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 Che tu sia per me il coltello (David Grossman)
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Moon Light
Virtuoso partecipante

Moonlight
Citt�: L'Isola che non c'�


182 Messaggi

Inserito il - 26/01/2013 : 13:43:14  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
"Myriam...
tu non mi conosci e,quando ti scrivo,sembra anche a me di non conoscermi. A dire il vero ho cercato di non scrivere,ma adesso mi sono arreso,ti ho visto l'altro ieri al raduno del liceo. Tu non mi hai notato,stavo in disparte,forse non potevi vedermi. eri con un uomo alto,probabilmente tuo marito. E' tutto quello che so di te,ed � forse gi� troppo. Non spaventarti,non voglio incontrarti e interferire nella tua vita. Vorrei piuttosto che tu accettassi di ricevere delle lettere da me. Insomma,vorrei poterti raccontare di me. Non � che la mia vita sia cos� interessante,ma mi piacerebbe darti qualcosa che altrimenti non saprei a chi dare.Intendo qualcosa che non immaginavo si potesse dare ad un estraneo. Inutile dire che questo non comporta obblighi da parte tua,non devi far nulla.Se mi devo spiegare allora � tutto inutile:non sentirti in dovere di rispondere,probabilmente mi sono sbagliato sul tuo conto. Ma se tu sei quella che ho visto stringersi nelle braccia con un cauto sorriso,credo che capirai.

Yair.


Ciao Myriam,
da quando ho ricevuto la tua lettera non combino pi� niente, non ne sono capace. Non lavoro, non vivo, non faccio che pensare a te. Lascio ruggire nel mio cuore il tuo nome e se tu fossi qui, adesso, ti abbraccerei con tutte le mie forze fino a spezzarci entrambi nell'impeto di quel che provo per te (non temere, non sono particolarmente forte). E prometto di rispondere a tutte le tue domande, ti meriti le risposte pi� oneste possibili. Per avermi scritto. Per aver accettato! Per non esserti lasciata intimorire dalla pacata lettera di suicidio che ti ho scritto ( e che mi ha lasciato il segno dei denti all'interno delle guance). Prima di tutto per� devo raccontarti come ci siamo veramente incontrati (mi hai risposto! In un giorno! Non hai riso di questo pazzo che all'improvviso ti � comparso davanti).
Non mi riferisco all'incontro a scuola la settimana scorsa, quello appartiene alla realt�. E cosa c'entriamo noi con la realt�? Che spazio sarebbe disposta a lasciarci?
Da dove iniziare? Se fosse possibile inizierei contemporaneamente da ogni parte. All'improvviso ho la sensazione che ogni parola sia un grumo di lettere inutili, non trovi anche tu?
Che qualcuno, sulla punta della penna, traduca l'ebraico in francese... Non avrei mai immaginato quanto potesse essere difficile spiegare, sbriciolare questa sensazione in parole. Hai scritto che ti ho ricordato il ragazzo con gli stivali a molle. Magari potessi saltare la fase delle spiegazioni e della logica, come se tu sapessi gi� tutto, subito, e mi accettassi nella mia totalit�. Come se fossi gi� racchiuso in te, al punto che, quando aprir� gli occhi, ti vedr� sorridere e dire:"Va bene, possiamo cominciare." (Mi fermo qui. Ho la sensazione che ogni altra parola sarebbe superflua. Adesso tocca a te.)

Yair"

Elicone: Buongiorno Caligola.
Caligola: Buongiorno Elicone.
Elicone: Sembri affaticato.
Caligola: Ho camminato molto.
Elicone: S�, la tua assenza � durata a lungo.
Caligola: Era difficile da trovare.
Elicone: Che cosa?
Caligola: Ci� che volevo.
Elicone: E che volevi?
Caligola: La luna.
Elicone: Che?
Caligola: La luna. S�, volevo la luna.
Elicone: Ah, e per fare cosa?
Caligola: � una delle cose che non ho.
Elicone: Sicuramente. E adesso � tutto a posto?
Caligola: No, non ho potuto averla. S�, ed � per questo che sono stanco. Tu pensi che io sia pazzo. [...] Ma non sono pazzo e posso dire perfino di non essere mai stato cos� ragionevole come ora. Semplicemente mi sono sentito all'improvviso un bisogno di impossibile. Le cose cos� come sono non mi sembrano soddisfacenti.
Elicone: � un'opinione abbastanza diffusa.
Caligola: � vero, ma non lo sapevo prima. Adesso lo so. Questo mondo cos� com'� fatto non � sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicit� o dell'immortalit� , di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo.
Elicone: � un ragionamento che sta in piedi. Ma, in generale, non lo si pu� sostenere fino in fondo, non lo sai?
Caligola: � perch� non lo si sostiene mai fino in fondo che non lo si sostiene fino in fondo. E non si ottiene nulla. Ma basta forse restare logici fino alla fine.
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