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 Wojtyla e il perdono
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ayr
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121 Messaggi

Inserito il - 12/08/2011 : 19:14:47  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
In libreria lo sguardo cade casualmente su un piccolo volumetto bianco, con impressioni in oro. Al centro, in caratteri piuttosto grossi, in maiuscolo: "IL PERDONO" e, subito sopra, una foto di Papa Wojtyla. D'istinto l’acquisto, pensando di fare cosa gradita ad un mio conoscente.. Inizio a sfogliarlo appena uscito, pensando ad un saggio sul tema, ma comprendo di trovarmi invece davanti ad una serie di pensieri, riflessioni, non legate da continuità,probabilmente estrapolate da prediche o discorsi di Giovanni Paolo II ( o meglio, S. Giovanni Paolo…) sul perdono ed ovviamente non esaustive sull’argomento proprio perché inserite in altri contesti. Parabola ricorrente, più e più volte, è quella del "figliol prodigo".

Il perdono è il tema centrale del Cristianesimo: il perdono del Padre, ma anche il perdono di ognuno di noi verso il prossimo, ove sinceramente pentito, l’indulgenza verso chi ha sbagliato anche nei nostri confronti, ricorrono di continuo nei Vangeli, non lasciando spazio a dubbi di sorta. Ma, anche se nelle preghiere apprese nell’infanzia e troppe volte ripetute meccanicamente ricorre il principio del perdono (“rimetti a noi i nostri debiti, come noi lo rimettiamo ai nostri debitori..”) raramente lo ricordiamo e lo applichiamo.
Chi ha sbagliato è spesso giudicato, etichettato, imprigionato nella sua dimensione di “peccatore”, e percepito diverso da noi, probi e giusti, che giudichiamo e condanniamo (anche se è stato scritto “non giudicare, se non vuoi essere giudicato…”)

Il pentimento del figliuol prodigo della Parabola non si esprime drammaticamente, come già detto, nell’episodio della peccatrice pentita, rinchiusa in un dolore atroce, apparentemente senza speranza…il figliol prodigo, esaurito il denaro e ridotto alla fame, inizia a “ …..trovarsi nel bisogno”. Rientrato in sé stesso, ricorda come i servi di suo Padre vivano in condizioni migliori della sua e decide, nella fame e nella disperazione, di ritornare, pur conscio della sua indegnità, pensando di implorare il Padre “…non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi servi.”
Ma il Padre, scortolo da lontano, gli corre incontro e non lo fa neppure parlare… La figura centrale è Lui, il Pathos nasce dall’Amore del Padre, che nulla sembra neppure chiedere e che, come già il pastore nella parabola della pecora smarrita, è felice di aver ritrovato chi riteneva perduto.

E’ quindi sempre ribadita nei Vangeli, da episodi e Parabole, l’importanza del Perdono come valore basilare del Cristianesimo…ma a noi, forse inconsciamente, piace spesso ritenere che il perdono al pentito debba essere doverosamente concesso dal Padre, da una Figura superiore che PUO' concederlo. Al Padre, e quindi a Dio, compete il perdono... dimenticando che è necessario che NOI si perdoni, com’è ribadito con forza dal Cristo a Pietro, quando gli chiede se deve perdonare fino a sette volte chi sbaglia nei suoi confronti:
“Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”

Molti, troppi sono i “servi spietati” dell’omonima Parabola, forse meno nota delle altre, che riporto di seguito.
Un Padrone ordinò che uno dei suoi servi, che gli era debitore fosse venduto con ciò che possedeva per onorare così il debito che aveva nei suoi confronti, ma, commosso dalle suppliche di quel servo, gli condonò il debito. Ma “…appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui e, afferratolo, lo soffocava e diceva: paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava ….ma egli non volle esaudirlo e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.”
“Venuto a conoscenza dell’accaduto, il Padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il tuo debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?” E, sdegnato, gli impose il pagamento del suo debito. “Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello”

Modificato da - ayr in Data 12/08/2011 19:15:53

costantina
Osservatore silenzioso


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Inserito il - 13/08/2011 : 13:13:07  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
ciao se vuoi le risposte le trovi in un sito giorgio buongiovanni anno 2011 giovanni paolo 11 santo ciao
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ayr
Appassionato partecipante


Regione: Campania
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Città: Salerno


121 Messaggi

Inserito il - 13/08/2011 : 16:54:21  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Il sito da te frettolosamente segnalato esprime delle critiche alla figura di Wojtyla, che ad avviso di tale Buongiovanni (?) non sarebbe il Santo che tutti credono, ma una figura oscura, dai contorni non ben definiti… forse, uno stratega senza scrupoli.


Al riguardo non esprimo valutazioni o giudizi. Internet è un immenso contenitore dov'è possibile trovare dei dati, NON la Verità. Se è difficile valutare anche chi hai al tuo fianco per anni, se puoi rimanere sorpresa da una sua negatività e, contemporaneamente, dalla positività che può inaspettatamente emanare, non pensi che sia difficile valutare una figura lontana, di cui hai recepito informazioni contraddittorie e distorte dai Media ? Una figura che, nella sua vita è stata magari costretta non a scegliere tra il Bene e il Male, ma tra il Male e un Male minore? O, ancora, a scegliere una strada oscura per raggiungere un obiettivo luminoso? Sei sicura di possedere le chiavi di lettura, tu che sei soltanto umana, per poter giudicare la complessità degli eventi che regolano una vita, basandoti su informazioni raccolte su siti Internet ?

Ciò che Wojtyla è stato e ciò che Wojtyla è ora lo sa Dio. La Consacrazione e la Sanità attribuite da un consesso umano, da una schiera di uomini in processione con le loro debolezze mi fa sorridere, cara amica. Sbaglierò…chissà.
Ma credo che Dio soltanto possa riconoscere la santità perché Dio soltanto sa SE e QUANTO questa abbia illuminato una vita, con l’eccezione forse di di Madre Teresa di Calcutta, nostra contemporanea, santificata da una Vita che è incontrovertibilmente LUCE…. e di pochi altri esempi.
Esempi questi di vite cui noi ci possiamo soltanto timidamente accostare, percependone sia pur confusamente la grandezza, imprigionati come siamo nella nostra miseria.

Non ho citato Wojtyla per farne un panegirico. Wojtyla è stato citato perché ha parlato del perdono..anzi, ho aggiunto a penna, per l’amico, un pensiero che non so neppure quanto sia frutto della farina del mio sacco o non piuttosto di un’appropriazione indebita di riflessioni altrui: “Il perdono, più che a chi ha sbagliato, giova a chi, offeso, perdona di vero cuore”

E prima di salutarti, vorrei dirti...che il Buongiovanni non attacchi Pilato. Per quanto tramandatoci, è, nel dramma della Passione, una delle figure di maggior spessore e patisce più di altri, attimo per attimo, a fianco del Redentore, la fine annunciata. La patisce forse più dei Discepoli, tremanti dietro le quinte, schiacciati dal terrore e da una Fede che forse vacilla. Pilato è solo umano e sa che il suo compito è preservare l’ordine romano…anche per questo è combattuto ed è vile, comprensibilmente e umanamente vile, chiamato com’è a comparire, lui umano, su una scena sovrumana. .Ma rimane dapprima stupito e poi conquistato dal Cristo…tenta con ogni modo di sottrarlo ad una fine che considera non degna di un “giusto”…ne ordina la flagellazione per placare la furia cieca delle turbe…che si plachino con la vista del sangue…cerca ingenuamente di coprirlo di ridicolo, perchè ciò che desta il riso difficilmente è oggetto di odio distruttivo..e, infine, quando comprende che tutto è vano e ammette il fallimento, perché è il Cristo che vuole morire, con amarezza lava le mani “…del sangue di questo giusto..” con un gesto che, nei secoli a venire, è stato ricordato come esempio di un’infamia MAI esistita.
E quando gli chiedono di rimuovere dalla croce la scritta INRI (Gesù Nazareno Re dei Giudei) perché offensiva del popolo ebraico, risponde, con amara, addolorata e insultante fermezza: CIO’ CHE E’ SCRITTO, RIMANE. Non offendete Pilato…

Ciao


Modificato da - ayr in data 14/08/2011 01:33:02
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