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deoris
DeOrIs
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 Inserito il - 03/03/2010 : 15:59:31
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Riporto qui gli ultimi tre sogni avuti qualche notte fa..
1) Stavo traslocando con la mia famiglia. Andavamo ad abitare in una nuova casa sempre nel paese nel quale vivo. Ero un p� turbata da questo trasferimento in quanto sarei stata un p� pi� lontana dalle abitazioni dei miei amici. Ricordo nei minimi particolari la casa. Era strana. Appena si entrava c'era una stanza abbastanza grande per� quasi completamente vuota, fatta eccezzione di due gabinetti posti a destra e a sinistra. Poi c'�era una scala di legno, lucida, grande elegante, dopo che la si saliva conduceva a un corridoio non molto lungo con altre stanze. Sono entrata in quella dei miei genitori. Anche questa era abbastanza grande. C?era solo un letto matrimoniale, moderno, e un armadio abbinato al letto, quando vado ad aprirlo per� dentro c'erano delle docce. Vado nella mia stanza. Non molto grande. Con una finestra un letto una scrivania , uno sgabello, una sedia e una mensola. Alla fine del corridio c'� un ultima stanza senza porta. Anche questa stanza � abbatanza grande per� al c'entro c'� solo un altro gabinetto molto piccolo, tipo quello che usano i bimbi all'asilo. Ha rifiniture dorate. In fondo a questa stanza c'� una porta di legno aperta con delle scale che conducono suppongo ad una cantina. Man mano che si scende si fa sempre pi� buio fino a no nvederepi� niente. Corro subito a chiudere la porta e mi chiedo come mai una porta sia stata messa li e non all'entrata del bagno.
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deoris
DeOrIs
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Inserito il - 03/03/2010 : 16:03:25
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| 2) Mi trovo in un giardino. Sono con mia nonna(� morta a luglio) e siamo sedute su delle sedie o delle panche, non ricordo... Io sono seduta al centro. A destra c'� lei e a sinistra c'� un altra ragazza, che io conosco molto bene, � come se fosse una sorella, ma appena mi sono svegliata non ho ricordato assolutamente chi fosse. Anche se nel sogno mi era familiare. Mia nonna mi stringeva la mano e sorrideva. Qui sulla Terra non si era mai fatta fare una dentiera, e quindi i suoi pochi denti erano malridotti, invece nel mio sogni ce li aveva tutti e dritti ed era con meno rughe. RIcordo che nel sogno era come se non fosse morta e che pensavo che non volevo perderla e questo mio pensiero mi stringeva un nodo in gola. |
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deoris
DeOrIs
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Inserito il - 03/03/2010 : 16:29:18
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3) Questo l'ho sognato ieri.
� stato lunghetto ma ricordo solo l'ultima parte. Mi trovavo all'interno di un edificio sotteraneo se non erro. Era grande. con tanti ascensori, scale, corridoi, stanze. C'era delle persone in questo edificio con aspetto umano, avevano un camice bianco. Erano cattive perch� si cibavano di sangue umano. Sembravano persone normali, anche se non credo fossero esseri umani perch� nel sogno sapevo che li dentro c'erano pochi umani ed erano rinchiusi. Io invece potevo vagare per le stanze, per i corridoi di questo edificio liberamente, era come se fossi stata invisibile ai loro occhi. Mi sono diretta in un corridoio. Alla fine di questo c'era una porta di mettallo. L'ho aperta e non ricordo se c'erano delle scale, ma dalla parte destra c'era delle "celle" in una di queste c'erano rinchiuse due ragazze e un ragazzo. Sotto c'erano molti macchinari, complicati e grandi su cui non ho soffermato molto la mia attenzione, ma sapevo che servivano a raccogliere il sangue e usare il corpo umano. Sono entrata con loro. Accanto a questa cella c'era una una porta e dopo specie di centrifuga dove venivano condotti gli umani e venivano proprio tritati e il loro sangue scendeva gi� in questi macchinari. Eravamo tutti sporchi di sangue e mal vestiti. Il sangue stava finendo e questo ragazzo ha preso una delle due ragazze e l'ha spinta in questa centrifuga azionandola per paura che venisse uno di quelli col camice bianco e ci finisse lui... Io ero.. shokata e spaventata. Loro non potevano muoversi liberamente, ma io si. E dopo che sono entrata io hanno deciso di scappare. Questo ragazzo ha detto alla ragazza che dovevano scappare. A pensarci bene non so se potessero vedermi, perch� non ho mai interagito direttamente con loro. Non oservavo neanche la scena dall'esterno. Ero li, ma nessuno poteva vedermi. |
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