ricordava, da una vita cominciata quello stesso giorno.
vide una porta da cui entrava la luce calda del sole d'estate. s�, era quella l'uscita.
stava per girare la maniglia quando la bambina disse, forse leggendole nel pensiero:'' l� si va sulla strada, ti conviene uscire dalla porta sul retro, dove ci sono solo campi di girasoli.''
ed il suo dito affusolato e bianco indicava un'altra porta, alla fine di un lungo e stretto corridoio, soffusa da un'aureola gialla.
Emily si mise a correre e la raggiunse, apr� la porta e respir�. l'aria sapeva di nettare, era cos� buona che ubricava i polmoni.
dietro quella porta c'erano due gradini caldi e, poi, una miriade di facce di girasole che si crogiolavano nella luce.
allora lo fece,
con tutta la gioia possibile,
allung� le braccia al cielo in una specie di infinito stiracchiamento ed esclam�:
''salve signor mondo!''
la terra sembrava una signora con fragranti capelli bondi,
distesa su un letto di lenzuola luccicanti
per aspettare il suo amante.

...clic.
la donna si gir�.
no. non era possibile...
si era chiusa fuori.

Modificato da - giu in data 04/02/2005 15:18:29
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Inserito il - 04/02/2005 : 15:13:32  Mostra Profilo
storie di maschere e di stelle comete.
ripet� a se stessa, mentre di nuovo comparivano il furetto, il gatto pecora, e la fatina distratta che cercava il furetto.
quest'ultimo si stava divertendo da impazzire a saltare la corda.
e cantava...
''vorrei essere una radio,
vorrei essere una radio...''
povero fure',
forse pure quello era pazzo,
pens� tra se e se la donna, ch� sempre cercava di consolare la sua memoria tanto sbriciolante.
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Inserito il - 04/02/2005 : 15:22:05  Mostra Profilo
e la sua pazzia di donna attaccata alla metaforica sottoveste di una signora dal culo gigante.
[per chi non avesse letto i primi paragrafi, l� il paragone � esaurientemente spiegato :))]
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Inserito il - 04/02/2005 : 15:34:01  Mostra Profilo
pensato questo, mentre il furetto continuava a saltare e cantare, il gatto pecora a godersi l'estate tra i girasoli, e la fatina a cercare disperatamente il furetto da compagnia (sar� il caso di regalarle degli occhiali?! pens� la donna)
si sent� un clic-clac e la porta dietro si apr�, mentre la voce della bambina diceva - scusa, mi sono dimenticata di avvertirti, di solito io lascio incastrata una scarpa per impedire che si chiuda da sola

rimasero per lo meno un quarto d'ora a lasciare che le loro anime assorbissero il sole riflesso sui girasoli.
poi Emily sent� il sussurro della bambina:
tante volte bellissime stelle comete si vestono con maschere di carta per paura di riconoscersi.
non lasciare che la verit� che sta dentro di te
faccia lo stesso davanti agli occhi della tua stessa coscienza.

silenzio.

Io so chi sei.
forse un giorno te lo dir�, se non lo ricorderai.
forse un giorno ti dir� anche
chi sono
io.
se non riuscirai a ricordare
nemmeno questo.

una dolce lacrima di commozione scivolava sulla guancia sinistra di Emily, il suo sguardo basso accarezzava le mani piccole della bambina.
lei le alz� e le pos� lentamente ad incorniciare il viso, appoggiando il mento in un espressione di curiosa, infantile, infallibile sicurezza, mentre diceva, guardandola:

- tu sei una grande anima.
io lo so.
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Inserito il - 04/02/2005 : 19:22:02  Mostra Profilo
nessun
tempo
nessun tempo
per essere semplicemente
una spirale
di verit�

non c'� tempo
non c'�
tempo
per raccogliere i fiori caduti
dall'albero

violetta
notturna
violetta notturna
sei tu la speranza
dei dispersi

mentre il cielo cavalca
e la luna canta
nel bosco
la mamma copre i bimbi
con la sua calda mano

lontano, lontano
lontanolontano
I ricordi sono come valigie
perfino le formiche ne hanno
un po'
e se tu non vuoi
se tu non ne vuoi
nei fiumi dovrai
spogliarti e lasciare
le vecchie vesti

se tu non ne vuoi
attento! dovrai
darmi la mano e venire
con me
-
cos� cantava
adesso
il piccolo furetto.

la donna lo guard�, non sapeva quanto tempo era passato, e non aveva fame, sonno, niente.
la donna guard� il piccolo furetto,
si era accoccolato sotto un girasole, e sembrava che stesse cantando un sogno.

- forse � il sogno di una furetta
disse Emili.
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Inserito il - 04/02/2005 : 19:45:02  Mostra Profilo
[ sto iniziando a domandarmi cosa sto scrivendo... rimango io stessa stupita che le parole fluiscano da me in questo modo. inizio a pensare a questa storia come a una relazione intima... i miei giorni, la mia vita, � racchiusa nel bocciolo delle parole dietro queste parole ]

grazie, storia.
disse Emily, e poi - vabb�, il furetto ormai s'� addormentato, e io sto morendo di fame. opto per andarci a mangiare qello che avevi preparato tu, se non far� danni irrimediabili al mio apparato digestivo.
- ..mmmhh... - disse la piccola - mi sa che ormai il piatto � un po' troppo cotto...
- non dirmi che l'hai messo pure a CUOCERE! LA CUCINA STAR� ANDANDO IN FUOCO!
- beh, ogni tanto bisogna sperimentare qualcosa di nuovo, no?! andiamo a vedere cos'� capitato. - disse togliendo la scarpa dalla porta. e sia il furetto che il gatto-pecora si precipitarono per entrare, miagolando, cantando, borbottando...
nel buio totale dietro la porta, quando ancora gli occhi si divevano abituare all'ombra, si sent� un groviglio di
AHI! UH?! MEEOHHHHH!!!!
SEI TU CHE MI SEI VENUTO ADDOSSO!(questo era il furetto al gatto) MI STAI SCAMBIANDO PER UN TAPPETO?! (il gatto al furetto)
MA TI SEI LAVATO STAMATTINA?
SEI TU CHE PUZZI! BASTAAA!(la bambina) ed Emily: sentite aggrappatevi tutti a me, prenderemo in faccia qualche parete ma... � la via pi� veloce per arrivare al cibo... BUM!
...ehm, come non detto...
(il furetto): penso che tu abbia tirato gi� mezzo muro, altrimenti non riesco a spiegarmi tutta la polvere che mi sta entrando nel naso... e, e, eechiuuu�h�h�h�

gli occhi ora iniziavano a distinguere tutti i contorni
- eh.. ho la vaga idea che non fosse polvere, furetto... bens�..
- ...FUUMO?!
- gi�.

Modificato da - giu in data 04/02/2005 19:45:40
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Inserito il - 05/02/2005 : 15:27:29  Mostra Profilo
se
soltanto
la tua ombra
celeste
posarsi potesse
sulla radura
Notte

fresche
le tue stelle
riposano
lontanissime
sempre pi�
colme
di generosa
accoglienza

la mia
matita
cerca di disegnarti
ma invano
la tua forma
� interna
al pensiero

silenzio
circonfusa d'immenso
la polvere delle mie labbra
freme per toccarti

e poterti
toccare
con la faccia
sarebbe un sogno
e lo �
la mia
coscienza
� una tua sintesi
immediata
Siediti
ora vicino a me
sarebbe bellissimo
da sapere
Luce
Ritorna
a casa
la mia
anima
di te

innamorata

fresca
notte di
cielo e di
profumi
quanto
lontano
dovr� ancora venire
prima di poterti abbracciare
in me

c�llati
sono qui
la mia
ultima verit�

sulla riva del giorno
il fiume
passa
e l'acqua no
cos�
� la luce
che mi disseta

sai
la radura
di terra
che mi
ospita
da quando ho in prestito
questa mente
nasconde
segreti
profondi e
insondabili
vorrei
solo
la tua mano
nella mia
per poterli prendere
e
cantare
e
cantare
e
vivere

grazie
se io
ti perder�
prendimi lo stesso
per mano
e spogliami
di tutte le vesti

grazie, se io
ti perder�, ricorda!
il mio corpo non fa
parte di me.
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Inserito il - 05/02/2005 : 15:35:00  Mostra Profilo
e nemmeno la mia anima, ricorda!
nemmeno la mia anima, Notte Stellata,
far� parte di me, se io ti perder�!



Sole
diciott'anni ho dipinti
sul volto
e il tuo alimento
Vita
da diciott'anni scorre

cambiare
� come scegliere
una via
il sole
� la mia

stelle

unica,
unica essenza
verit�
e via
Sei

tutto
� dissolto
e si ricompone

si ricompone!

i polmoni
respirano
scientificamente
-----------------------------------
Tutto
� dissolto
Tutto � dissolto
finalmente
posso
riposare!




Modificato da - giu in data 05/02/2005 15:37:46
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Inserito il - 05/02/2005 : 15:52:19  Mostra Profilo
riposare...
a volte � l'unica cosa che si pu� fare.
affidarsi allo scorrere
nulla trattenere
essere
ci�

Emily cos� stava facendo, o forse gli altri lo stavano facendo per lei.
mentre mangiavano pane duro e pomodori sconditi, c'era qualcosa di pi� che li alimentava, tutti. Il fure', il gattopecora, Emili... una sostanza che passava dall'uno all'altro, rendendoli , semplicemente, VIVI.
alla finestra si sent� un toc-toc... era, indovinate, la fatina!!!
finalmente s'era accorta del fure'...
non appena Emili le apr� la finestra si scagli� contro l'animale insultandolo in un modo per niente consono ad una fatina, dopodich�, chiese se non poteva mangiare pure lei, e quando il fure' le offr� di condividere un pomodoro, lei lo guard� minacciosamente, si avvicin� come se volesse trasformarlo in poltiglia..e poi gli spiaccic� un affettuoso bacio bagnato e sputacchioso da fatina proprio in bocca.
...il fure', poverino, si vergogn� un po', e in modo imbarazzato si alz� a prendere un altro pomodoro. anche se era un'azione totalmente inutile, dato che sul tavolo ce n'erano almeno altri cinque...
Emili si era distesa sulla poltrona (ecco la famosa poltrona!! pens� la donna)e leggeva un libro blu senza titolo che aveva preso dalla credenza.

dopotutto non � un cattivo pranzo, anche se l'odore di insalata carbonizzata ci metter� un mese ad andarsene, disse la donna quasi in un sussurro, sapendo che le parole erano in quel momento distanti da ogni mente,
perfino dalla sua.
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Inserito il - 05/02/2005 : 19:50:45  Mostra Profilo
Zoretta! non sono io che ti faccio del bene! sei tu che te ne fai! tutto dipende da come leggi ci� che ho scritto....quella sono io, ma sei anche tu, e ogni persona che legge col cuore! sono io che ti ringrazio perch� leggi ci� che scrivo, che senn� non avrebbe alcun senso! se non esistesse l'affetto che provo per voi, non esisterebbe Emily, la sua gioia, la sua pace, e la sua piccola, enorme Verit�.


se
non si seguono le orme
del mare
� impossibile vedere oltre l'orizzonte

in questa piccola nave
c'� spazio per tutti
anche per i pesci che vogliono farci compagnia

voltati
a guardarmi
e nei miei occhi sentirai la stessa forza
che muove senza fatica
il mare

siamo
figli delle onde
come il respiro che ci lega all'anima


- tu hai mai visto il mare? - chiese Emily alla bambina, forse ispirata dall'intenso blu del libro, o forse da una sensazione d'infinito pi� antica del suo stesso introvabile passato.
Ed Emili, spostando i suoi profondi occhi azzurri dalle pagine e appoggiandoli dolcemente su quelli neri della donna:
- No. Per� ho visto una libellula. tu hai mai visto una libellula?
- ..?
- le libellule assomigliano al mare, per certi versi.
Per esempio, fanno lo stesso rumore.

la piccola aveva un modo di parlare molto diplomatico, simile a quello di uno scienziato che comunica il risultato inconfutabile dei suoi esperimenti.

- ah, ora si spiega tutto!... - la voce della donna era alquanto perplessa
- non capisci? � anche una questione di pace. vedi: la pace del mare, tutta quanta, � gigante. ora, immagina tutta quella pace, stare dentro al ronzare di una libellula. ..impressionante, vero?! eppure l'ho constatato di persona, l'altro ieri

- ...
- pensa, deve avere veramente un cuore fortissimo, questa libellula, per sopportare una pace del genere!
ci vogliono anni di allenamento, parola di Emili! quando il cuore raggiunge le dimensioni dell'anima, soltanto allora � possibile!
- Emili, tu non pensi che un muscolo cardiaco tanto grande sarebbe un po' ingombrante?!
- ingombrante? ingombrante � qualcosa di troppo piccolo e misurabile! il cuore dev'essere cos� grande da risultare invisibile e introvabile..., disperso nella minuscola frazione di respiro interiore che ti porta a raggiungere, indovina, te stessa. oltre ogni realt�. dev'essere pi� o meno cos�, il cuore di un mare: simile a quello di una libellula .
- in che senso?! la libellula raggiunge te stessa nel suo cuore ..o tu la raggiungi nel suo cuo..o insomma tutti si raggiungo..� un casino!
- beh, non proprio.
- vabene, ci riprovo: allora, � pi� o meno come un verbo?
- cos'� un ver..verbo? � un tipo di verme?
- no, ti spiego, � COME UN'AZIONE CHE TU O LA LIBELLULA FATE???
- sei complicata, Emily! come si fa a spiegarti qualcosa se tu non mi ascolti?
- ...
- ...
- va bene. adesso ascolto.

- vedi, � come leggere un libro. Tu sai leggere?
- certo! � facile!
- allora, tu lo apri, no? poi lo GUARDI. se tu lo guardi in un certo modo, lui se ne accorge, e allora tutto il suo senso cambia. capisci, se tu vuoi capire un libro, non puoi pretendere che LUI ti spieghi tutto! aprirlo e aspettare che le cose scritte ti sbattano contro il cervello, ma devi comportarti come con un ospite che non conosci. devi fare di tutto per non farlo sentire solo, e magari gli offri un po'...
- di insalata carbonizzata

silenzio.
- scusa, non sono riuscita a trattenermi! eheh
- mh, si vede che, proprio, tu non ci sai fare, con gli ospiti, eh?
- ...? io?
- certo! se gli offri insalata carbonizzata! adesso si capisce perch� non sai leggere un libro!
- (con espressione dubbiosa)aspetta UN MOMENTO! TU, invece, lo SAI LEGGERE?
- beh,modestamente, ho imparato dopo un duro lavoro di ascolto.
- e cosa ASCOLTAVI?
- il libro, no?!
- (con l'espressione di chi ha capito)lo lasciavi cadere per terra?! lo posavi sul tavolo?! lo sfogliavi?! gli facevi...ehm..il bagno??!
- ci dormivo abbracciata.
- certo, l'avrei indovinato!
- e pensa che sognavo ESATTAMENTE la storia che c'era scritta!!!
- scusa, ma chi � che te la LEGGEVA?!
- che discorsi, lo Specchio! Lui sa un sacco di cose, non te l'ha mica detto? all'inizio, per fare esperienza, prima gli raccontavo i miei sogni, poi prendevo la poltrona e mi facevo leggere tu-uutto il libro, da cima a fondo. dopo un bel po' di tecnica, il sogno del libro � diventato uguale al libro.
- s�, e quello, intendo, il libro, lui, era sempre lo stesso, vero?
- certo che no! ma mi prendi per una che legge sempre lo stesso libro, tu?!

Modificato da - giu in data 05/02/2005 20:30:41
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