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momosatya
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Inserito il - 28/01/2015 : 08:59:25  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Domanda: Osserviamo che un numero sempre più grande di persone, desiderose di volgersi verso la spiritualità senza dogmi e false interpretazioni, viene intrappolato sempre più i fallaci apparenze, vale a dire in tutto ciò che riguarda più o meno il paranormale, come per esempio trasformazioni di situazioni con l'aiuto dei medium incoscienti o veggenti, o guru, viaggi astrali con tutti i tipi di messaggi, manipolazioni sui chakras, regressioni nelle vite anteriori ecc. Queste pratiche sono considerate molto spesso da questo pubblico di aspiranti, come altrettanti vie spirituali possibili. Puoi chiarirci questa situazione?
Risposta:Innanzi tutto non dovete incominciare il discorso osservando la spiritualità dove non è affatto ben compresa o ben vissuta. Questo non significa che dobbiamo praticare la politica dello struzzo evitando di vedere tale genere di spiritualità ma, dovete invece, volgervi dove la spiritualità conosce la migliore espressione, e non parleremo che di questo.
Pur tuttavia, bisogna tener presente che l'ambiguità della benevolenza, genererebbe: mollezza e una tolleranza molto nociva, e noi non vogliamo più lasciar fiorire sotto questo tetto un fiore qualsiasi. Che esso sia in nome della spiritualità, che esso sia in nome della Nuova Era, in nome di non importa quale altro gruppo spirituale, noi non vogliamo col pretesto della spiritualità, lasciar fiorire qualsiasi cosa.
Quindi, quello che si deve sapere e conoscere prima di tutto, è la grande libertà d'espressione dello spirito umano ed insisto su questa frase: la libertà d'espressione dello spirito umano: Questo non significa che all'uomo siano permesse tutte le azioni. In compenso, al suo spirito, sono permesse tutte le espressioni.
Qual'è la differenza? La sottile differenza è certamente di potere giudicare in quel momento. Se noi non giudichiamo l'azione di un individuo, perchè dobbiamo giudicare quella che è stata l'espressione del suo spirito?
Dunque se noi non giudichiamo l'atto è semplicemente perchè tutti gli individui commettono a torto o a ragione degli atti senza esserne coscienti e noi stessi riconosciamo questo fatto. Perciò non si possono sempre rimproverare le azioni ad individui che le hanno commesse in uno stato di semi-sveglia, di fatto in uno stato di semi-coma. Perchè per poterli accusare, avrebbero dovuto trovarsi in uno stato di perfetto risveglio spirituale.
Perchè non possiamo più, assolutamente, condannare tutto quello che riguarda la disposizione del'espressione dello spirito?
Ebbene, semplicemente perchè se uno spirito non si esprime, non può avanzare. I discepoli a questo punto desiderosi di edificare un mondo migliore si pongono questa domanda: "Perchè Dio, perchè i Maestri non fanno in odo che il mondo sia perfetto, dal momento che si tratta di un miglioramento nell'espressione dello spirito umano?
Dovete capire che, anche se la situazione è quella che conoscete oggi, non significa affatto che i Maestri non lavorino, mo che Dio,mo ciò che si può chiamare Dio non esista o non cerchi di condurre l'umanità verso il cammino della perfezione.
Occorre capire le cose in modo differente da come lo spirito umano capisce oggi. Vale a dire che non c'è Dio da una parte e gli uomini ignoranti dall'altra, o Dio da una parte ed il diavolo dall'altra, non c'è la scienza da una parte e l'ignoranza dall'altra. Non sono quindi degli antagonisti che si fanno la guerra e che tentano colpo dopo colpo di dirigere l'uomo, la società,nel costruire una civiltà, che un giorno sia materialista, l'indomani spiritualista o che tenti di avere lo stendardo del potere. Se si parte da questa visione dualista del mondo ebbene non solo l'individuo non comprenderà l'evoluzione ma non saprà neanche fare la sua scelta nel'evoluzione. Vale a dire che non comprenderà mai quale via dovrà seguire e perchè deve seguirla, Dunque, non saprà, e non capirà tutta l'alchimia che offrono le vie, e l'alchimia che deve produrre in se stesso.
Se si pensa che un giorno Adamo ed Eva sono caduti dal paradiso sulla terra, dallo spirito nella materia e che ora faticosamente, tutti i loro discendenti cercano di risalire la china per ritrovare un pò di sole..., partendo da questa idea, non si comprende perchè Dio esista. Perchè se ce una possibilità di caduta allora vuol dire che Dio non è così perfetto e che se avesse previsto questo errore, Lui stesso dovrebbe ancora acquisire molta perfezione e divinità.
Non voglio sostenere che il mio discorso sia logico, nè che Dio sia perfetto, ammettiamo pure che sia un'Entità che si sviluppa e non ha ancora finito di svilupparsi, e che tutta la materia e gli uomini che sono state create nella sua scia non siano in effetti che dei prodotti, della auto-generazioni della sua forma e della su energia. Fermiamoci qui.
Pur ammettendo questa soluzione, giustamente non fornisce la risposta che permetterebbe d'ammettere la caduta del'uomo nella materia. Dunque se la risposta non è lì, dov'è?
Ebbene, per capire l'evoluzione, per capire lo sviluppo della spiritualità, le età che si susseguono attraverso le civiltà sulla terra, bisogna lasciare questa visione dualista del mondo. Non bisogna più vedere il bianco da un lato, il nero dall'altro, il caldo da un lato, il freddo dall'altro, il diavolo e il buon Dio, il guru e il profano. Bisogna comprendere che tutta l'unità della vita è unità divina, che sia l'unità di vita di un ciottolo, che sia l'unità di vita della goccia di linfa che cola dallo stelo in fiore, che sia la vostra propria unità di vita , che sia l'unità di vita di Colui che chiamate Dio o l'Angelo, è esattamente la stessa divinità. A partire da quel momento, la dualità non esiste più, non c'è che UNITA'.
Per comprendere questa unità nel campo della dualità, poichè infatti la dualità esiste, il caldo e il freddo esistono, il giorno e la notte esistono, l'ignoranza e la conoscenza esistono, non si può negarlo, bisogna vedere l'incarnazione, la precipitazione dell spirito nella materia non come una caduta ma al contrario come un mezzo d'evoluzione.
Molti discepoli arrivati ad un certo punto del cammino abbassano le spalle, si sentono oppressi e si domandano perchè la loro Monade, il loro animo, il loro IO Supremo se volete, un giorno, è caduto dall'alto della sua spiritualità nella materia e a quale strano gioco sta giocando ora che deve risalire. E tutto il ridicolo forzatamente lo disarma. Perchè restando in questa visione delle cose, non solamente disarma, ma anche non dà alcun coraggio, perchè non c'è alcuna logica. Non bisogna cercare forzatamente la logica nella vita e nel'evento che è l'universo, perchè se si cerca una logica mentale alla nascita e ai perchè dell'universo non si arriverà mai a capire.
Semplicemente, bisogna sapere che attraverso la dualità,o ciò che si può chiamare dualità, lo spirito, o questa unità, ottiene dell forze ed ottenendo queste forze di manifestazione, queste forze di vita, può divenire a sua volta, una potenza. Ed è qui tutta la differenza. Dunque, al'origine,certamente, voi tutti iete delle divinità, ma delle divinità impotenti, una qualche sorta di divinità che si disconoscono, delle divinità che no sanno utilizzare il loro capitale di energia e che non sanno in realtà brandire la loro potenza. Attraverso l'esperienza che offre il campo della dualità l'uomo impara a manipolare correttamente le forze e ad elargire correttamente queste forze ed il problema in realtà è proprio lì.
Ora ritornando al fatto che: "l'uomo man mano che si evolve vede le forze arrivare verso di lui, poco importa come le si definisce: energie, vibrazioni, raggi", sono delle forze all'origine e vengono verso di noi a mano a mano che l'individuo si sviluppa coscientemente o no. Il suo primo atto sarà quello di appropriarsene, di possederle un pò come fanno certi maghi, certi discepoli in cui l'ego è troppo predominante e vogliono utilizzare il potere in senso negativo o in senso troppo astrale. Quando vi si dice: "non dovete praticare tale cosa, non bisogna pensare tale cosa, non bisogna pensare": Oppure: "bisogna fermare i mentale", o "Vi dovete concentrare su quella idea divina, su questo pensiero puro, su tale suono", se non vi chiedete perchè vi si dice questo, e fate la cosa, la seguite meccanicamente, non ne conoscerete l'essenza. Se vi danno un consiglio chiedetevi il perchè: Ogni qualvolta vi si da un consiglio, piuttosto che seguire il consiglio, io vi dico: "Interrogatevi sul perchè vi è stato dato quel consiglio". E se arriverete a conoscere il senso del consiglio che vi è stato dato, avrete già superato il consiglio e no avrete più bisogno di attuarlo. Quando il Maestro viene verso di voi e vi dice: "non dovete più pensare" se voi avete indagato correttamente e bene sul perchè vi viene detto questo non avrete più bisogno di non pensare più, automaticamente non penserete più poichè avrete capito correttamente quello che questo vuol dire e avendolo capito, sarà scattato in voi lo stato di coscienza corrispondente. Così, avrete già superato il consiglio di non pensare più. Ma, siccome il Maestro sa che l'individuo non è capace di meditare in questo modo nel cuore delle cose, nel cuore dei consigli, allora vi sotoponete all'esecuzione quasi meccanica della cosa.
Perchè? Perchè il Maestro sa, che allo stesso modo in cui si può imitare una cosa venuta dallo spirito, si può anche giungere ad intuire lo spirito nella materia, facendo imitare la sua materia. Dunque a forza di impedirvi di pensare, a forza di sopprimere il vostro pensiero, e l'stinto del meccanismo del pensiero un giorno vi troverete in quella zona in cui il pensiero è diventato puro, piochè il pensiero non cesserà mai. Perchè? Ebbene, perchè l'uomo non è altro che un grande pensiero. Il problema semmai sta nel fatto che l'uomo pensa in modo inferiore. Allorquando, dunque, abbandona la parte inferiore del pensiero, scopre il pensiero puro o meglio l'ideazione divina. Il suo pensiero non si ferma mai, ma è divenuto uno con l'universo. Tutta la differenza è là e quando a forza di essere fermato, forzato a non pensare, l'individuo scopre questa parte dell'ideazione divina, questa parte del pensiero puro, allora non ha più bisogno di sforzarsi a non pensare più e scopre la ragione del consiglio che gli era stato dato.
Allora, quello che bisogna fare ogni volta che vi si da un consiglio, ogni volta che vi si da una tecnica o che la leggiate in un libro o che viene data per caso per la vostra ispirazione, prima di passare al'esecuzione, prima di fare le cose fisicamente, che è il modo più grossolano di eseguire qualcosa di spirituale, tentate di individuare, di sentire, di presagire, d'intuire la ragione profonda, lo spirito della cosa e vedrete che meditando sul consiglio che vi viene dato, voi supererete lo stadio del consiglio e potrete andare più in fretta, più lontano. Poichè andando semplicemente di meditazione in meditazione, su dei consigli, voi svilupperete stati di coscienza che avrebbero richiesti molti anni per essere sviluppati eseguendo meccanicamente, fisicamente i consigli che vi venivano dati. Dunque se volete evolvervi, se volete veramente fare un lavoro di avanzamento, non bisogna sempre far passare le cose attraverso la vostra materia.
Certamente la materi è importante, bisogna nobilitare la materia,poichè l'alchimia lo esige ed è una legge, far passare delle energie di frequenza ogni volta sempre più alta per rendere divina anch'essa, ma non è necessario far passare ogni volta il consiglio spirituale attraverso la materia. Io dico no, è un errore ed è il problema degli occidentali di far passare ogni volta, attraverso l'esercizio fisico, quello che, in effetti può essere acquisito qui ed ora, subito con la concentrazione, la riflessione,l'introversione, un po di meditazione, dunque attraverso lo spirito.
Il mondo dello spirito si trova lavorando spiritualmente. Quello che appartiene allo spirito deve essere trattato per spirito, voi non riuscite a raggiungere degli stati di coscienza usando forzatamente delle tecniche fisiche. Provate ma non ci riuscite.


momosatya
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Inserito il - 04/02/2015 : 08:14:10  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Certamente, voi contribuirete a rendere più nobile la vostra materia.
E' certo ed è necessario, poichè il discepolo non può andare verso le zone dello spirito con una materia troppo pesante, troppo grossolana, troppo villana. Dunque bisogna, ad un certo punto, lasciar scorrere l'energia, la frequenza fino al cuore della cellula, affinchè la materia sia sullo stesso accordo della nota che vibra nello spirito. Ma vi prego, non fate confusione, non fate l'errore di credere che facendo posture stupefacenti e Dio sa che altro, io non sono affatto contro certi metodi fisici, si facciano pure, li riconosco come utilissimi, ma domando al vostro spirito di non credere che tutto il potere rinascerà dalla posizione.
Ciò è falso se accanto a questo il vostro spirito vera,mente interiore, il vostro "voi stessi" più profondo non tenterà di staccarsi per intuizione, per meditazione, per trovare l'essenza delle cose, ebbene voi potrete assumere per l'eternità la posizione del Loto, poichè necessiterete di tutto quel tempo per divenire un Buddha, ve lo dico io.
Con lo spirito bisogna fare le cose dello spirito e con il corpo quelle del corpo. Quali sono, dunque, le cose dello spirito e le cose del corpo, poichè è lì la confusione che regna in Occidente il questo momento. Le cose dello spirito sono giustamente tutte le chiavi da scoprire ed appartengono all'ordine dello stato di coscienza. Allorchè, per esempio, vi si dice di non parlare male del vostro vicino, di amarvi gli uni e gli altri, di avere una posizione aperta di fronte alla vita, di fronte al mondo nuovo, verso le energie, questi argomenti appartengono all'ordine dello spirito profondo.
E' il vostro spirito in quanto spirito filosofico, in quanto intuizione, in quanto mente superiore che è sollecitato e che deve rispondere. Ora, affinchè questo spirito possa andare più veloce o possa avvicinarsi ancora di più a zone ancora più elevate, bisogna che la sua materia si divinizzi, si sottilizzi, allora sì bisogna fare le scelte della materia.
Vale a dire che voi potete aggiungere al vostro cammino spirituale, l'Hatha -Yoga o tutti gli altri tipi di pratiche che ritenete aiutino l'ascesa, il digiuno, la soppressione delle droghe, dell'alcol, dei pensieri impuri ecc... In quel momento voi rendete divino il vostro spirito, li sottilizzate entrambi e contemporaneamente ha luogo l'unione. Ma chi fa l'uno senza l'altro o che attende che l'uno scateni l'altro, ebbene, non ci riuscirà mai. Non bisogna credere che le cose dello spirito passeranno per la materia. E' falso.
Naturalmente, potrete sentirvi meglio, più distesi, più rilassati, dunque più capaci di avere un atteggiamento più positivo verso il mondo, di avere un'andatura più aperta, per esempio sarete meno aggressivi al volante dell'auto o verso il vostro vicino o in caso di problemi di famiglia, ma ciò non vuol dire che avete raggiunto uno stato di coscienza, per cui ciò che vi innervosiva ieri non vi innervosisce più oggi.
Lo stato di coscienza non ha niente a che vedere con i due comportamenti.

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momosatya
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Inserito il - 09/02/2015 : 10:46:49  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Uno stato di coscienza non si vede dalla pazienza che qualcuno mostra, perchè altre volte è stato di impazienza. Uno stato di coscienza non ha niente a che vedere con le espressioni caratteriali. Naturalmente un carattere è sempre più o meno associato allo stato di coscienza.
Ma n on crediate che il rilassamento che porta ognuno a comportarsi un po più fraternamente, possa manifestare in voi uno stato spirituale. Se domani, quando aprite un libro, c'è una frase di un mistico che non capite significa che lo stato di coscienza non è ancora raggiunto. Naturalmente, con questo non voglio dire che una volta raggiunto questo stato di coscienza , tutti i segreti vi si rivelino, non ci sia più ignoranza, non ci siano più misteri, no. Ma allorchè il discepolo incontra una frase a prima vista enigmatica, egli la medita ed arriva a toccarne l'essenza, poichè infatti nell'insegnamento non ci sono misteri, semplicemente non avete le chiavi che vi rivelino gli stati di coscienza ed è per questo che i discepoli non riescono a comprendere i testi sacri, perchè non si parla di qualcosa che è comprensibile, si parla di qualcosa che l'individuo può solo sentire.
Quando un grande saggio parla di ciò che è in realtà la vita, di ciò che in realtà è il mondo, di ciò che in realtà è l'amore ebbene a voi non serve affatto ascoltare o leggere sul testo perchè egli parla di una realtà che non è la vostra, parla di una definizione che voi dovete apprendere e che, apprendendola, vi permetterà di conoscere la verità che è al suo interno. E' per questo che ogni volta che siete davanti a testi sacri non bisogna cercare di comprendere, bisogna in qualche modo alchemizzare per realizzare in voi lo stesso, equivalente stato di coscienza, che per quanto possibile le parole descrivono.
Per ritornare alla domanda posta, ciò che accade al momento attuale, è che la maggior parte dei discepoli di buona volontà, bisogna ammetterlo, confondono troppo la definizione della cosa con il cuore della cosa, ed è proprio lì che si manifesta l'incomprensione oggigiorno. E' là, il segno lampante, la differenza lampante che c'è tra tutti coloro che in effetti sono dei tecnici della spiritualità e quelli che realmente sono uomini spirituali.
Questo non vuol dire che da domani dovete allontanarvi da tutti quelli che sono dei tecnici della spiritualità e nemmeno dovete giudicarli dicendo che sono i meno ragguardevoli, che sono i più piccoli, che non hanno niente da dire, che bisogna evitarli, che bisogna fare loro cattiva pubblicità, che non bisogna più che lavorino.
Non bisogna mai avere reazioni estreme, non vi conviene, semplicemente vi allontanate, ciò piacerà a qualcun altro. E quando a questi non converrà più a sua volta si allontanerà. Come dico sovente, non bisogna combattere una cosa, non bisogna scontrarsi con una cosa tanto più se è inutile, bisogna semplicemente praticare la cosa utile o dedicarsi alla cosa utile così quella inutile svanirà da sola, poichè non avrà più energie che la sostengono.
Allorquando non vi saranno più energie per nutrire una cosa, essa non avrà più vitalità, quindi il vostro lavoro è di investire nell'altra cosa, quella vera, quella vivente, quella reale e ciò che è falso si ridurrà, si indebolirà da solo senza aver dato luogo ad alcun combattimento. Bisogna imparare a giocare con le forze nel modo in cui la stessa saggezza ha istituito queste forze. Avendo creato il caldo e il freddo, i Maestri della Creazione, le divinità della Creazione se voi volete, o il Dio Supremo, non ha creato delle forze perchè si fronteggino e si confondano e si sopraffacciano, no, queste due forze hanno, al contrario, delle necessità poichè l'una rivela l'altra ed è per questo che il discepolo non deve mai andare incontro ad una cosa falsa, incontro ad un ostacolo. Deve coltivare invece quello che è vero quello che è reale, quello che è buono.
E, automaticamente, l'energia, anche quella negativa, andrà verso di lui per arricchirlo. E così oltre alla sua propria energia, il diavolo stesso parteciperà al lavoro. Perchè in effetti nessuna energia è contraddittoria all'altra, ed il diavolo non è contraddittorio al buon Dio, al contrario, bisogna assolutamente e questo in termini molto allegorici che il diavolo esista. E quando dico il diavolo, (non cito un essere che esiste e che cerca sollecitando gli esecri umani di corromperli) io parlo di energia, di un controbilanciamento che in effetti non è un fuoco contrario, ma è un fuoco complementare.
E' importante capire questo. Il fuoco complementare alla Fiamma. La Fiamma è in qualche modo ciò che sarebbe il vostro spirito, la vostra anima o la vostra Monade. E il Fuoco sarebbe ciò che in apparenza contraddittoria è l'energia che permetterà alla Fiamma di formarsi in quanto potenza.
Si dice anche , il fuoco è la radice dell'albero. Il fuoco è la radice della Fiamma. Per l'individuo che è ancora sotto il dominio della dualità, forzatamente queste due zone della vita appaiono essere dualità. Ma in effetti l'una non più vibrare senza l'altra, la Fiamma non può vibrare senza il fuoco e il fuoco non ha alcuna ragione d'essere se non alimentare la fiamma che è al di sopra.
Quindi non inquietatevi per quello che ne nasce, e se ora con l'inizio della Nuova Età, questa esplosione di guru, questa proliferazione di guide di tutti i tipi, di tutti i livelli, che insegnano tutti i tipi di idee, dalle idee dell'Atlantide che risorgono fino all'idea dell'attesa del Cristo che deve venire domani o dopodomani o tra tre mesi, poichè non se ne sa niente.
Soprattutto non dovete preoccuparvene e non dovete credere che in questo caos i Maestri ne approfittino per cercare di eliminare tutti quelli che per così dire non sono a posto, quindi tutti quelli che non hanno abbastanza discernimento. Queste persone hanno diritto di esprimersi, esattamente come voi, come voi avete diritto all'espressione della confusione che, senza dubbio, sentite quando siete di fronte a questo spettacolo. Chi fa sì che questa confusione diventi come una tortura, o un dolore all'interno dell'individuo sono quelli che ricercano e poichè stanno ricercando e andando all'esterno per trovare, non sanno più a quale santo votarsi, a che guru credere, quale tecnica seguire.
Dunque, il problema non è di sapere se un certo guru ha ragione di dire una tal cosa, se quello che fa un seminario ha ragione ha praticare, a divulgare una certa tecnica, il problema non sta lì, non è di sapere se queste persona hanno ragione. Il problema è sapere perchè avete bisogno di un altro, per sapere ciò che state per fare. Poichè cercate sempre qualcun altro, altrove, eccetto voi stessi il consiglio che solo il vostro io interiore vi può donare.
Il problema non è l'altro, il problema è il terreno della vostra ricerca e quanto lo rimetterete in discussione , vi accorgerete che all'esterno vi potranno essere mille falsi Gesù Cristo, mille falsi profeti, mille ciarlatani, ebbene in un fragoroso scoppio di risa li metterete in imbarazzo dicendo: "ma si tu hai ragione, ciò ti passerà". E non avrete più mal di pancia, mal di testa, pensando a che guru credere, verso quale santo andare e gridando ai Maestri, a Gesà Cristo, al buon Dio: "Perchè permetti ad un tale disordine di regnare"? Non c'è disordine ci sono degli esseri umani che si esprimono ed in mezzo a questi esseri umani che si esprimono ce ne sono altri che, essendo chiamati, cercano in modo maldestro.
Allora chi correggere?
Io non posso andare a correggere colui che, a quel che si dice è falso profeta o falso guru o falso seminarista o un falso questo o un falso quello, perchè io so che in fondo il problema non è lui, ma voi. Io non vado a dirgli: "taci, non hai più il diritto di esercitare, perchè dici cose false". Io piuttosto mi rivolgerò a voi e vi dirò: "i Maestri hanno parlato, e già da molto tempo, da migliaia di anni vi hanno detto quello che dovete fare".
Perchè dunque andare verso piccole lanterne quando la grande Fiamma è già stata accesa e continua a illuminare il mondo ed a parlare?
Ma chi, non abbia altro che la Bibbia, chi non abbia che quel libro tra le mani, ammettiamo pure che in parte sia spogliati di esoterismo, spogliato dalle conoscenze orientali, e che non conosca altro che la parola di Cristo; se segue esattamente questa parola, e si immerge e medita realmente su ciascuna frase, su ciascuno dei consigli, dei precetti espressi, può andare così lontano, molto più lontano di colui che corre come tutti i sabati sera verso tutti i seminari, con le valigie alla mano, che perde il metrò, l'aereo o non so che, e che arriva il lunedì mattina completamente sfinito in ufficio e che fa questo per degli anni.
Magari, un giorno o l'altro, per forza, si imbatterà in un Santo o un Illuminato e riceverà qualcosa ma intanto avrà perso degli anni a correre non importa dove, non importa come, a sfinire il suo spirito, a rischiare di perdersi, di smarrirsi, di credere a delle cose illusorie. Allora bisogna qui ed ora cominciare ad applicare quello che la parole dei Maestri ha sempre detto fin dall'inizio del mondo.
Solo che, ecco, esiste lo stesso problema di relazione tra gli uomini ed il Maestro, di quello che esiste all'interno della famiglia tra il padre ed i suoi figli. Vale a dire che i figli credono di più agli amici, compagni di gioco, piuttosto che alle parole del padre.
Perchè? Ebbene, perchè il padre è qualcosa di tropo lontano, di troppo perfetto, di troppo diverso. Io non ti posso credere papà, tu hai 30 anni, io non ho che 12 anni, io non ho che 13 anni come vuoi che io creda a ciò che mi dici? Come vuoi che io ci pensi ogni volta? Come vuoi che io aderisca, che ci provi, che sia come te, io non posso. E' lo stesso problema che ha il profano o il discepolo trovandosi faccia a faccia con la parola del Maestro.
Egli dice: "Ma tu sei troppo perfetto, per forza tu sei già arrivato, è il tuo stato, ma io no so come fare questa cosa. Tu dici che bisogna essere amore ma io non so che cos'è l'amore in effetti. E dirmi che bisogna esserlo ebbene io non ci riesco". Allora pichè egli non può essere il padre troppo perfetto, egli non può fare come il padre troppo perfetto, va a vedere suo cugino.
Suo cugino gli dice: "Si, sai io ho una tecnica, per essere l'amore non bisogna che tu menta, non bisogna che tu inganni. Bisogna che tu guardi: diritto negli occhi e che tenti di girare 7 volte la tua lingua in bocca, così facendo sarai sicuro di non parlare mai male". Allora il figlio dice ebbene mio cugino è una buona guida, mi ha insegnato dei trucchi ed ora esercitandomi con questi trucchi potrò scoprire ciò che significa la parola del Maestro.
Capiamo che queste tappe sono una necessità per la comprensione, lo sviluppo degli uomini. Credetemi, non vi è presa in giro nei miei discorsi, piuttosto della fatica perchè non vi è soluzione nel copiare il trucco, la tecnica che ha trovato il cugino. Bisogna fare ciò che si deve fare, anche se non si sa perchè lo si fa e bisogna mettersi questo bene in testa. Anche se non sapete il senso del vostro gesto. Ed allorchè vi si dice: "Bisogna essere amore", non domandate con quale espediente, con quale trucco, con quale mezzo voi potete obbligarvi ad essere amore.
Voi state per dirmi che ciò non risponde all'enigma, non da la soluzione poichè non so che cosa significhi oggi essere l'amore. e nemmeno domattina quando mi alzerò saprò come essere l'amore.Ma è proprio qua dove io metto il vostro spirito alla prova, poichè non si può tentare di sviluppare queste qualità comprendendole. Un giorno bisogna impegnarsi ad essere la qualità ed è là tutto il problema dello spirito occidentale, è che egli cerca di comprendere la definizione della qualità, il come del perchè come arrivarci, attraverso quali tappe, ecc., quando non sono questi gli strumenti che permettono l'esperienza.
Un bel giorno vi impegnate, dovete riscoprire la forza dell'impegno. Nell'impegno v'è una vera e propria iniziazione possibile e non lo dico a caso, io dico questo con forza ed è vero, nell'impegno si deve scoprire un'iniziazione. L'occidentale non sa impegnarsi perchè vuole delle definizioni, bisogna spiegargli, sezionargli la cosa ed un giorno, scoprendo, per caso la cosa, allora si impegna, quando invece tutto il processo è inverso.
E' necessario uno sforzo per essere al di sopra dell'espressione tradizionale dell'uomo.
Quando un Maestro decide che da domani sarà amore, egli, dice a se stesso e soprattutto al suo spirito, che da domani non si permetterà più alcuna bassezza, vale a dire che da domani, se incrocia qualcuno che gli vuole male, non lo giudicherà e non gli trasmetterà del male. Se domani incrocia qualcuno che tenta di percuoterlo perchè i suoi nervi sono fior di pelle, ebbene tenterà piuttosto di sollevarlo anzichè restituirgli i colpi. Ogni volta, tenterà, dunque di essere al di sopra di colui che è vittima del suo problema, della sua crisi, del suo dolore, della sua ignoranza.
Colui che vuole essere Dio senza fare lo sforzo di essere al di sopra dell'espressione tradizionale dell'uomo, della sua espressione profana, ebbene potrà usare, tutti i trucchi, tutti gli espedienti, tutte le tecniche possibili, non ci riuscirà. Perchè un giorno bisogna impegnarsi, bisogna dirsi: "domani sono divino", anche se so che non lo sono perchè non si cambia in una notte ebbene domani sarò divino perchè non mi permetterò più di essere profano. Domani traccio una linea e rimango sulla mia linea e camminando su questa linea diventerò la linea. Imitando Dio io torno ad essere Dio. Ed ecco tutto il problema degli uomini, non capiscono la forza dell'impegno.
Ma, per impegnarsi bisogna aver scoperto un'altra forza, cosa che non è di sicuro facile. E' per questo che non si impegna che colui che ha già sufficientemente purificato il suo essere. Perchè bisogna saper enormemente rinunciare. La rinuncia è dunque un'energia che si potrebbe paragonare ad una energia negativa poichè bisogna dire no. E l'impegno, è l'energia che nasce da questa nergia che si potrebbe dire negativa, ma che invece è, positiva perchè dice si a Dio e a tutta la divinità. Ed ancora una volta come vi ho già detto in precedenza si ritrova la complementarietà delle energie.
Una volta si dice no, ma no a che cosa? No alla materia, no alla trivialità, no alla bassezza, ma per poter trovare l'energia di dire si a tutto il positivo, a tutto il divino, alla luce e non si saprà dire questo si finchè non lo si sarà pronunciato.
Allora chi va a fare un seminario per questo, una meditazione per quello e che ritornando a casa continua ad essere aggressivo con sua moglie, a picchiare i suoi bambini, a non capire i suoi colleghi di lavoro, a manifestare i difetti più bassi che sono nell'uomo, ebbene, questi potrà meditare per mille anni e non vi arriverà, potrà praticare esercizi per mille anni, non vi arriverà mai. Al contrario se egli non fa alcune di queste cose ma semplicemente quando si alza al mattino decide di essere chiaro, nitido, in armonia con la sua anima, in qual momento è come se avesse ,meditato per mille anni, è come se praticasse da mille anni ed immediatamente tutte le energie si precipiteranno su di lui ed ha luogo l'alchimia.
Ancora una volta non bisogna praticare esteriormente la divinità o la spiritualità. Bisogna praticare e comprendere la spiritualità interiore. Molta gente invece ricerca, e allo stesso tempo stimola, lo sbocciare di tutti questi seminaristi, di tutte queste guide, di tutti questi guru, ecc. Se fioriscono, significa che c'è un bisogno. Quale bisogno?
Ebbene il bisogno che hanno gli uomini di trovare all'esterno una risposta ed uno stato che è invece solo interiore.
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momosatya
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Inserito il - 10/02/2015 : 11:32:18  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Gli uomini hanno bisogno di trovare una risposta fuori di loro. Allora quale consiglio dar loro>?
Dare forse il consiglio di abbandonare tutti i seminari, di abbandonare tutte le tecniche, di non andare a veder tutte le persone che sono molto interessanti, poichè non dicono sciocchezze?
Oh no! Non vi dirò nulla. Non vi dirò ciò che dovete fare, poichè se devo dire la verità direi semplicemente che essi stessi devono sedersi sulla vostra medesima poltrona ed aspettare anch'essi la divinità: Solamente quando voi vi accingete a praticare queste cose abbiate l'attitudine giusta. Tutti gli strumenti possono diventare immensamente possenti se vi avvicinate con la giusta attitudine.
L'attitudine è di non attendere da parte dell'esteriorità ma di saper sempre interiorizzare le emozioni e di saper sempre vivere profondamente nel vostro interiore. Non attendete che la tecnica faccia qualcosa, vi liberi da un trauma, dal tale complesso, da questo, da quello dal tale peso karmico o non so da che altro ancora. Voi stessi subito liberatevene ed è facile.
Alcuni spendono anni di lavoro, somme enormi di denaro e si possono liberare dei complessi e dei traumi anche coloro che si sono nascosti profondamente nell'incoscienza.
Semplicemente, se un bel giorno, lascia la sua forza e si impegna dicendo: io no sarò più questa cosa, io non sarò più la mia inferiorità, io non sarò più il mio complesso, io non sarò più la mia timidezza", ma invece una volta per tutte prende tutte le forze, dice no, basta. Oppure aspetta ancora che il dottore lo guarisca. Attende che la pianta lo guarisca, attende che gli altri siano più favorevoli, che gli altri gli facciano passare il suo complesso creando il complesso inverso, e se mi sento inferiore bisogna che mi dicano che sono molto grande così io sarò guarito ed infine potrò scoprire un equilibrio. Errore. I complimenti non guariscono i complessi di inferiorità.
Non si passa da un complesso di inferiorità ad una psicologia equilibrata solo semplicemente con l'ascoltare dei complimenti. Questo non basta mai, non fa altro che creare un'illusione dopo l'altra, perchè non potete credere perchè vi si dice che siete molto belli o molto intelligenti, non potete credere che improvvisamente non siete ciò che pensavate di essere, vale a dire molto brutti o molto stupidi. Perchè allora, siete ancora più stupidi di quanto credevate, poichè se siete capaci di credere oggi che siete idioti ed il giorno seguente che siete intelligenti, c'è qualcosa che non va assolutamente.
Quindi non si ovvia ad un complesso con un altro, come la superiorità. Non ci si eleva per mezzo di un'illusione sostituendola con un'altra illusione, un bel giorno bisogna rompere l'illusione e sta lì tutta la sfida che è lanciata alla psichiatria. Nel passaggio alla nuova era, la psichiatria è qualcosa di molto utile,una scienza primordiale per la comprensione dell'uomo, ed anche nella sua definizione occulta per l'avvenire.
La terapia psichiatrica, secondo la nostra opinione, è relativamente inefficace perchè usa un'illusione, per togliere un'altra illusione, cosa che fa si che l'individuo non possa essere curato ma invece ha tutte le probabilità per peggiorare, poichè nelle illusioni, passando da un'illusione all'altra, ebbene la psiche umana non può reggere, non può formarsi una salute sana, un giorno crolla e crolla velocemente anche se per arrivare a questo a volte ci vogliono degli anni, ma un bel giorno tutto crolla.
Perchè? Perchè l'uomo ha bisogno di verità e tutta la sfida sia della psichiatria moderna, che della psichiatria che verrà con quest'era dell'Acquario, sarà giustamente di stabilirsi nel regno della verità e di non utilizzare più le illusioni per nasconderne dell altre. Dunque tutto ciò che concerne la psichiatria, deve diventare in effetti quella che, si può definire psicologia esoterica. Bisognerà ammettere l'esistenza dell'anima, l'esistenza di ciò che noi, definiamo il reale e dunque le forze.
Perchè la psichiatria non può guarire al momento attuale? In parte come ho già detto prima è perchè utilizza ancora illusioni per mascherare altre illusioni. E se utilizza queste illusioni, c'è una ragione. E' semplicemente perchè non ha altri strumenti. E perchè non ha altri strumenti? Ebbene perchè ignora, non essendo esoterica, ignora le forze dell'anima. Ma per conoscere le forze dell'anima, bisogna credere nell'esistenza dell'anima e nella natura dell'anima.
Quindi bisogna uscire completamente dal dominio religioso per divenire, infine, una volta per tutte esoterista e qua le scuole iniziatiche nel futuro porteranno grande possibilità di avanzamento a tutte le scienze, perchè ad un certo punto, gli scienziati capiranno chiaramente che girano in tondo con le loro definizioni e arriveranno come molti altri ci sono già arrivati alla conclusione, giungeranno alla conclusione delle energie pure. Oggigiorno si ammette l'esistenza delle energie grossolane che vengono dal piano fisico quali l'elettricità, la forza d'attrazione, ecc.
Ma presto giungeranno a concludere che esistono anche energie pure che giungono direttamente dallo spirito. A partire da quel momento la definizione dell'anima sarà data agli uomini, una volta per tutte e per tutto il nuovo mondo.
Cos'è dunque l'anima se non è l'anima di cui parlano i religiosi?
Se non è l'anima di cui parlano i mistici, se non è questa palla di luce che è per metà divina e per metà umana. Che cos'è?
Possiamo definire l'anima in teoria, ma quello che sarebbe meglio in effetti sarebbe poter sentire l'anima e l'anima delle cose direttamente, poichè questa è la più grossa sfida lanciata all'umanità. E' di conoscere direttamente l'anima delle cose e conoscendo l'anima delle cose arrivare a conoscere la vostra propria anima , l'essenza della vita. Non bisognerà infatti definire l'anima in altro modo che l'essenza della vita.
Perchè? Perchè è una definizione che permette di passare tanto nel dominio della scienza quanto dii restare nel contesto esoterico. Quando si parla d'essenza, noi non siamo obbligati a fare dei cliscè alla divinità, per quanto possiamo immaginare l'essenza, la concepiremo semplicemente come espressione superiore.
Detto in alte parole, che cos'è l'anima? E' la forma superiore della vita, Quale vita? Quella che conoscete attualmente e quella che conoscete attualmente ebbene è la vostra vita fisica. Quindi l'anima è l'espressione, la forma di vita superiore rispetto all'espressione fisica, è dunque un'espressione in quanti spirito, si tenterà così di comprendere l'anima come forma di espressione, lasciando il terreno dei mistici, lasciando il terreno religioso, ci si incamminerà verso una definizione scientifica che, a poco a poco, divenendo sempre più sottile, raggiungerà tutte le definizioni esoteriche.
Tutti gli scienziati al momento sono d'accordo ad ammettere, per capire, che esiste un'essenza di vita. Non importa come la si chiami, la si può chiamare energia, vibrazione, frequenza, anima solare, esiste un'essenza di vita e questa non è venuta dalla ricerca nucleare, dalla ricerca che si fa sull'atomo.
Ma, semplicemente, a forza di studiare le forze dell'universo e attraverso la fisica l'uomo si è reso ben conto che esiste un movimento dietro la forza e che quindi la forza che esiste nell'universo, sia essa forza di attrazione dei pianeti o sia qualsiasi altra forza, non esiste per se stessa e di per se stessa. C'è sotto giacente, un'altra forza o un movimento primordiale ed è questo movimento primordiale che è ora lo scopo della ricerca scientifica. E' questo che darà allo stesso tempo l'accesso alla comprensione della nozione spazio-tempo, che è così difficile da capire per gli uomini.
Quando in realtà, la nozione non esiste, cosa che non vuol dire che il tempo non esiste, che la distanza non esiste. E' semplicemente l'approccio mentale della nozione che non esiste. Il tempo esiste perchè esistono i cicli, il sole è nato non importa quando, c'è stato un momento per la sua nascita, quindi il tempo o una forma di tempo, ciò che noi, preferiamo definire come i cicli esistono.
La concezione degli Indù è migliore della nostra. Gli Indù avevano d'altra parte una migliore concezione della nostra, di questo, allorchè parlano dei "respiri" della divinità. E così, allorchè la divinità espira o in spira, hanno luogo i cicli della creazione e della manifestazione. Dei cicli del movimento dunque perchè il tempo o i cicli non sono niente altro in effetti che un movimento della manifestazione che è uscito, che si sviluppa e che ritorna. E quel ciclo dunque, quel movimento, è ciò che voi chiamate il tempo. Ma in effetti non è il tempo, è un movimento dello spazio. Quando dunque voi volete avvicinare la spiritualità non dovete cercare Dio, è un errore, vi dico.
Semplicemente perchè il Dio che voi amate e che immaginate come essere il Dio, questo Dio ha conosciuto milioni di umanità attraverso cui si è incarnato, e quindi sorride allorchè l'uomo lo cerca. Poichè l'uomo non sa che è una parte della divinità. Quando l'individuo si accinge e vuole percorrere il cammino iniziatico, si separa già dalla divinità, pensando che è semplicemente un discepolo, che è soltanto il signor X o la signora Z, che sta tentando di ottenere l'iniziazione Y., Facendo questa distinzione pone degli ostacoli sul proprio cammino precludendosi l'opportunità di raggiungere l'iniziazione che cerca.
Bisogna dunque, pensare fin da adesso, affinchè la vostra spiritualità aumenti o nasca, occorre quindi fin da subito, pensare che non siete diversi dall'oggetto che cercate, vale a dire Dio, o la perfezione o la luce. E che, poichè questo oggetto è già voi stessi, dovete sforzarvi soltanto di non essere più un ostacolo a questa luce. Allora se siete già questa luce e siete gelosi ebbene non bisogna inseguire gli psichiatri o inseguire non so che, i radioterapisti, o non so quale medico dell'anima per impedirvi di essere gelosi, bisogna che da domani voi no siate più gelosi, e questo non perchè non dovete essere più gelosi ma semplicemente per potere essere la vostra stessa luce.
Il processo è completamente diverso, combattere uno sbaglio non è facile, ed è allo stesso tempo qualcosa di inutile. Io non favorisco mai la lotta contro gli sbagli, perchè gli sbagli non sono importanti. Allora perchè dar loro importanza combattendoli, non bisogna, essere gelosi, è qualcosa di illusorio, non ha alcuna importanza, alcuna realtà, allora perchè dare importanza a questa illusione combattendola.
Non dimenticate che, come dice una certa sentenza, voi stessi l'avete creata e che l'indifferenza è spesso la migliore risposta, coltivate questa forza, l'indifferenza che è al tempo stesso la possibilità, la potenza della rinuncia. Non andate contro i vostri sbagli, non obbligatevi a non essere più gelosi. Semplicemente, da domani, quando sentite la gelosia nascere in voi o non importa quale altro ostacolo alla vostra luce, non credete più nella sua forza. Se credete nella forza della cosa ebbene voi donate a lei e così non ne uscirete. SE invece non credete che la cosa esista ve ne libererete. Certamente non bisogna recitare una commedia.
Pensateci bene, qual'è il vero modo per superare questa gelosia?





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momosatya
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Inserito il - 11/02/2015 : 09:00:23  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Ci avete pensato? Bene, in tutta semplicità allorchè sentite l'aumentare di questa vibrazione (la gelosia), voi vi sedete, non fate più niente. Sia che siate al volante della vostra auto, sia che siate in procinto di cucinare, sia che siate al lavoro o che altro, fermate tutto e non fate più niente e vi immergete profondamente in questa vibrazione. Vi lasciate travolgere, trasportare da questa vibrazione penetrando profondamente in essa, scoprirete così la sua vera natura, e cioè che non è altro che un diavolo a voi del tutto estraneo, esterno a voi, che non ha niente a che vedere con la vostra natura e che si diverte a punzecchiarvi, a sorprendervi e che si nutre, che vi vampirizza e che vive a vostre spese.
Quando avrete capito che è un'energia parassita che non ha niente a che vedere con la vostra natura, automaticamente direte: "ma cosa sto facendo, ma attorno a cosa ho perso il mio tempo e le mie energie e la mia salute e la mia vita"? Ho perso il tempo ad essere geloso, ho perso l'energia del mio cuore e del mio animo: A nutrire questa gelosia, sono diventato come un folle o pazzo credendo a questa illusione ed in quel momento l'avete lasciata andare.
E se la gelosia è stata ispirata in voi da un fatto esterno reale, come capita sovente all'interno delle coppie, ebbene a partire da quel momento, mettete in ordine la vostra vita di coppia, o la vostra relazione con l'altro e se tutta questa gelosia è stata suscitata perchè il vostro compagno o la vostra compagna si trovava sempre in compagnia più piacevole altrove ebbene la vostra vita di copia si deve regolare. Vale a dire che da domattina non è che non sopporterete più che vostro marito o vostra moglie vi inganni o guadi qualcun altro, ma non sopporterete più d'essere con qualcuno la cui preoccupazione sono ben al di là delle vostre.
E questo senza disprezzo, perchè non bisogna da domani rientrare a casa vostra dicendo "ebbene, guada dove sei ancora, non pensi che alle donne, ma io sono là in alto, io ho superato questa cosa, io stesso ho vinto la mia gelosia, mora ho capito finalmente che tu eri troppo bestia e troppo basso per interessarti ad altre cose oltre alle donne". Non bisogna fare questo errore perchè a quel punto rinforzate ancora di più la cosa, perchè è un'illusione che voi sollevate. Non è affatto la realtà.
Allora capite questa differenza, il superamento non viene suscitato per mezzo del disprezzo del'altro, al contrario, ci sarà una grande compassione e tenterete di aiutarlo, perchè superi questo stato di coscienza nel quale egli o ella si trova e ciò sarà il segno vero del superamento della vostra gelosia, che sia stata giustamente suscitata o no, ciò non ha importanza in quel momento. Voi avrete davvero superato questa gelosia, dove la natura umana prova delle energie grossolane.
Certo è doloroso per le coppie vedersi ingannate e non sentirsi affatto amate e conoscere questa relazione e questa vibrazione che è la gelosia. E' una cosa seria, spesso drammatica, talvolta mortale ma contemporaneamente è altamente illusoria, è talmente falsa, talmente irreale, quel male esiste affinchè l'altro si inganni ingannandovi, perchè in realtà egli non vi inganna, è lui/lei che si inganna, si inganna, si inganna del mondo, si inganna della vita, si inganna della realtà.
Io non dico : "fateci una croce sopra, perdonatelo/a con un grande singhiozzo sospirando".
No. E' necessario che abbiate la giusta comprensione altrimenti il vostro perdono non serve a nulla perchè non è nutrito dalla realtà, dalla vera comprensione. Semplicemente capite che l'altro vive in un mondo illusorio, che s'inganna del mondo, della vita, della realtà e che dunque è bisognoso d'aiuto, non siete voi ad averne bisogno, con la vostra sofferenza, è lui/lei con il suo sbaglio. Allora se vi resta un pò d'amore, un pò di compassione, un pò di umanità, se tutto non è stato esaurito dal suo comportamento, cercate di farlo staccare da questo stato di coscienza, se, no semplicemente proseguite il vostro cammino. Io vi ascolto.
Domanda: Si dice che la vita post-mortem passi in un primo stadio sul piano astrale ed in seguito sul piano mentale. Noi vorremmo sapere se tutte le persone senza eccezione sono coscienti sul piano mentale dopo la morte o al contrario lo vivono inconsciamente. Questo non implica forse una vita cosciente sul piano mentale inferiore o superiore durante l'incarnazione che ha preceduto la morte?
Risposta: Per rispondere alla domanda dirò che morirete nel modo in cui avete vissuto. Vale a dire che se avete vissuto senza coscienza ebbene sarete morto senza alcuna coscienza, se siete stato un discepolo attivo, se siete stato qualcuno che, ogni volta tentava di sviluppare il risveglio della propria coscienza, quando lascerete la materia, automaticamente sarete qualcuno con questa conoscenza e capacità e potrete lavorare con le zone di coscienza ottenute grazie alle esperienze nella materia.
Non si può dire che cos'è la morte perchè infatti, se ci si pone nella visione delle guide, nella visione della verità, non c'è differenza tra uno stato che dà la vita fisica e lo stato che comporta ciò che si può definire la morte. La vostra coscienza è sempre la stessa.
La sola differenza, è che un giorno avete un vestito e l'indomani non l'avete più. Ma la coscienza resta esattamente la stessa esattamente in simbiosi con ciò che è stata a seconda della sua esperienza nella materia. Quindi non c'è in effetti uno stato di coscienza prima della vita, uno stato di coscienza durante la vita, uno stato di coscienza dopo la vita dunque durante la morte. Tutta la coscienza è esattamente la stessa dall'inizio alla fine, dalla sua prima incarnazione fino all'ultima.
Quale è l'unica differenza?
Ebbene l'unica differenza è che la nota d'auto-coscienza non ha forzatamente ritrovato tutte le sue sonorità ed anche lo spirito, che è unità, che in effetti ha tutto in lui tranne il sapere, allorchè passa nella materia ed attraverso tutte le incarnazioni non fa altro che riscoprire il patrimonio che già possiede. E' per questo che non si può dire che l'uomo muore o che l'uomo conosce una coscienza diversa durante la sua vita o durante la sua morte, E' esattamente la stessa coscienza, la coscienza acquisita con il livello iniziatico.
Ora, quello che sarà interessante è di potere fare qualcosa, sia per coloro che sono già trapassati e che si sapeva avessero un grande stato di coscienza, sia per coloro che sono in procinto di trapassare e che hanno sviluppato un certo stato di coscienza. Come si può evitare di rimaner tropo a lungo tra i due mondi , ciò che si chiama il passaggio nell'astrale e che tutti conoscono in qualche modo e che richiede tre giorni a tutti i discepoli, anche a tutti gli iniziati, e dopo tre giorni si può sia ritornare nella materia come ha dimostrato Gesù (trasportato nel Cristo) sia a partire verso il divino come hanno fatto altri iniziati dopo la loro morte.
Quello che bisogna dunque sapere è come accelerare questa tappa per poter continuare ad agire sul piano fisico e restare presso gli uomini anche se non si ha più un involucro di carne, oppure divenire più attivi in seno alla Gerarchia o ad una delle Gerarchie che esistono nel mondo. Perchè infatti, ce ne sono molte. Si parla sempre di quelle che sono state rivelate in Occidente dal Maestro Koot Hoomi, perchè è lui che ha preso l'incarico e la responsabilità di questa rivelazione, di questa esteriorizzazione.Ma in effetti, esistono dodici Gerarchie, di cui Koot Hoomi in realtà è solo uno dei capi. E queste dodici Geararchie sono tutte dominate, signoreggiate, dirette in qualche modo, dalla Gerarchia solare che non è costituita da delle entità ma semplicemente dall'Essere solare. Sa Lui solo, Egli ha infatti più sfaccettature più aspetti. Lui solo costituisce tutta una Gerarchia.
Ed è per questo che in certi testi sacri si parla di un Dio che ha una moltitudine di volti, una moltitudine di mani, una moltitudine dei occhi. Egli vede in tutte le direzioni, Egli conosce in tutte le direzioni. Egli si muove in tutti i sensi. In quel momento si fa allusione a questa Entità solare , che è il vero ATMA, l'ATMA di tutti gli esseri, l'ATMA che dovete giustamente arrivare ad essere anche voi un giorno o l'altro.
Dunque come agire durante il passaggio dalla morte, cosa può fare colui che è un discepolo per potere diventare utile il più velocemente possibile senza dover attendere?
Perchè nell'attesa si verificano talvolta perdite di energia. Tre giorni non è una lunga attesa, è vero. Tre giorni non sono niente rispetto al tempo che si passa lassù al di là del piano fisico, ma quei tre giorni sono molto importanti perchè in occasione di questa attesa hanno luogo delle perdite di energia e sono perdite enormi. Queste fanno si che in seguito, il discepolo per essere utilizzato dovrà risalire nel suo seno iniziatico, là dove trova la corrispondenza vibratoria, i suoi fratelli, la sua Guida spirituale e dovrà essere rinforzato, rigenerato in qualche modo. Quindi rinascere su quel piano, esattamente come è nato sul piano fisico sarà obbligato a rinascere sul piano spirituale. Per evitare il passaggio di questa rinascita, che domanda ancora adattamento, che domanda ancora educazione, rafforzamento, ecc...
Bisogna poter "passare" in piena coscienza ed è per questo motivo che questa morte non può essere vissuta e operata che dai discepoli che hanno meditato a lungo, che hanno praticato a lungo la scienza della concentrazione. Dunque, per potere morire ed essere subito con l'acquisizione totale delle proprie energie, e poterle utilizzare senza che siano esaurite, occorre morire meditando. Vale a dire che, quando sentite che state per partire, e tutti sanno esattamente quando è giunta la propria ora, per tutti coloro cioè che muoiono nella piena capacità mentale, per tutti quelli che muoiono eccezione fata per gli incidenti e ugualmente direi anche in quel caso ce la si può ancora fare, perchè chi è veramente allenato alla concentrazione, sono sufficienti tre secondi per allinearsi col suo animo e partire in piena coscienza.
La concentrazione è così rapida come un lampo, non c 'è bisogno di cominciare accendendo una candela, allentando la cintura, mettendo in ordine i capelli, lavando le mani, sedendosi, contando fino a dieci e poi attendendo che la testa cada. La concentrazione è qualcosa che può operare immediatamente e che deve verificarsi istantaneamente, se no, non è concentrazione. L'uomo disperde le sue energie, ed è vero che disperdendo le energie arriva ad un esaurimenti.ne, è semplicemente "divagazione".
Il mentale finisce, mo in ogni caso una parte del pensiero può finire perchè non ci sono più energie ed allora sembra che l'individuo mediti, gli sembra di essere in uno stato di coscienza favorevole, invece non è affatto, nè uno stato di coscienza, nè uno stato di meditazione, nè uno stato di concentrazione. E' solo semplicemente uno stato di "dispersione" nel quale le sue energie sono cadute e non ne ha più per alimentare il mentale e le emozioni e questo è uno stato vicino al trance ed il trance non ha mai portato ad uno stato di coscienza o ad uno stato di meditazione.
Il trance porta al trance ed il trance apre le porte sull'astrale apre le porte su entità nefaste. Allora tutta la gente che pratica la meditazione lasciandosi andare, lasciandosi cadere, lasciandosi giustamente addormentare a poco a poco e che si avvicina al trance. in effetti si avvicina al pericolo di aprire i loro corpi astrali alle entità astrali e di diventare preda di parassiti; di farsi vampirizzare. La concentrazione è qualcosa di dinamico, non è affatto qualcosa che si fonde come "zucchero d'orzo al sole".
No. La meditazione è una volontà. Il fuoco che viene scatenato durante la meditazione è il fuoco della Kundalini, non bisogna dimenticarlo e che cos'è il fuoco della Kundalini?
Ebbene è il raggio Uno dell'universo, è il Potere. Quindi la meditazione è un atto di Potere, non è certo andare per farfalle. Bisogna assolutamente allinearsi, concentrarsi, voler meditare ed essere in quel momento la volontà. Colui che non conosce , la "volontà", non può meditare e io non parlo della volontà che si potrebbe associare alla testardaggine, a questo volere che è tipico nell'uomo e che dice: "io voglio tale cosa e fintanto che non l'avrò mi aggrapperò per averla".
No. La volontà non è quella. La volontà è la forza , è la capacità, come è dimostrato nella vita dell'universo di conoscere una legge e di tenere questa legge, perchè il raggio Uno è la legge.





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momosatya
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Inserito il - 16/02/2015 : 08:25:55  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
In che modo collegare la volontà con la mediazione?
Semplicemente , quando vi sedete, dovete essere del tutto rigidi con voi stessi, anche se i primi tempi questo vi potrà provocare dei dolori fisici tanto volete costruirvi nella rigidità e nella volontà. Non importa, non durerà molto perchè, col tempo capirete che è l'espressione reale della volontà. Io voglio meditare , io mi siedo e faccio la mia meditazione ed io sono in meditazione.
ATTO 1°: è ilo Padre che ha creato l'universo, che dice la luce sia e la luce è. Allorchè voi meditate così, voi fate lo stesso atto, voi siete il Padre che dice che la luce sia e la luce deve essere.
ATTO 2°: quando giustamente avete stabilito la vostra legge voi dovete guidare questa legge ed amare questa legge. In quel momento voi divenite e dovete sentire l'amore. Tutto l'aspetto cristico dell'universo così in quel momento tutta la volontà si alchemizza senza scomparire, si alchemizza e si trasforma in grande fuoco, in grande esplosione d'amore, in essenza, in vita, in vitalità ed in quel momento siete nutrimento della vostra meditazione, vale a dire che dovete lasciar passare l'energia, che dovete accettare l'energia ed aprirvi a tutte le energie che scorreranno. In un primo tempo dunque, avete detto " io medito, io sono la legge, io sono la volontà".
Siete voi che realizzate ed in un secondo tempo dovete invece lasciar cadere tutto questo volere per essere del tutto aperti ed accettare quello che verrà e tutte le energie verranno.
In un terzo tempo poi, voi dovrete fabbricare ed è là che si trova lo Spirito Santo o il terzo raggio. Dovete fabbricare, vale a dire con la legge e con la sostanza, con il Padre ed il Figlio costruire l'uomo nuovo e lasciare che l'alchimia operi in voi e quando smetterete di meditare sarete ancora nell'azione del terzo raggio o dello Spirito Santo, della fabbricazione in qualche modo continuando così l'alchimia all'interno della vostra vita quotidiana.
E quando sarete sollecitati a destra, risponderete correttamente, quando sarete sollecitati a sinistra , realizzerete correttamente, quando riceverete una prova farete del vostro meglio per contenerla, comprenderla e superarla. Ora, ogni volta che vi sembrerà che qualcuno, intorno a voi, stia per passare dall'altra parte, quello che di meglio potete fare per lui, se questi non è capace di ammettere lo spirituale, di accettare la concentrazione e la meditazione, è meditare per lui in quel preciso momento, per inviargli delle energie.
Fare in realtà quello che i preti altre volte facevano. Quando qualcuno stava per morire, si chiamava il prete, il prete passava, riceveva la confessione, dava l'assoluzione. Era l'atto vibratorio per eccellenza, questo non perchè ripuliva l'individuo dei peccati che aveva commesso, o necessitava di un apporto-vibratorio per andare in Paradiso, ma, dava solo un apporto vibratorio che permetteva all'individuo di staccarsi dal piano profano. Vale a dire di non restare nell'astrale al momento della morte. L'astrale dove giustamente troppi profani vagano dopo il loro trapasso e dove necessitano talvolta anni di tempo terrestre per annullare i loro legami e per potere partire.
Dunque, quando conoscete qualche profano che deve passare dall'altra parte, riflettete: meditate per lui, pregate per lui ed inviate direttamente per mezzo della visualizzazione l'energia su di lui, per sostituire il prete che la vostra società oggigiorno non accetta più. Pure se voi stessi, siete in punto di m orte, sia che siete al volante della vostra auto, in qualsiasi circostanza vi troviate, o che sia semplicemente nel vostro letto, quando sentite molto bene che è venuto il m omento, immediatamente concentratevi, anche se solo per tre secondi, io vi dico che anche questo funziona, concentratevi, allineatevi con la vostra anima e dite: " io sono quello, io sono lo spirito, io sono l'anima".
E allora , nel momento del trapasso, la vostra Guida sarà con voi.
E vedrete che al momento del trapasso vi sembrerà di non morire ma semplicemente di abbandonare l'involucro che è il corpo ed automaticamente nella zona della coscienza superiore che scoprirete, la vostra Guida sarà lì e vi darà immediatamente del lavoro da fare.
Che lavoro?
Ebbene per esempio,partecipare alla nuova era, alla costruzione di nuovi metodi di guarigione, alla costruzione di nuovi edifici per ispirare gli architetti, per ispirare questo, per ispirare quello o lavorare a delle trasformazioni energetiche più lontano,il lavoro non manca. E allo stesso tempo la morte non sarà un passaggio, in verità la morte non è un passaggio, anche se si crede alla morte o a quello che si dice essere semplicemente il passaggio dalla materia allo spirito, anche questo è falso, non è un passaggio.
C'è semplicemente un momento dove esiste un vestito ed un momento dove non esiste più e il passaggio là non esiste, perchè il passaggio o ciò che si potrebbe definire passaggio, ebbene esiste sempre. Se si crede che esista durante la morte, bisogna anche credere che esista durante la vita ed immaginare il processo in senso inverso ed avere tanta paura di nascere quanto paura di morire e provare tanto dolore nel nascere quanto nel morire.
Pensateci.
Se credete ad un passaggio non voglio togliervi quest'immagine, pensate pure che siete venuti per questo passaggio. Ma io vi dico: che no esiste un passaggio, è lo spirito che si diverte e che prende un guanto e che lo lascia ne prende un'altro e lo lascia cadere di nuovo.
La paura è semplicemente, un fenomeno psicologico e più tardi sarà trattata come un problema psichiatrico, perchè oggi ci sono molti comportamenti psico-affettivi ma si vedrà più tardi che, in realtà, sono dei soggetto con problemi psichiatrici profondi e gravi che bisognerà guarire rimettendo in causa, la nozione di ragione e di follia. Si vedrà così elevata un pò più in alto la barriera della ragione e si dirà; ebbene, finalmente su questa terra non c'era poi tanta gente ragionevole. In tutti i casi non nel passato, ma io non voglio ora incominciare un discorso su quale sia la ragione, su cosa sia la follia, ciò ci porterebbe senza dubbio troppo lontano ed io non voglio toccare l'argomento stasera. Semplicemente restiamo in che cos'è la coscienza attuale. Vi ascolto. Ricordate solo che la conoscenza da sola non basta.
Domanda: da qualche anno l'esoterismo suscita molto interesse, un numero sempre più grande di persone è alla ricerca di un insegnamento detto esoterico. Molte persone pensano in buona fede, che accumulando un sapere in questo campo, necessariamente evolveranno spiritualmente. Non c'è una necessità supplementare ed imperativa per un'autentica evoluzione della coscienza?
Risposta: Naturalmente, io ho risposto in gran parte sull'argomento che viene enunciato, ma vorrei in occasione della domanda dare qualche precisazione a proposito di quelli che, come è detto nel testo, mettono da parte la conoscenza. Poichè non c'è contraddizione nel fatto che l'uomo apprenda e sia un conoscitore. L'errore piuttosto che non bisogna commettere, è di prendere lo strumento come fine. Lo strumento che è la conoscenza non è il fine della vita del'uomo o dell'evoluzione dell'uomo, è uno strumento, ecco tutto. E' uno strumento e come tale deve essere utilizzato. Tutti gli strumenti devono essere utilizzati come tali. Tutti gli strumenti sono usati sul piano mentale e giustamente mirano a sviluppare il piano mentale. Quando si parla di conoscenza e ci si urla di coloro che hanno troppa conoscenza spesso si farebbe meglio a guardare noi stessi e concludo che se almeno si avesse questa conoscenza senza dubbio non si sarebbe commessa quella sciocchezza ieri mattina o l'altro ieri sera. Perchè va di moda oggi burlarsi di quelli che sono delle vere e proprie biblioteche viventi e ambulanti, si dice spesso quello là è troppo mentale, quell'altro non ha che i libri nella testa ma poi in effetti non ha raggiunto uno stato di coscienza, non ha altresì amore nel cuore, non ha la fiamma, non è un essere spirituale, perchè si sbaglia, si smarrisce lungo il cammino.
Tutti gli strumenti sono tappe necessarie a quella che segue. Vale a dire che non si può parlare di uno stato che si trova oltre il piano mentale senza essere per prima cosa passati per il piano mentale. Non si possono aiutare gli uomini ad uscire dal piano astrale, senza coinvolgerli in uno studio, o approccio del piano mentale.
Con questo non voglio dire che l'uomo deve divenire mentale e che tutti gli uomini debbano avere dei cervelli tanto grandi quanto delle biblioteche e conoscer tutte le definizioni dell'esoterismo per essere considerati come un'unità.
Assolutamente no, perchè in effetti, non ci sono due vie che sono uguali poichè sono molteplici ed esistono tante vie quanto sono gli uomini. Ma ci sono due grandi tendenze, ci sono quelli che si incanalano nella testa e quelli che si incanalano nel cuore.
Quelli che si incanalano nella testa in sostanza non sono necessariamente persone incapaci di intuizioni, d'amore o di spiritualità. Sono persone piuttosto che, semplicemente, hanno aspirazioni in quello che si potrebbe definire il mentale, divino, la legge divina. Quelli che invece si incanalano in un espressione del cuore sono coloro che, giustamente, hanno affinità con l'amore divino, con la sostanza divina. L'essere perfetto è sicuramente l'unione dei due, perchè un giorno o l'altro, chi si incanala nel mentale dovrà raggiungere le ragioni del cuore e chi si incanala nel cuore dovrà congiungersi con le ragioni della testa per divenire un essere totale.
Ma prima che ci sia questa grande unità prima che i due poli siano riuniti ebbene, bisogna avere la pazienza e la tolleranza che alcuni possano essere su un piano mentale e, che altri possano trovarsi invece su un piano d'espressione completamente cardiaco. E bisogna, non direi solo accettarsi e non vedere l'un l'altro gli sbagli vistosi ma, al contrario, occorre aiutarsi. A colui che è troppo mentale bisogna ricordare che esiste la sostanza che esiste l'intuizione, che esiste l'amore.
Ed, allo stesso modo, per chi sarà ancora troppo amore ma con troppa emotività, bisogna ricordare che esiste la testa affinchè questo amore sia divino e non più umano. Ma non si può impedire la grande separazione in questi esseri e la loro esistenza, bisogna semplicemente lascia scorrere le iniziazioni, le incarnazioni, affinchè ognuno, nella propria diversità, giunga a scoprire l'unità. Ma anche all'interno dell'unità che è lo spirito, esiste sempre la differenza. Il giorno in cui ognuno si scopre essere lo spirito, della stessa unità, della stessa divinità, ecc...,esiste pur tuttavia ancora una differenza, è la differenza dei raggi. Il che vuol dire ancora una volta, che non bisogna andare verso una visione dualista del mondo, una visione dualista dell'uomo, ma bisogna ammettere i paradossi ed arrivare a giocare con i paradossi.
Per comprendere Dio dovete abituarvi ai paradossi.


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momosatya
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Inserito il - 18/02/2015 : 08:24:28  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Se volete comprendere Dio e l'universo, bisogna assolutamente , come vi ho già detto sovente, abituarvi ai paradossi. E che, pur essendo tutto molteplice , la vita è una, e all'interno della sua molteplicità è sempre unità ed all'interno della sua stessa unità è sempre molteplicità. Forzatamente quando si tenta di ammettere i due allo stesso tempo, ebbene sembra una contraddizione, quindi lo spirito rifiuta o meglio non riesce ad ammettere e prova dolore e dice vedrò questo, quando sarò più anziano, per il momento resto con il m,io raggio, con la mia tecnica, con la mia visione e lavoro.
A un dato momento, ebbene il mentale, bisogna che rientri in gioco, non si può praticare la spiritualità senza il mentale. E' impossibile. Poichè le prime iniziazioni si acquisiscono attraverso il fenomeno della comprensione. E questa comprensione scatena degli stati di coscienza. E questo voi potete sperimentarlo, o l'avrete senza dubbio sperimentato nella vostra vita. D'un tratto, qualcosa vi è comprensibile ed automaticamente abbandonate l'errore, abbandonate l'illusione che praticavate.
Per fare questo avete dovuto passare per il mentale, strano no?
Si credeva fosse una barriera. E' vero che il mentale è una barriera se l'individuo passa sistematicamente e sempre attraverso questo filtro ed è perciò che allo stesso tempo lo si definisce impuro. Perchè è un filtro, ma è un filtro che è impuro allorchè si vuole andare dall'alto verso il basso, ma non quando si va dal basso verso l'alto. Quando si va dal basso verso l'alto, vale a dire quando è la personalità che tenta di salire verso il suo spirito, verso la sua anima, questo filtro, è assolutamente necessario, perchè permette di filtrare, di pulire, tutte le grossolanità che vengono dalla personalità, che vengono dal mentale inferiore, che vengono dalle supposizioni, che vengono dai dubbi, dai complessi, dai traumi, tutto ciò che viene giustamente dalla psicologia.
Ma, allorchè si tenta un collegamento inverso, allorchè dunque,si tenta di vivere nella Monade per discendere nella materia in quel momento, il mentale che è un filtro, diviene un limite poichè è un filtro, e l'anima discendendo, avvicinandosi alla materia, alla sua personalità, incontra il filtro del mentale, e necessariamente viene sminuita e ciò che resterà dopo nella personalità sarà forse i tre quarti o la metà dell'espressione dell'anima. Ancora una volta, bisogna che l'uomo impari a destreggiarsi, a servirsi dei suoi propri aspetti.
Bisogna essere duttile sapere che l'uomo in effetti, è un meccanismo magnifico e sottile e non sto parlando solo del corpo, sto parlando di tutti i suoi corpi. E, quando state pensando, occorre sapere che attivate il vostro corpo mentale, ma che non siete voi, attivate solo una parte di voi, un automatismo, m vostra auto.
Poi, quando provate delle emozioni non bisogna credere che quelle siete voi, bisogna capire che attivate il v ostro corpo astrale, che provate per mezzo del corpo astrale esattamente come quando accelerate sull'acceleratore della vostra auto. E, quando state meditando, bisogna capire che non siete voi, tentate di incontrare l'anima, o la coscienza dell'anima, esattamente come quando fermate il motore e smettete di accelerare, quando cioè spegnete il motore dell'auto. Si ferma tutto e non si è più nulla. Se ogni volta voi vi identificate col vostro involucro, che sia ad esempio l'involucro fisico, anche se in effetti questa è l'illusione minore, tutti vedono il corpo fisico, e tutti sanno che, al'interno del corpo fisico, c'è questo piccolo io, o l'ego degli psicologi e degli psichiatri o il grande io degli spiritualisti, c'è il piccolo io lo stesso. Lo si sente perchè ci si sente vivere.
Vi sono molte illusioni da eliminare. Ma questi in effetti , è l'illusione più grossolana e la meno pericolosa, perchè si vede il corpo fisico. Ma ci sono altre illusioni più difficili da frenare, perchè non vedete il vostro copro astrale, il vostro corpo emozionale, non vedete il vostro corpo mentale e tutto questo si confonde straordinariamente con quell'essere che sentite come essere interiore ed all'interno del vostro corpo fisico. Il corpo mentale, il corpo emozionale, il copro fisico sono diversi da voi, e dalla vostra essenza.
E quando avrete capito questo, arriverete ad utilizzare molto meglio gli strumenti che sono il mentale e l'emozione purificati. Perchè, il corpo è qualcosa di molo utile, di molto importante, ma bisogna saperlo purificare, e vivere nei suoi aspetti più puri. Ed, a partire da quel momento, diviene un mezzo di purificazione sugli altri corpi che è immenso, ed è giustamente questa parte di loro stessi che devono sviluppare sempre più i futuri terapeuti. E' infatti proprio per mezzo del corpo astrale che guariranno enormemente.
Ma quale corpo astrale?
Non il vostro, non quello che è nel caos, perchè sotto ml'influsso della gelosia, della collera, del'odio ecc...
No. Non quel copro astrale. Ma il corpo astrale di chi è abbastanza purificato nell'espressione superiore di questa zona dell'individuo. I terapeuti che appartengono alla Nuova Era lo utilizzeranno enormemente, mediante il corpo astrale, si possono far passare le energie direttamente dal Cosmo nella materia. Non c'è un altro copro mediante il quale si possa fare questo, non esiste. La sola chiusa che esiste tra la materia ed il Cosmo è l'astrale.
Nell'astrale si precostituisce la materia, l'umanità, le razze, la civiltà ed è per questo che qualsiasi mago un pò scaltro, sa molto bene, che se vuole produrre la magia, deve in primo luogo costruire nell'astrale, la materia che vuol vedere giustamente espressa su un piano fisico. Perchè una volta che questa si trovi nell'astrale, non ci sarà bisogno di molto tempo affinchè si esprima su un piano fisico.
Dunque, i terapeuti del futuro, che non è lontano (e potrete anche voi essere un guaritore di questo tipo se purificate il vostro corpo astrale), i terapeuti di quel tipo, saranno dei canali, sorta di intermediari tra l'energia cosmica che verrà più precisamente dal Prana Solare e la cellula fisica. Perchè l'individuo che è malato, che ha dei problemi con la sua cellula fisica non può ricevere direttamente il Prana Solare anche se il Prana è registrato, anche se il Prana è assorbito, per mezzo della milza o di altri chakra, per mezzo della respirazione ecc...
E' un altro aspetto del Prana che viene assimilato in quel momento, quello che si definisce esattamente i globuli della vitalità, che non ha niente a che vedere con il reale Prana Solare. Il vero Prana Solare, è l'energia che è paragonabile a quella che le onde della forma tentano di catturare, le onde della forma che si tenta di copiare a proposito della piramide per esempio.
E qua c'è una grande confusione, perchè si dice: "ma le onde della forma attirano le energie del piano eterico, e che viene a fare allora il Prana Solare nel mezzo?"
Ebbene ciò che bisogna comprendere, è che l'energia eterica, o globuli attivati sul piano eterico e il Prana Solare sono una sola e medesima cosa. Non ci può essere un piano eterico senza il Prana Solare. E' infatti il Prana Solare che compone questa zona dell'Universo che si chiama piano eterico e in questa zona l'uomo attrae il suo proprio piano eterico così come tutte le cose.
Il terapeuta del futuro userà il suo copro astrale purificato. Ed il terapeuta del futuro, questo terapeuta moderno, sarà capace, tramite il proprio corpo astrale purificato, di prendere i globuli del Prana Solare per poterli precipitare nella materia, cosa che non si può fare dal piano eterico, che si dice essere più vicino alla materia del piano astrale, ma che in effetti non è vero. Se è più vicino alla materia del piano astrale, non è perchè il piano astrale è meno denso, e quindi per questo si trova vicino alla materia e così infiltrato nella stessa. Senza di esso, la materia non può avere luogo, non può avere vitalità.
Senza il corpo eterico un uomo non può vivere, il corpo fisico non potrebbe essere, l'intelligenza del suo corpo non potrebbe funzionare, gli automatismi non potrebbero aver luogo. E si trova sotto il piano astrale, non perchè questi sia superiore al piano eterico, ma perchè, esso, comincia ad essere un piano di coscienza. Invece il piano eterico non è n pano di coscienza ma un piano di vitalità, è una zona di fuoco cosmico, di energia. Mentre il piano astrale comincia ad essere un pano di coscienza. Ed è perciò che all'interno del piano astrale si possono "pre-creare" delle cose.
Quando diciamo piano di coscienza, in un certo senso, mentale o pensiero, perchè come ho già detto prima infatti, anche quando l'uomo smette di pensare, continua ad essere ancora un pensiero, la coscienza infatti, è un pensiero ma un pensiero puro, un'idea più esattamente, un'idea divina. E quando l'uomo arriva al punto di questa manifestazione, si ritira dalla manifestazione stessa, e passa oltre, quella che in esoterismo si definisce Ottava, cioè Iniziazione-maggiore. Quindi, si toglie completamente dalla manifestazione. In quel momento, dunque egli non è nemmeno più un'idea, è ciò che il Buddha ha definito il Nulla, semplicemente ritorna al non-manifesto.
Quindi, quando ci sii vuole avvicinare correttamente alle cose dello spirito, non bisogna solo, come vi ho già detto, saper giocare coni paradossi e conoscere assolutamente la costituzione occulta dell'uomo, più che conoscerla, bisogna avere la visione giusta. E sapere , che se avete un corpo astrale, se avete un corpo mentale, se avete un corpo o un altro, molto bene è un fatto ma voi li possedete in quanto strumenti. Non sono delle identità, non sono delle referenze, non sono delle indicazioni sulla vostra vera natura infatti. E' come quando fate il conto dell opzioni che ha la vostra auto.
E' importante ottenere la giusta visione delle cose.
Perchè che cos'è l'auto? Siete innanzitutto voi stessi, il pilota. Quest'auto può aver un mucchio di opzioni ma se si comporta bene sulla strada non dipende dai suoi opzioni ma dal pilota. Quindi quali che siano gli opzioni che avete avuto da parte del Buon Dio, vale a dire un corpo astrale, un corpo mentale, un corpo buddico, ebbene dite: "va molto bene così, io posso lavorare, posso andare molto lontano con questi opzioni, ma non sono la mia vera immagine, la mia vera immagine è l'Io Supremo, è l'anima, è la Monade".
E' questa la visione che dovete avere, perchè finchè non avrete la visione giusta non saprete utilizzare i vostri strumenti e vi caccerete nei guai con questi strumenti. E sarà proprio qua dove giungeranno giustamente tutte le prove, chi si è sprofondato nel piano mentale, dovrà essere messo alla prova affinchè si liberi sul piano mentale, chi è sprofondato nel suo corpo emotivo verrà messo alla prova per poter acquisire il discernimento, e liberarsi sul piano emotivo, poichè è inutile, quando si comprende che tutte queste cose non sono che opzioni del veicolo. E', quello che voi siete, è l'anima, che gioca con questi opzioni.



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momosatya
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Inserito il - 24/02/2015 : 08:37:32  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Su un piano tecnico, vorrei semplicemente aggiungere, per quanto riguarda la realtà delle energie, la rivelazione delle energie, vorrei dire che tutto questo mondo, il mondo delle vibrazioni non deve essere confuso col mondo dell'anima e che quindi, quando la tecnica, quando la scienza scoprirà il mondo delle vibrazioni, occorrerà che i discepoli non confondano ancora una volta questa zona di scoperte con essi stessi. Perchè pur avendo scoperto altre zone della vita, più sottili perchè invisibili, non significa che in realtà si riassume a questo. Ciò che la scienza potrà scoprire e rivelare tra poco, come ad esempio mettere in musica e rendere udibili i suoni dell'astrale, l'uomo nell'ascoltare questi suoni, ebbene, non dovrà credere che l'astrale sia qualcosa che deve coltivare, qualcosa a cui deve aspirare.
Anche nel mondo astrale , ci sono delle tappe da percorrere. Perchè anche nel mondo astrale, ci sono ancora delle tappe da percorrere e non si è nella realtà o in una realtà più grande soprattutto per coloro che sono già capaci con un orecchio naturale di ascoltare le cose dell'astrale o vedere le cose dell'astrale. Perchè è una moda di questi tempi interessarsi enormemente all'astrale, persino quello che viene definito superiore. Ed io non voglio che la gente confonda lo stesso aspetto superiore dell'astrale con la realtà, con il mondo divino.
Perchè?
Non perchè proprio essendo superiore questa zona dell'astrale è ancora soggetta all'illusione o all'errore, ma semplicemente perchè non è ancora la realtà ed anche se è una forma avanzata e più perfetta della forma fisica, anche se è una forma avanzata della verità, non è ancora la verità. L'uomo che è onesto con se stesso, autentico nel suo cammino spirituale, non deve accontentarsi di una verità approssimativa, non deve accontentarsi di una verità quasi perfetta, ma deve in tutta semplicità cercare la verità.
Egli non deve scartare con forza le altre verità quasi perfette, non deve combatterle, mo dirsi: "non voglio andare verso quelle verità perchè non sono assolute". Semplicemente deve utilizzare le proprie energie verso ciò che è assoluto, quindi mai combattimenti, sempre concentrazione. Quando combattete, voi vi disperdete non avete più energie, anche se la verità è lì e vi cade sulla testa, voi non potete vederla. Dunque bisogna essere sempre concentrati verso lo scopo, verso l'ultimo, verso il vero ed automaticamente non disperdete le energie in un inutile combattimento, ma al contrario, rimarrete in ascolto, e vi rendete pronti alla rivelazione.
Bisogna dunque che, ogni giorno siate pronti ad incontrare la verità, se vi state battendo contro un errore, non siete pronti ad incontrare la verità, perchè vi state battendo. Tutte le vostre energie, tutto il vostro spirito è occupato a battersi, allorchè la verità talvolta passa bisogna saperla afferrare, bisogna avere la porta aperta.
E' come lo yogin che medita nella sua capanna e dice all'esterno, d'accordo, c'è il sole della verità, ma c'è pure il vento della follia, il vento del'errore, il vento di tutti i falsi profeti e di tutte le menzogne, così ogni volta che sentirò un rumore, ogni volta che sentirò uno di questi venti, mi precipiterà alla finestra per chiudere le imposte. Mi precipiterò alla mia porta per chiuderla a doppio giro di chiavi, mi precipiterò al suolo per tenere ben ferme le pietre affinchè il suolo sia ermetico e soprattutto verificherò bene il tetto per essere chiuso e per non lasciare passare che la verità, il giorno in cui busserà alla mia porta, perchè io sarò pronto.
Ebbene lo yogin o il discepolo che è chiuso come quello là a doppio giro di chiavi e così ermeticamente nel suo cubo, il giorno in cui la verità passa, vede che tutto è chiuso ella dice: "ah, tutto è chiuso non riuscirò affatto a passare, anche se busserò non mi sentirà, sta correndo su tutte le scale per bloccare le uscite. Beh! Ripasserò un'altra volta". E così lo yogin passa giorno dopo giorno a combattere, passa giorno dopo giorno a chiudere le porte e le finestre perchè si aprono automaticamente.
Perchè?
Perchè il vento dell'illusione ha trovato qualcuno con cui divertirsi e soffia ancora più forte per sfondare le porte e le finestre e la moquette e le tegole, ed il povero yogin all'interno della casa diventa pazzo per tentare di combattere queste illusioni.
Fino al giorno in cui ha talmente combattuto che cade sfinito, dice: "ma soffiate, soffiate pure illusioni, io non ho più niente da fare portare via; il tetto, io me ne infischio, non è il mio tetto, portate via la porta, mi è indifferente, non è la mia porta, portate via i muri, me ne infischio, non sono i miei muri, avanti, poprtate via anche me, non posso farci niente, sono stanco, voglio morire".
E nel momento in cui rinuncia a tutto, anche alla lotta contro le illusioni, nel momento in cui desidera questa morte assoluta, totale dello spirito, in quel momento la verità arriva e dice: "Toh! Guarda oggi la porta è aperta". Ed entra. E lo yogin resta meravigliato di vederla entrate e si dice: "ma ho combattuto come un folle, ed ho appena smesso il combattimento più accanito, ed ora non riesco proprio più a tenermi in pedi per accoglierti tu arrivi?". E la verità sorride, e la verità dice: "Ma io sono passata di qui tutti i giorni e tu eri chiuso". Bisogna pensare a questo. Bisogna riflettere su questo. Non dovete rinchiudervi nelle lotte contro questo nelle idee per questo o per quello.
Semplicemente preparatevi ed in voi, lasciate un'apertura affinchè la verità entri. E se c'è in voi questa piccola apertura che coltivate attraverso la meditazione, che coltivate per mezzo di una disciplina, per mezzo del discernimento, per mezzo di una giusta attitudine e per mezzo dell'applicazione delle parole di luce dei Maestri, automaticamente attraverso quella piccola breccia, anche se è piccolissima, la luce passerà e non avrete più bisogno di alcun Maestro in quel momento, perchè riconoscerete il vostro Maestro.
Non esiste altro Maestro che la luce un punto è tutto. E quando dico questo non voglio dire che il ruolo di tutti i Maestri dell'umanità è illusorio, è assoluto, è necessario. Dico semplicemente che la visione dell'uomo, la visione del'uomo a proposito dei Maestri è completamente falsa. Il Maestro non esiste per fare ubbidire il suo discepolo, il Maestro non esiste perchè esiste il discepolo. Il Maestro infatti, in se stesso non esiste veramente, è un essere che è arrivato ad una piena realizzazione, una piena liberazione, ed aiuta gli altri che sono ancora prigionieri, a liberarsi.
Una persona può credere ai Maestri oppure no.
Ora, chi è prigioniero, se vuole credere che il Maestro esista, che l'ubbidienza è necessaria, che questo o quello sono necessari, è solo una sua responsabilità è questa, è una sua scelta personale credere a queste cose, è una sua idea, ma non è la verità.
Perchè?
Perchè in tutta semplicità il discepolo autentico non si preoccupa affatto dell'esistenza dei Maestri, non dice: "vorrei incontrare il mio maestro, o vorrei credere nell'esistenza dei Maestri, oppure voglio assolutamente che il mio Maestro mi faccia segno, che mi invii almeno una meditazione, o una piccola luce, o un sogno, ma qualcosa, un segno".
Il discepolo vero è convinto sa che il Maestro esiste che Dio eventualmente esiste, che il suo Maestro è con lui e che non è separato da Lui, e in più che non solo il suo Maestro è con lui e che non èp separato da Lui, ma che in più, non è diverso da Lui e che il Maestro si manifesterà all'esterno, che si chiamo Morya, Koot Hoomi, Buddha, Krishna, o chi che sia, non è in effetti che egli stesso che verrà ma con un pò d'anticipo. Vale a dire, se un giorno incontrate Koot Hoomi o Morya non incontrate koot Hoomi non incontrate Morya, incontrate voi stessi, ciò che potete essere, ciò che sarete più tardi se ci provate.
E' per questo motivo che quando l'uomo si mette ad adorare il Maesro, il Maestro sorride, poichè infatti è come se voi adoraste voi stessi, ma voi non lo capite, così, invece di perdere tempo ad adorare voi stessi, ad adorare questa immagine futura che essa si chiamo Koot Hoomi o Morya, invece di perdere questo tempo ad adorare qualcosa che è nel futuro che non è ancora in realtà, subito ciò che bisogna fare è "essere" affinchè si realizzi questa cosa che adorate e considerate come essere esterno e vedrete che a partire da quel momento, non solo il Maestro che cercate all'esterno diventerà una presenza reale attorno a voi ed in voi, ma in più voi stessi apprenderete a divenire un Maestro. E non è l'orgoglio di dire, quello di credere o di sapere qualcosa. Se voi dite a voi stessi ma no,ma no, io non voglio da domani credere che sto lavorando per divenire un Maestro, questo prova che in voi non siete neppure un disceplo.
Perchè?
Perchè questa grande umiltà per noi non è altro che la maschera di un orgoglio rovesciato, colui che non vuole credersi un Maestro, colui che non vuole credere di lavorare per divenire un Maestro, e questo con un giusto discernimento, è colui che non sa ciò che è realmente un Maestro. Egli immagina delle cose a proposito del Maestro, ed è per questo che reagisce e che non vuole credere.Mentre colui che sa esattamente cosa significhi il Maestro non ha alcuna vergogna, non si sente affatto oppresso dalla follia pensando che lavora per divenire un Maestro.
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momosatya
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Inserito il - 25/02/2015 : 07:50:57  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Al contrario, è ancora più vigile, più esigente verso se stesso, ancora più critico di fronte a se stesso, perciò non si tollererà più niente. Mentre chi dice: "ma no, no, no, io non voglio essere folle, io non voglio credere che lavoro per divenire un Maestro, questi non appena fuori della propria casa sparlerà del suo vicino, non appena si troverà al'interno di un gruppo cercherà di criticare ciò che non va, invece di prendere con amore ciò che gli si dona con amore, anche se non è perfetto. Quando sarà in mezzo ad una situazione critica, invece di tentare di calmare, di sdrammatizzare, peggiorerà la cosa mettendoci la sua collera, mettendoci la sua carenza di conoscenza.
Mentre chi sta lavorando per divenire un Maestro, non si diverte più con questi comportamenti, non si permette più d'essere vile, d'essere debole, d'essere abbietto, d'essere materiale, d'essere profano, non si permette più d'essere qualcuno che tradisce la parola dei Maestri, si sentirà invece responsabile dell'autenticità che egli propagherà a proposito della parola dei Maestri.
E volendo essere la prova e la testimonianza dell'autenticità del messaggio dei Maestri, farà tutti gli sforzi per superarsi, per combattere la sua natura umana, per essere una testimonianza pura e spoglia.
Allora coloro che, sotto la maschera dell'orgoglio non vogliono divenire dei Maestri, ebbene io li lascio, sperando di poter dire loro a presto, certamente. Ma prendo invece per mano, e stringo con forza tra le mie braccia tutti coloro che vogliono sin da domani divenire dei Maestri, e dico loro: "molto bene non lasciatevi trarre in inganno fanciulli, ma molto lavoro vi attende, e se voi volete fare noi saremo là". Mentre quelli che sotto gli aspetti di falsa umiltà, si divertono a restare bassamente degli umani tanto peggio per loro, ma io spero che presto si uniscano a noi.
Allora, fin da domani, osatevi dire: "io lavoro per diventare un Maestro, ma siate logici con voi stessi, siate autentici con le parole dei Maestri, e fate assolutamente tutto ciò che è necessario per imitare il Maestro ed essere paragonabile al Maestro. Perchè il dire, il pretendere, il volere non è sufficiente, bisogna farlo.
Ed è in questa lotta, se lotta vi è, che io vi impegno fortemente per diventare un Maestro, non cerco il mio Maestro, non tento di essere un buon discepolo, non tento di ottenere la prima, la seconda, la quarta o non so quale Iniziazione superiore.
Perchè ora è diventato di moda, tutta la gente vuole conoscere la propria Iniziazione come si conosce la propria matricola, poichè si vuole ottenere quella che è al di sopra.
Non cercate più queste cose, da domani comprendete l'assoluto, e per questo non si tratta d'essere alla seconda, la terza o quarta Iniziazione superiore, ma di essere l'assoluto, di essere il Maestro. E qualsiasi sia il livello sul quale vi trovate ora, da domani potete avanzare a passi da gigante se vi prendete questo impegno. Ma bisogna deciderlo questo impegno con valori sani, con uno spirito ben incarnato, ben reale, molto vivo e vivace, perchè dovrà essere attivo, Siate l'azione, agite.
Vi saluto....
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