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 Quella carezza arrivata dal mare....
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Prediletta
Appassionato partecipante


Regione: Italy
Prov.: genova
Citt�: genova


58 Messaggi

Inserito il - 28/01/2005 : 11:16:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Prediletta
Quella carezza arrivata dal mare...

Ogni volta che Hellen raccontava la storia del mare, la maggior parte delle persone rimaneva meravigliata; non capivano se era solo frutto della sua fantasia o semplicemente una storia vera, perch� Hellen quando parlava si emozionava e gli occhi brillavano con quello sguardo fisso in un punto lontano cominciava cos�....
Quando ero piccola, non conoscevo la gioia o il lusso di avere un giocattolo tutto per me, mi allontanavo dai bambini perch� non mi sentivo di fare parte del loro mondo, tutti pensavano che ero strana, forse un poco matta, perch� parlavo agli uccellini oppure mi addentravo nei boschi per dialogare con le fate della natura. Raccontavo loro le cose che avrei desiderato, la mia infelicit� e la mia incapacit� di stare con i miei coetanei.
Sono cresciuta in campagna, vivevo in un umile casetta dalle robuste pareti in pietra. Mia mamma era una semplice contadina, donna di poche parole, dedita alla casa e alla terra, che era il nostro unico bene.
"Non desiderare le cose che mai potrai avere, vivi la realt� che � dura e triste, rimboccati le maniche, i tuoi sogni non porteranno cibo in tavola".....queste parole erano solite di mia madre.
Mi avvilivo ogni volta, dentro il mio cuore sentivo quelle parole come piccole spine, pungevano la carne, mi doleva e desideravo ribellarmi. Non volevo diventare come lei, anche se era una donna di sani principi, corretta con tutti, capivo che la vita non era fatta di soli dolori o doveri, sapervo in cuor mio che c'era qualcosa di pi� grande.....una forza mi attirava dovevo scoprire cosa, ed ero impaziente finch� un giorno capii che al momento giusto avrei avuto quelle risposte che da tempo cercavo.
Intanto il tempo passava, la mia vita era la stessa, nulla era cambiato, all'infuori del mio corpo, non pi� bambina, ma giovane fanciulla.
Trascorrevo le giornate nei campi a raccogliere il grano, a mungere le mucche nella stalla, preparando il burro, aiutavo la mamma a fare il formaggio e quando avevamo abbastanza di tutto la mattina del gioved� scendevamo in paese a vendere i nostri prodotti.
La domenica era l'unico giorno in cui dedicavo la giornata a me stessa, un piccolo cesto con dentro un po' di pane, formaggio, e qualche mela per recarmi nel mio bosco.
Un giorno parlando con le piccole creature del bosco mi si avvicin� una strana creatura, non era n� un animale n� un essere umano, eppure aveva le gambe, le braccia come le mie, solo molto pi� piccolo. Aveva uno strano abbigliamento, fatto di foglie, una cintura di rami attorcigliati e come copricapo della paglia cucita grossolanamente.
Gli porsi un pezzo di formaggio si sedette di fronte a me senza dire una parola. Mangi� il tutto senza distogliere lo sguardo dal mio. Alla fine raccolsi quelle poche cose rimaste, feci per alzarmi ma la sua mano blocc� il mio braccio, voleva che restassi ancora con lui. Mi sedetti accanto ad esso, rovist� tra le tasche di quei strani pantaloni ed estrasse un piccolo flauto, cominci� a suonare una melodia dolce e triste, non so' perch�, ma dai miei occhi cominciarono a sgorgare lacrime, sembrava leggesse nel mio animo, era da tempo che desideravo piangere, non lo feci mai per farmi coraggio e non peggiorare la mia tristezza. Invece in quel momento piansi a lungo e mentre piangevo mi ritrovai ad essere immersa dalle mie stesse lacrime, da un piccolo lago si form� un fiume e da l� il mio corpo venne trascinato nel mare. Continuavo a piangere, non pi� di dolore e nemmeno di tristezza, ora mi sentivo libera e da quel mare s'innalz� una grossa mano che si pos� sul mio viso. Ricevetti una carezza, una carezza piena d'amore, tanto da colmare il mio cuore da tempo stanco, di una grande gioia. Quella mano, mi prese portandomi dolcemente nel bosco vicino al mio cesto, mi sfior� la guancia innondandomi d'amore e se ne and� insieme alla musica e a quella strana creatura che mi aveva tenuto compagnia. Finalmente avevo capito cosa cercavo da tempo e detti risposta alle domande che mi ponevo: "Solo l'amore pu� colmare la tristezza che risiede nel cuore, solo l'amore porta alla gioia".

15/11/04
Prediletta
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