V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Moon Light |
Inserito il - 24/01/2013 : 16:30:04 L'UOMO FOLLE. Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poich� proprio l� si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscit� grandi risa. "E forse perduto?" disse uno. "Si � perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si � imbarcato? � emigrato?" - gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balz� in mezzo a loro e li trapass� con i suoi sguardi: "Dove se n'� andato Dio? - grid� - ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strusciar via l'intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'� che si muove ora? Dov'� che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non � il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si � fatto pi� freddo? Non seguita a venire notte, sempre pi� notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione?
Anche gli d�i si decompongono! Dio � morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di pi� sacro e di pi� possente il mondo possedeva fino ad oggi, si � dissanguato sotto i nostri coltelli; chi deterger� da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatori, quali giuochi sacri dovremo noi inventare? Non � troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare d�i, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione pi� grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virt� di questa azione, ad una storia pi� alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!".
A questo punt� il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gett� a terra la sua lanterna che and� in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto - prosegu� - non � ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento � ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non � ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perch� siano vedute e ascoltate. Quest'azione � ancor sempre pi� lontana da loro delle pi� lontane costellazioni: eppure son loro che l'hanno compiuta!".
Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".
(Nietzsche - La Gaia Scienza) |
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