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 L'esperienza di premorte di Nicole Dron
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Natybf
Virtuoso partecipante

0823_da_Natybf

Regione: Lombardia
Prov.: Pavia
Citt�: Villanterio


199 Messaggi

Inserito il - 09/11/2013 : 02:12:26  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
E' un po' lunghetto ma ne vale la pena leggerlo tutto per sentire le farfalle nello stomaco!!!


L�ESPERIENZA DI PREMORTE DI NICOLE DRON

La protagonista di questa esperienza di premorte si chiama Nicole Dron, una donna francese che nel 1968 all�et� di 26 anni ha vissuto la sua avventura nell�altra dimensione.

Nicole Dron � stata una delle prime persone a raccontare la sua esperienza nel 1978, affrontando all�epoca lo scherno e la derisione. Con il passare del tempo � riuscita a superare la sua apprensione e la sua resistenza ed ha accettato di raccontare la sua storia alla televisione e alla radio oltre che di tenere delle conferenze.

� Tutto avvenne nel 1968. Tre settimane dopo la nascita del mio secondo figlio ebbi una grave emorragia. Fui ricoverata in ospedale e operata d'urgenza. Nel corso dell'intervento (isterectomia, o ablazione dell'utero) ci fu una seconda violenta emorragia. Il mio cuore smise di battere, mi fu detto, per circa 45 secondi, con elettrocardiogramma piatto. Durante quei 45 secondi vissi un istante di eternit�!

Ricordo prima di tutto di essermi trovata all'altezza del soffitto. Ero l� con tutti i miei pensieri, le mie emozioni, le mie impressioni, con tutto ci� che costituisce il mio essere profondo. Presi coscienza di essere in grado di vedere contemporaneamente da tutti i lati, ma soprattutto provavo un sentimento nuovo e incredibile: quello di esistere fuori dal mio corpo fisico. Vi assicuro che sentirsi vivere al di fuori di s� stessi � una cosa sconvolgente. Presi coscienza che ero l'inquilina del mio corpo, che era steso sul tavolo della sala operatoria. Lo guardai e non lo trovai bello. Ero cadaverica, avevo dei tubi che mi uscivano dal naso e dalla bocca, non ero assolutamente in forma. Cosa che non aveva pi� alcuna importanza, perch� quel corpo non ero io, non era che il mio veicolo. Sentii il chirurgo esclamare: �Mi sfugge dalle mani!�. Queste parole mi furono confermate un mese dopo dall'infermiera che aveva assistito all'operazione.

Non rimasi a lungo in quella sala operatoria, perch� pensai a mio marito e a mio suocero che erano in attesa nella sala d'aspetto. Pensando a loro, istantaneamente mi ci trovai accanto. Presi coscienza del fatto di poter attraversare i muri. Tutto mi sembrava naturale, solo in seguito mi sono chiesta come fosse stato possibile! Come avevo potuto attraversare i muri e ritrovarmi in quella sala d'aspetto, dal momento che non sapevo dove fosse ubicata?

Constatai che in quella sala d'attesa non c'erano sedie, cosa che mio marito mi conferm� in seguito. Vedevo che mio marito e suo padre andavano su e gi� per la stanza e io cercavo di manifestarmi a loro, ma invano. Non mi vedevano. Non capivo cosa stesse succedendo, provavo una sorta di disperazione per non essere in grado di comunicare con le persone che amavo. Tentando di farmi percepire, posai la mano (del corpo pi� sottile nel quale ora mi trovavo) sulla spalla di mio suocero, e la mia mano attravers� il suo corpo!

Al tempo stesso per� prendevo coscienza di una facolt� nuova: quella di penetrare tutto ci� che esiste. Non ho mai perduto la nozione di essere "me stessa", ma avevo l'impressione di occupare pi� spazio, e mi trovai nel cuore di mio marito. Conoscevo tutti i suoi pensieri e anche l'essenza del suo essere, ci� che egli valeva come essere umano. La stessa cosa avvenne con mio suocero. I miei suoceri avevano perduto il loro primo figlio all'et� di 25 anni: il ragazzo era annegato nel vano tentativo di salvare un amico. Di conseguenza avevano concentrato tutto il loro amore sul loro secondo e ultimo figlio, che a quell'epoca aveva 14 anni. Quando in seguito era divenuto mio marito, io avevo avuto l'impressione di aver portato via il loro figlio e credevo che essi non mi amassero per me stessa, ma soltanto in base alla mia capacit� di renderlo felice. E questo mi faceva soffrire. Ed ecco che ora che potevo leggere nel cuore di mio suocero mi rendevo conto di tutta la compassione e di tutto l'affetto che egli nutriva per me ed ero capace di vedere al di l� delle mie proiezioni.

In seguito mi trovai in un abisso di tenebre, di silenzio. Ero sola al mondo, in un nulla infinito e avrei dato qualunque cosa pur di sentire un rumore e vedere qualcosa. Non so quanto tempo sia durato quello stato. Forse una frazione di secondo? Il tempo non esisteva. Pensai: "Ecco qui ragazza mia, sei morta". E tuttavia non ero morta perch� esistevo. Mi torn� alla memoria una frase che mi era stata insegnata al catechismo quando ero bambina: "Si vive fino alla fine dei tempi, fino alla resurrezione finale". In quel contesto, l'idea di vivere in quel nulla e in quelle tenebre mi sembrava insopportabile.

Qualcosa dentro di me invoc� aiuto e da lontano vidi una luce. A partire da quel momento non fui pi� sola al mondo. Fui proiettata ad una velocit� prodigiosa verso quella Luce, e via via che mi avvicinavo la Luce divenne sempre pi� grande fino a occupare tutto lo spazio. Le tenebre si rischiararono, avvertii distintamente delle presenze intorno a me, senza peraltro vederle, ma soprattutto sentivo nascermi in cuore una gioia infinita, una gioia mille volte pi� grande di tutte le gioie che avevo potuto sperimentare su questa terra.

E cos� entrai nella Luce. L� non ci sono pi� parole... Questa luce era anche un oceano di amore, ma di un amore puro, che si offre senza chiedere niente, un amore-sole, e io ero l'amore. Ero immersa in un oceano di amore, amata per quello che ero, lontana da tutte le preoccupazioni e le agitazioni della terra! Non avevo pi� coscienza del tempo e dello spazio, ma ero consapevole di essere, di essere sempre stata. Avevo compreso di essere una particella di questa luce ed ero eterna. In quella pienezza e in quella pace immensa compresi il senso delle parole: "Io sono". Era come se, restando me stessa, io divenissi tutto e ritrovassi la mia natura reale. Avevo ritrovato la mia patria. Ero divenuta amore ed ero la vita. Come fare, mio Dio, a condividere quest�esperienza? Se ognuno di noi potesse viverla anche per un solo istante, su questo pianeta non ci sarebbero pi� miseria, violenza e guerra.

In quella luce vidi venire verso di me un giovane luminoso. Il mio cuore si riemp� di gioia perch� riconobbi mio fratello. Quando io avevo 11 anni, i miei genitori avevano perduto un bambino di 7 mesi. Io adoravo quel piccino, ero la sua mammina. Dopo la sua morte i miei genitori ed io avevamo vissuto quella sofferenza cos� ben espressa da queste parole di Victor Hugo: "Un solo essere vi manca, e tutto � deserto". Ma ora lui era davanti a me, vivo! Ed io ero felice, ero tanto felice! Mi trovai fra le sue braccia. Era solido e anch'io lo ero. Comunicavamo col pensiero e i sentimenti, e io gli "dissi": "Come sarebbero contenti di vederti pap� e mamma!".

Lui mi disse che ci aveva sempre seguiti e accompagnati nella nostra vita, e io capii che i legami d'amore non muoiono mai. Come facevo ad esser certa che quell'essere era mio fratello? Evidentemente c'� una grande differenza fra i tratti fisici di un beb� e quelli di un adolescente. E tuttavia io so con assoluta certezza che era lui. Penso che si tratti di un riconoscimento fra anime...

Incontrai anche il fratello di mio marito, Jacques, che avevo visto soltanto in fotografia. Fui sorpresa e felice di constatare che mi voleva bene e che mi conosceva. Egli mi mostr� le circostanze del suo decesso e quanto i suoi genitori avessero sofferto, in particolare mia suocera. Mi augurai di non dover mai affrontare nella mia vita una simile prova.

Incontrai anche degli esseri che non avevo mai visto sulla terra. E tuttavia li conoscevo e provavo una felicit� immensa rivedendoli. Essi leggevano in me come in un libro aperto e avrei voluto poter mostrar loro solo aspetti positivi di me stessa. So che questi esseri mi accompagnano e mi guidano nella vita.

Tutti questi incontri ebbero luogo in un paesaggio inondato di luce, di bellezza e di pace. Ero in un bellissimo giardino, la natura era magnifica. L'erba era pi� verde di quella terrena, c'erano altri fiori, altri colori, i suoni stessi si trasformavano in colori. E tutto questo creava un'armonia, un'unit� tale che compresi la sacralit� della vita. Tutto viveva, un semplice filo d'erba mi rapiva perch� vedevo in esso le molecole della vita, vedevo la loro luce interiore. Pensai allora che al di l� della sofferenza umana che proviamo quando muoiono le persone che amiamo, dovremmo gioire sapendo che stanno ritrovando la Vita.

Ho rivissuto la mia vita a rovescio, dai miei 26 anni all'epoca della mia nascita. Accanto a me c'era un Essere di Luce, una creatura che il mio cuore conosceva. Non so descrivere la radiazione e la forza d'amore che emanava. Mi accorsi in seguito che aveva anche molto humour.

Udii la sua voce che sembrava venire dal fondo dell'universo, una voce possente e dolce al tempo stesso. Una voce fatta di forza e d'amore che mi domand�: "Come hai amato e che cosa hai fatto per gli altri?". Compresi immediatamente l'importanza della domanda. Al tempo stesso ebbi la visione di una moltitudine di esseri con le braccia tese al cielo, in atteggiamento implorante. Sapevo che quegli esseri soffrivano e io percepivo tutte le loro sofferenze. Che cosa avevo fatto per loro? Non ero stata cattiva, ma non avevo fatto niente di particolare. La domanda che mi era stata rivolta esigeva, per usare le parole di Emerson, "di fare tutto il bene che esiste nell'individuo", e io capivo adesso che ci� richiedeva tanto amore. Richiedeva anche una crescita, una trasformazione, che a sua volta avrebbe aiutato gli altri a trasformarsi. Sentii allora che l'umanit� � un solo essere le cui membra sono interdipendenti una dall'altra per il loro progresso e la loro sopravvivenza. Mi ridestai a una responsabilit� nuova. La comprensione di tutto ci�, semplice in apparenza, continua ad approfondirsi nel tempo.

Tutta la mia vita era l�, con tutte le gioie, le aspettative, le speranze e le sofferenze che ne avevano fatto parte. Ritrovai le mie emozioni di bambina, riscoprii certi episodi dimenticati, rividi tutte le motivazioni degli anni che avevo vissuto: non � possibile nascondere niente, tutto � scritto nel grande libro della vita. Era sconvolgente, perch� durante quel bilancio io ero al tempo stesso colei che riviveva ogni situazione con tutte le emozioni che l'accompagnavano ed ero anche l'altra parte di me stessa, quella che non provava emozioni e che era soltanto saggezza, conoscenza, amore e giustizia. Era questa pura luce, quest'altra parte di me stessa, che valutava la mia vita e rendeva chiara ogni cosa. Compresi tutti i miei meccanismi psicologici, ne vidi i funzionamenti, vidi i miei limiti, le mia carenze e tante altre cose pi� sottili che non sono ancora riuscita a tradurre in parole. Presi coscienza del bene e del male che avevo fatto senza rendermi conto delle ripercussioni che i miei atti e i miei pensieri avrebbero avuto in me stessa e nelle persone che mi stavano vicine. Mi resi conto di ci� che provavano coloro ai quali avevo fatto del bene e coloro verso i quali mi ero comportata in modo sgradevole.

Questa grande coscienza valuta la nostra vita in base a criteri di amore assoluto e saggezza, e noi ci rendiamo conto delle nostre manchevolezze, miserie e debolezze. Allora si rimpiange il tempo passato alla ricerca di falsi valori e si rimpiange di non avere veramente vissuto. Questa presa di coscienza si accompagna anche alla compassione per s� stessi perch� si scopre che l'ignoranza, la paura, i condizionamenti, le debolezze ci hanno allontanati da ci� che in realt� siamo e da ci� che avremmo potuto realizzare nella vita.

Mi fu mostrata la mia vita dopo il mio ritorno sulla terra. Prima per� mi era stato chiesto se desideravo restare o tornare a vivere. La mia anima voleva restare, ma aveva pensato ai miei due bambini che avevano bisogno della loro mamma. Mi fu detto anche che quando fossi ritornata avrei necessariamente dimenticato molte delle cose che avevo vissuto. Malgrado il mio desiderio di fissare dentro di me tutte quelle conoscenze, so che molte sono svanite: non ho potuto portare con me che qualche briciola, e me ne dispiace.

Quando dico "mi fu mostrato", "mi fu detto", voglio dire che ricevevo queste informazioni da un essere (per esempio mio fratello) o dalla grande luce. Era come se fossi in una classe senza professori.

Vidi dunque i miei figli crescere ed ero fiera di loro. Mi fu mostrato che i miei suoceri e mia nonna avrebbero lasciato questa terra quasi nello stesso periodo e che due di loro se ne sarebbero andati a tre settimane di distanza, cosa che mi colp�. Mio suocero e mia nonna ci hanno lasciati 13 anni dopo quest�esperienza, a tre settimane esatte di distanza uno dall'altro, e mia suocera mor� l'anno successivo... Avevo rivelato queste informazioni a mio marito e ai miei genitori che ne erano rimasti molto turbati.

So di aver saputo molte cose, ma le ho dimenticate. Mi fu detto che Dio era la forza, la vita e il movimento, che la vita esisteva ovunque nell'universo, che quando morir� non mi sar� chiesto a quale religione, filosofia o razza appartengo, ma come ho amato e che cosa ho fatto per gli altri, perch� l'unica cosa importante � la qualit� interiore di un individuo.

Mi fu detto anche che tutto ci� che andava nel senso dell'unit� era positivo e che la mia vita rapportata all'eternit� corrispondeva a un battito di ciglia della mia propria vita.

Mi fu mostrato anche il futuro dell'umanit�. Vidi che la nostra terra sarebbe stata oggetto di grandi capovolgimenti e che noi avremmo attraversato delle grandi prove, delle grandi tribolazioni, perch� avevamo una tecnologia avanzata, molta scienza, ma poca fraternit� e saggezza. E mi fu mostrato tutto quello che minacciava di avvenire se non avessimo cambiato. Insisto sul "se" perch� � determinante.

Mi fu detto che eravamo come a un crocevia e che niente era ineluttabile, tutto dipendeva dalla nostra capacit� di amare e di agire con saggezza. Avvertii comunque l'urgenza estrema di una grande trasformazione individuale e planetaria dell'umanit� e la necessit� di instaurare la pace e la tolleranza in noi e intorno a noi per vivere in armonia e nel rispetto di tutto ci� che vive.

Vidi anche che avevo gi� vissuto su questa terra. Mi furono mostrati spezzoni di altre vite e il legame che le collegava tutte. Mi fu detto che si ritorna su questa terra finch� non si acquisisce sufficiente amore e saggezza: � tutta questione di evoluzione. Nello stato in cui ero, trovavo tutto molto logico ed evidente. In seguito, quando fui ritornata nel corpo, questo ricordo mi � risultato sconvolgente; sono per� intimamente convinta che questo concetto delle "vite successive" non deve far discutere, nel senso che non � importante far propria una credenza o una convinzione, ma trasformarsi. A livello di assoluto, al di l� del tempo e dello spazio, non c'� che la vita, la Grande Vita... Ma nella nostra dimensione, limitata dallo spazio e dal tempo, noi prendiamo coscienza soltanto di un segmento, di una parte di questa vita che scorre tra la nascita e la morte, e pensiamo che questa piccola vita sia tutto quello che c'� da conoscere. Invece non � cos�.

Mi fu detto anche che il Cristo sarebbe ritornato sulla terra e che il suo ritorno era imminente. Io per� non so pi� se ad incarnarsi sulla terra sar� un'entit� come il Cristo oppure se � questa grande coscienza, questa grande vita che circola in noi come potenzialit� che deve risvegliarsi alla dimensione cristica; so che piansi perch� avevo capito che l'unica cosa che poteva salvarci era la sua venuta.

Il Cristo, cos� come l'ho compreso nel corso della mia esperienza (ma non ho certo la pretesa di aver capito tutto il suo mistero), rappresenta tutta la pienezza della vita in tutto ci� che esiste, ed � la coscienza, l'amore e la vita che si manifestano totalmente nell'essere umano e nell'umanit� liberata dalle sue miserie umane. Il Cristo non appartiene a nessuna religione perch� � nel cuore di ognuno, � la pienezza di Dio nell'uomo. Ero emozionata e capivo che ci� che ci salver� da noi stessi ed eviter� guerre, catastrofi e calamit� sar� il risveglio di questa dimensione di Cristo in noi tutti.

Ricordo anche di essere andata di piano in piano, di livello in livello. Avevo l'impressione di penetrare profondamente nella mia coscienza che si manifestava attraverso una lucidit� ed una comprensione interiore che crescevano continuamente. Mi ritrovai poi in una citt� di luce, d'oro e pietre preziose, la gloria delle glorie.

Mi sentivo trasportata ed innalzata al livello pi� alto. Compresi allora pi� profondamente il senso dei 26 anni che avevo trascorso sulla terra e ci� che avevo fatto di quest�opportunit�. Poi mi fu mostrato che avrei avuto molte prove e sofferenze nel tempo che mi restava da vivere sulla terra. Mi sono vista piangere molte volte e chiesi il perch� di queste prove. Mi fu detto allora che le avevo accettate prima di nascere, perch� grazie ad esse sarei cresciuta. Pregai allora che mi fossero date tutte le esperienze e le prove necessarie per arrivare allo scopo finale nel corso di una sola vita, perch� non volevo tornare di nuovo sulla terra. Capivo che l'inferno era sulla terra ed ero pronta alle pi� grandi rinunce e ai pi� grandi sacrifici pur di non dover ritornare. Mi fu per� fatto capire che non era possibile caricarmi pi� di quanto le mie spalle fossero capaci di sopportare.

Potr� apparire stravagante o contro natura desiderare una cosa simile. Grazie a Dio, non sono masochista, amo la vita, ma in quello stato di coscienza sublime non avevo che un solo desiderio: arrivare il pi� presto possibile allo scopo, cio� riuscire a fondermi con quello splendore. Sulla terra ci si rivolta alle sofferenze e alle malattie. Ma "dall'altra parte" se ne capisce il perch� e se ne vedono i risultati, e tutto diviene chiaro.

Vidi poi venire verso di me un essere molto bello. Mi � impossibile dire se fosse un uomo o una donna, perch� era virile e femminile al tempo stesso. Avevo l'impressione di conoscerlo fin dalla notte dei tempi e volevo fondermi con lui. Gli dissi: "Voglio unirmi per sempre a te..." Ed in quel momento presi coscienza del fatto che quell'essere ero io, ma io alla fine dei tempi, io totalmente realizzata. Fu quella una grande lezione di umilt�, perch� misurai tutto il cammino che mi restava da percorrere per divenire ci� che sono... Capivo che il tempo non era che la distanza che mi separava da me stessa. La mia incapacit� di vivere la pienezza di ci� che sono attira le esperienze necessarie per acquisire ci� che mi manca.

Mio fratello ed io ci salutammo. Lui mi consigli� di non parlare delle mie esperienze al mio risveglio e di aspettare 17 anni prima di darne testimonianza, perch� prima di quel tempo sarebbero state considerate come un trauma conseguente allo shock operatorio.

Non ricordo di essere uscita dal mio corpo, ma ricordo di esserci rientrata passando per la testa e di essermici infilata come in una calza. La pienezza svan�, la libert� si dilegu�, fin� la sensazione di essere uno e tutto al tempo stesso. Si rientra nel proprio corpo come dentro una scatola. Si dimentica che gli altri fanno parte di noi stessi, sono noi stessi, e ci si fa reciprocamente del male...

Mi fecero risvegliare rapidamente. Al mio risveglio avevo nelle orecchie una musica sublime, una sinfonia infinita, di una dolcezza che mi faceva fondere d'amore. Ho cercato in seguito di ritrovare quella musica ascoltando musica sacra e classica, ma invano. Dietro a quella musica c'era un senso di completezza, una pace infinita, una pienezza, una conoscenza che avrei voluto poter conservare per sempre in me. Ho portato con me una particella d'eternit� e la sensazione di aver compreso ogni cosa. Tutto era perfetto...

Quando mi risvegliai, si risvegli� anche il dolore (avevo un lungo taglio all'addome) e tutta l'esperienza divenne meno nitida. Non riuscivo a trattenerla. Non ne ho conservato nella memoria che una parte infinitesimale. Da allora per� so che l'amore � il segreto della vita, il segreto di Dio e so anche che Dio � questa Luce splendida e meravigliosa e insieme l'energia che impregna l'universo. Credo in una religione senza frontiere, quella dell'amore che � nel cuore di ogni essere umano e che, al di l� dei dogmi, conduce l'uomo a trasformarsi da bruco in farfalla. �

http://www.liberamente.co/cms/articles/2013/11/02/

Il mio blog:http://poesiespirituali.blogspot.it/

Quando ti occupi degli altri, la Luce si occupa di te!!

L'AMORE vince sempre!

Moon Light
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Moonlight

Citt�: L'Isola che non c'�


182 Messaggi

Inserito il - 09/11/2013 : 02:37:48  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Riguardo l'esperienza pre morte consiglio la lettura di un libro di recente uscita, un'autobiografia dell'esperienza di un neurochirurgo americano, Eben Alexander, che racconta la sua pre morte a causa di una rara forma di Meningite Batterica che aveva annullato ogni attivit� cerebrale. Il libro si chiama "Milioni di Farfalle."
Per chi volesse saperne di pi�:


Elicone: Buongiorno Caligola.
Caligola: Buongiorno Elicone.
Elicone: Sembri affaticato.
Caligola: Ho camminato molto.
Elicone: S�, la tua assenza � durata a lungo.
Caligola: Era difficile da trovare.
Elicone: Che cosa?
Caligola: Ci� che volevo.
Elicone: E che volevi?
Caligola: La luna.
Elicone: Che?
Caligola: La luna. S�, volevo la luna.
Elicone: Ah, e per fare cosa?
Caligola: � una delle cose che non ho.
Elicone: Sicuramente. E adesso � tutto a posto?
Caligola: No, non ho potuto averla. S�, ed � per questo che sono stanco. Tu pensi che io sia pazzo. [...] Ma non sono pazzo e posso dire perfino di non essere mai stato cos� ragionevole come ora. Semplicemente mi sono sentito all'improvviso un bisogno di impossibile. Le cose cos� come sono non mi sembrano soddisfacenti.
Elicone: � un'opinione abbastanza diffusa.
Caligola: � vero, ma non lo sapevo prima. Adesso lo so. Questo mondo cos� com'� fatto non � sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicit� o dell'immortalit� , di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo.
Elicone: � un ragionamento che sta in piedi. Ma, in generale, non lo si pu� sostenere fino in fondo, non lo sai?
Caligola: � perch� non lo si sostiene mai fino in fondo che non lo si sostiene fino in fondo. E non si ottiene nulla. Ma basta forse restare logici fino alla fine.
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