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 Esoterismo -Paranormale
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 Crescita spirituale dal punto di luce dei Maestri
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momosatya
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Inserito il - 13/10/2014 : 08:38:52  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Allora parlando dell'evoluzione che cosa potremmo dire?
Potremmo dire che l'individuo va dall'incoscienza alla consapevolezza; perci� non occorre fabbricare nulla, non occorre costruire nulla. La costruzione ha luogo con il tempo, per mezzo degli eventi che accadono. E' il contributo del pianeta e dell'incarnazione.
Andare dall'incoscienza alla consapevolezza, significa portare luce nel mezzo dell'oscurit�; perch� fintanto che un individuo rimane al buio, pu� essere capace di qualsiasi azione ed � appunto quello che succede quando le persone fanno certe cose: quando diventano capaci di rubare, rapinare, uccidere, mentire, ecc.,non fanno questo perch� sono cattive, ma soltanto a causa della oscurit� che in loro occupa tutto lo spazio.
Allora come agisce un discepolo? Un discepolo incomincia illuminando la stanza con la luce del piano mentale; in questo modo pu� controllare il copro astrale, ricaricare il corpo eterico e disciplinare il suo corpo fisico. Accende cos� la sua prima luce e osserva dappertutto! Perci� dice: "Oh, pi� vado dentro la mia oscurit�, pi� essa mi appare orribile, Ci sono angoli e luoghi nascosti e negli angoli ci sono mostri".
Questo � quello che facciamo noi oggi. Poich� l'individuo capisce che in lui esistono delle aree chiamate "inconscio" e tenta perci�, al pi� presto, di frugare in esse, provando a chiarirle usando la psicanalisi e realizzando cos� che, in lui, ci sono mostri voraci. Allora dir� a se stesso: "Desidero al pi� presto diventare cosciente della parte inconscia; cos� a poco a poco, l'acqua che Dio vorr� darmi, riuscir� a cacciare via questi mostri".
Non dimenticate mai che l'oscurit� � solo assenza di luce.
Mostri che, in realt�, non esistono. Ma ci sono soltanto come riflessi dell'oscurit�. Ma poich� l'oscurit� � solo l'assenza di luce, i mostri non esistono; � sufficiente perci�, portare luce: ma quale luce? Se la luce del piano mentale � insufficiente o se � appena sufficiente ad illuminare gli angoli e noi siamo ancora tropo spaventati per ritornare dentro la stanza, quale luce dobbiamo usare? Inevitabilmente la luce "dell'anima".
La materia � in'area di oscurit�, ma non dobbiamo prendere questo in senso denigratorio: � un luogo di oscurit� poich� � un'area densa, dove la coscienza di s� � impossibile, dal momento che gli atomi di coscienza sono tutti occupati a costruire questa materia, non possono essere impiegati per diventare autocoscienti. Cos� la materia � un'area buia dove l'uomo, spesso riesce ad ottenere l'installazione di una candela, quella appunto della sfera mentale; per� questa gli permette soltanto di percepire i mostri che sembrano esserci. Quindi, affinch� avvenga l'evoluzione, la luce del mentale deve perdersi nella luce del'anima, la quale deve dominare e infiltrarsi dentro tutti gli angoli e recessi dell'area materiale, della personalit�.
In questo modo, questo luogo che sembrava senza vita e senza coscienza, diventa terribilmente cosciente; questo perch� gli abbiamo portato consapevolezza. Allora non possiamo sviluppare la consapevolezza del luogo, ma possiamo portargli coscienza: questo � quanto fa l'iniziazione nel momento in cui l'individuo contempla la propria unit�, contempla la propria anima e la riconosce.
Vi sono due anime: una superiore ed una inferiore.
Per capire vera,mente il mio discorso, dovete sapere che ci sono due anime: un'anima pu� essere classificata come "anima superiore" o come la principale; l'altra come "anima inferiore" o come parte della vita e della coscienza di vita che si manifesta in un'area buia. Questa parte di vita, questa forma di vita, deve costruirsi in modo da essere capace di offrire la propria mano all'altra anima che � la superiore.
Questo � il motivo per cui dobbiamo costruire questi differenti corpi, costruire queste diverse componenti. E' innegabile, ma in questa costruzione non c'� un risultato spirituale; c'� semplicemente la possibilit� di un ponte di unione con l'archetipo, che pu� salire il suo monte, poich� il suo monte � stato creato.
Cos� qualunque costruzione pu� essere creata; i suoi componenti per� rimangono ci� che sono, se la coscienza non viene ad abbellirli. Allora non � la coscienza che dobbiamo essere capaci di sviluppare, ma la coscienza che dobbiamo essere stati capaci di ricevere: saremo capaci di ricevere la coscienza, nella misura in cui avremo costruito veicoli capaci di recepirla e creato pace in loro.
Non pu� esserci l'ascesa dell'anima, in un discepolo il cui corpo mentale � troppo rumoroso e chiassoso. Cos�, a questo discepolo, sono costretto a dire: "Smetti di leggere, smetti di concepire, smetti di immaginare, smetti di pensare. Stai facendo cos� tanto rumore che ostacoli l'ascesa del'anima".
L'ascesa dell'anima presume il silenzio, allora dobbiamo non solo costruire, ma costruire in silenzio. Qui ancora una volta mi rifar� alla Bibbia, dove si narra la costruzione di un tempio che ebbe luogo di notte, senza che alcun rumore fosse fatto: si tratta del tempio di Salomone; che cosa significa che fu costruito di notte e senza alcun rumore? Significa che una mente ha costruito il tempio volgendosi all'interno, nell'oscurit�; significa anche che guardare all'interno una sola volta � sufficiente, una sola notte baster�.
In questa oscurit� dove costruiamo la cosa, dobbiamo costruire senza rumore, ecco perch� si accenna che "nessun rumore viene fatto"; poich� � solo n ella misura in cui abbiamo costruito senza rumore, che la costruzione avr� valore, sar� preziosa. Altrimenti al contrario, diventer� un ostacolo alla divinit�, come un edificio eretto fra l'uomo e il sole e che, proprio per questo, non ci permette di ricevere la luce.
Questo � quello che succede quando un individuo espande troppo il suo corpo astrale o il suo corpo mentale: egli erige un muro e non riceve pi� il sole. Perci� dobbiamo costruire senza fare rumore, non fermandoci a questo livello; solo cos�, automaticamente, non costruiremo pi� un muro, ma costruiremo un ponte. Molti discepoli, invece, costruiscono solo muri e questo � disastroso.
Se tu potessi essere qui nel mio cosmo e potessi avere la mia visione, ti addoloreresti come faccio io; poich�, come vedresti, che ci sono milioni di persone che parlano di Dio, tentando di costruirlo oppure cercando di realizzarlo in loro stessi e che invece non stanno facendo altro che costruire muri, dentro ai quali rinchiudono se stessi, soffocandosi dentro.
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momosatya
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Inserito il - 23/10/2014 : 07:52:35  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Inoltre, a causa di questi muri, li sentirete dire: "La legge � questa, la legge � quella".
Poi vanno contro i muri degli altri, tentando di distruggerli e pensando che gli altri non conoscano la giusta legge. Allora gli altri ribellandosi direbbero: "No! La legge invece � questa, la legge � quella". Ecco ci� che vedresti: un grande clamore di muri che cozzano gli uni contro gli altri, tentando di distruggersi e di farsi crollare a vicenda. In questo modo se ne vanno tutte le false conoscenze che li illudevano di essere "evoluti", ma che in realt� li avevano gettati in uno stato di morte.
Bisogna costruire dei ponti, senza svilire il materiale che i Maestri ci hanno dato .
Mentre invece quello che � necessario � costruire ponti. Dobbiamo costruire ponti e non muri.
Se costruite muri, usate tutta la sostanza che vi viene data per separarvi da Dio; ad esempio quando arriva un Maestro a dare qualche informazione sull'esoterismo, subito le persone lo sfruttano e trasformano le sue parole in dogma: ne estrapolano delle idee ristrette, attraverso le quali essi possono giudicare altri individui, combattere altri templi e credersi diversi.
All'inizio il Maestro aveva dato soltanto una libert�, aveva dato qualcosa di buono e meraviglioso; ma, a poco a poco, le persone hanno cambiato tutto ci� in un "orrore": un culto oggetto, mo una guerra oggetto, o un oggetto di differenza. Che peccato!
Tutto quello che i Maestri e i Santi hanno dato, � un materiale per costruire soltanto ponti, non torri.
Il simbolo usato qui non � semplicemente quello che un individuo che, con le diverse informazioni che i Maestri gli hanno dato, ha costruito un muro. No! Egli sul serio pensava che, costruendo questo muro, sarebbe stato in grado di raggiungere Dio. Ma � un muro ed un muro ti separa da Dio. Cos�, Dio arriva e distrugge il m uro; allora l'individuo pensa che questa � la punizione pi� orribile che potesse incontrare e si chiede: "Ma ho costruito questo per andare verso Dio. Non capisco!".
In cima alle rovine,vi sono per� sempre delle persone sagge, delle anime luminose che dicono: "Ma non sei affatto punito. Non sei rigettato. Quello che viene rigettato � il muro, perch� Dio non vuole muri fra lui e te. Egli ti vuole nella tua interezza. Allora su vieni! Con il materiale che � scaturito come risultato della distruzione della torre, costruiremo un ponte. Vedrai cos� che costruire un ponte � molto meglio ed � una promessa di felicit�".
Quindi diventate discepoli, meditate sui vostri chakras, pensate a Dio, amate il Maestro, siate pronti, preparatevi ad incontrare il Maestro. Ma in pi�, costruite il ponte dove vivere.
Tu sei Dio, tu sei il Maestro; liberati da ci� che non � Dio in te a da tutto quello che non � il Maestro in te e lascia brillare la tua luce.
Questo significa che l'esoterismo pu� essere riassunto in poche parole, in una sola parola: "ESSERE", che vuol dire tutto.
Vi saluto tutti....
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momosatya
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Inserito il - 17/11/2014 : 09:16:50  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
C'� ancora molto da dire, ma, mi serve lo spazio per farlo. Ora ho letto che questa � l'ultima pagina, vi chiedo se ancora siete interessati a questo argomento che tocca profondamente la vita dove posso continuare a portarvi il materiale di studio, sempre che ci� vi possa interessare. Per me personalmente � stato importante ogni insegnamento in quanto mi ha aiutato a conoscere me stessa, a capire e scegliere il percorso e ha chiarirmi le mie idee su ci� che � reale o illusorio, ma, siete voi che dovete avere fame e sete di spiritualit� e sarete voi a dirmi se continuare o meno dandomi lo spazio che serve. Grazie a tutti quelli che leggono con il cuore e la mente aperta, mi auguro di sentirvi al pi� presto. Non chiedetevi chi sono perch� non � importante, Momo � come il vento e come dice Ermete Trimegisto: il sole � il Padre, la luna � la Madre, il Vento l'ha portato nel suo grembo e la Terra � la sua nutrice, cos� ogni anima o entit� si forgia in questi correnti di vita che si amalgamano per crescere insieme verso un futuro migliore di consapevolezza interiore, cercando di aprire quella porta dell'inconscio da cui proviene la luce che ancora � in attesa di essere liberata in noi tutti. Microcosmo/macrocosmo parola talvolta detta senza capirne profondamente il significante, ma cosa collega, oppure quale � il collante di questi due universi paralleli e profondamente uguali?
Il desiderio di conoscere non � cos�, e allora piuttosto che aspettare che da qualche altro pianeta giungano delle soluzioni, perch� non approfondire ci� che gi� ci � stato dato come insegnamento di vita da chi prima di noi ha calcato questa terra?
Dice Jiddu Krisnamurti, conoscere noi stessi significa conoscere il nostro rapporto, non solo con il mondo delle idee e delle persone, ma anche con la natura, con le cose che possediamo. In breve la nostra vita, essendo la vita in rapporto con il tutto.
Naturalmente, la comprensione di tale rapporto non richiede nessuna specializzazione, bens� la consapevolezza che la vita va affrontata come un tutto unico. Ma come sviluppare questa consapevolezza? Come si pu� essere capaci di affrontare la vita come un tutto unico, il che significa non solo avere un rapporto personale con il prossimo, ma anche con la natura, con le cose che si posseggono, con le idee, e con le cose che la mente fabbrica. come l'illusione, il desiderio e cos� via? Come si fa ad essere consapevoli dell'intero processo del rapporto? Non resiste vita senza rapporti; e comprendere i rapporti non significa isolarsi. Al contrario, richiede il pieno riconoscimento o consapevolezza del processo complessivo del rapporto.
Come si pu� essere consapevoli? In che modo siamo consapevoli delle cose? In che modo siamo consapevoli del nostro rapporto con una certa persona? In che modo siamo consapevoli degli alberi o del verso degli uccelli? O delle nostre azioni quando leggiamo un giornale? Siamo consapevoli delle risposte superficiali della mente cos� come di quelle profonde?
In che modo siamo consapevoli di qualunque cosa? Innanzitutto, siamo consapevoli di una risposta o di uno stimolo, non � cos�? Questo � evidente: vedo qualcosa di bello, e c'� una reazione o sensazione, contatto, identificazione e desiderio. Questo � il processo abituale. Possiamo osservare ci� che effettivamente accade senza aver studiato alcun libro.
Attraverso l'identificazione si provano piacere e dolore. E il nostro essere "capaci" consiste nella ricerca del piacere e nell'evitare il dolore, non � cos�? SE qualcosa vi interessa, se vi procura piacere, immediatamente c'� "capacit�", c'� una certa consapevolezza di quel fatto; e se invece � spiacevole, si sviluppa la "capacit�" di evitarlo.
Fin tanto che ricorriamo alla "capacit�" per comprendere noi stessi, credo che siamo destinati a fallire, perch� la comprensione di noi stessi non dipende dalle nostre capacit�. Non � una tecnica che si possa sviluppare, coltivare e accrescere col tempo, affinandola continuamente. Certo, questa consapevolezza di s� pu� essere saggiata nell'azione del rapporto; pu� essere valutata in base al modo in cui parliamo e da come ci comportiamo. Ma provate a guardare voi stessi senza identificazioni, senza paragoni, senza condanne; limitatevi a guardare , e vedrete accadere una cosa straordinaria. Non solo metterete fine a un'attivit� che � inconscia (poich� la maggior parte delle nostre attivit� sono inconsce), non solo farete cessare questo, ma sarete consapevoli delle motivazioni di tale azione, senza bisogno di indagare, senza scavare in essa.
Quando siete consapevoli, l'intero processo del vostro pensiero e azione vi � chiaro; ma ci� pu� accadere soltanto quando non c'� condanna. Se condanno una cosa, non la comprendo, e questo � un modo per evitare qualunque tipo di comprensione. Penso che la maggior parte di noi lo faccia di proposito: ci affrettiamo a condannare e pensiamo di aver capito. Se, anzich� condannare, consideriamo le cose e ne siamo consapevoli, allora il contenuto, il significato di quell'azione comincia a chiarirsi. Sperimentatelo e vedrete da voi. Basta essere consapevoli - senza alcun senso di giustificazione - il che potrebbe sembrare piuttosto negativo, ma non � negativo. Al contrario, ha la qualit� della passivit�, che � azione diretta; e se lo sperimentate, ve ne accorgerete.
Dopo tutto, se si vuole comprendere qualcosa, bisogna essere in uno stato d'animo passivo, non � vero? Non ci si pu� pensare continuamente, specularci sopra o analizzarlo senza sosta. Bisogna essere abbastanza sensibili da accoglierne il contenuto. E' come essere una lastra fotografica sensibile. Se voglio capirvi, devo essere passivamente consapevole; e allora comincerete a raccontarmi tutta la vostra storia. Certamente non � questione di capacit�, o di specializzazione.
In quel processo cominciamo a comprendere noi stessi, non solo gli strati superficiali della nostra coscienza, ma quelli pi� profondi, il che � molto importante; poich� l� si celano tutte le nostre motivazioni e intenzioni, le nostre segrete, confuse richieste, angosce, paure, bramosie. Esternamente possiamo averle tute sotto controllo, ma dentro di noi ribollono. E fin quando non saranno state interamente comprese attraverso la consapevolezza, non potr� esserci libert�, n� felicit�, n� intelligenza.
Allora cosa c'� di meglio se non sviluppare in noi la consapevolezza di questa vita. E tutto questo senza che vi siano donazioni per ampliare la nostra conoscenza sulla vita e la morte perch� sulla terra esistono gi� abbastanza scritti e abbastanza biblioteche dove poter riflettere gli eventi del tempo in cui viviamo.
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