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 L'omosessualita' e gli studi scientifici!
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angelica32
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Inserito il - 06/12/2004 : 14:56:21  Mostra Profilo
L'OMOSESSUALITA' TRA GENETICA E ADOLESCENZA


L'omosessualit�, secondo le attuali definizioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanit� e dell'APA, le ipotesi genetiche e il suo ruolo nel periodo adolescenziale...

E� una variante del comportamento sessuale umano, dove l�orientamento affettivo e sessuale � rivolto verso una persona del proprio sesso biologico. Nella bisessualit�, questo interesse riguarda sia gli individui del sesso opposto, sia quelli dello stesso sesso. La persona omosessuale o bisessuale, non desidera modificare i propri caratteri e attributi sessuali (anche nel caso in cui sono presenti in essa modalit� espressive attribuite di norma all�altro sesso) in quanto considera congruente la propria appartenenza al genere maschile o femminile con il sesso biologico.
Nel 1974, l�Organizzazione Mondiale della Sanit� e l�American Psychiatric Association APA hanno eliminato l�omosessualit� dall�elenco dei disordini mentali e in base a questa decisione essa non compare pi� nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dal 1980. Nonostante questa �normalizzazione� la scoperta della propria inclinazione sessuale pu� suscitare nella persona, e in particolare nell�adolescente, paura e angosce legate alle reazioni familiari e sociali (a causa della dualit� eterosessualit�/omosessualit� e del carattere di eccezionalit� che la societ� attribuisce a quest�ultima) ma anche a fattori individuali (et�, genere, titolo di studio ed educazione ricevuta etc.) Il primo rapporto omosessuale ha in genere un carattere esclusivamente sessuale, in seguito potr� comprendere sentimenti ed attrazione emotiva. Nell�adolescenza sono presenti continui cambiamenti e le incertezze che ne scaturiscono hanno spesso a che fare con domande sulla propria identit� sessuale. L�adolescente ad esempio, che � alle prese con queste sensazioni sessuali, pu� incontrare delle difficolt� nel riconoscersi nettamente in una categoria o nell�altra. La sperimentazione pu� portarlo a confrontarsi con il grado di attrazione di entrambi i sessi alimentando la confusione. La definizione del proprio orientamento pu� avvenire, infatti solo in seguito ad un periodo di prova in cui si pu� attraversare una fase di bisessualit� transitoria. L�omosessualit� in termini di attivit� e fantasia, pu� essere presente nell�adolescente ma solo alcuni di essi svilupperanno in futuro un orientamento omosessuale stabile. Col passare del tempo e delle esperienze, l�incertezza dell�adolescente si riduce progressivamente: dal 25% degli studenti di 12 anni fino al 5% di quelli di 18.

Le ipotesi genetiche invece si basano su alcuni risultati di studi effettuati sul cromosoma sessuale X. In questo cromosoma, nella zona denominata xq 28, si troverebbe il gene dell'omosessualit� che viene trasmesso per via materna. Studi condotti da Dean Hamer nel 1993, del "National Institute of Health", sulla genealogia materna di 114 maschi omosessuali, hanno evidenziato che il 13,5% dei loro fratelli � omosessuale cos� come pure il 7,5% dei cugini maschi e degli zii. Sono state inoltre studiate 40 coppie di fratelli omosessuali e tutti presentavano la stessa frequenza di Dna in un tratto specifico del cromosoma X. Studi recenti condotti da George Rice dell�University of Western Ontario non hanno portato alla scoperta di alcun gene per l�omosessualit� nella regione xq28 del cromosoma X. Nella precedente ricerca infatti erano presenti problemi riguardo la selezione dei soggetti e un alto margine di imprecisione nel rintracciare i marcatori di questa sequenza di geni dovuto alla loro scomoda posizione nel cromosoma. Inoltre tale sequenza non si riscontrava nelle femmine omosessuali e nelle famiglie prive di predisposizione all�omosessualit� ma con maschi omosessuali. L�idea che una sequenza genica possa codificare l�orientamente omosessuale svilisce e semplifica il ruolo dei fattori che determinano la scelta del partner nonch� le influenze storiche e sociali dell�evoluzione del desiderio sessuale umano.

Bibliografia:

Simonelli C., (2002), Psicologia dello Sviluppo Sessuale e affettivo, Carrocci, Roma

Rogers L., (1999) Sesso e cervello, Einaudi, Torino

angelica32
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Inserito il - 06/12/2004 : 15:01:44  Mostra Profilo
OMOSESSUALITA� MASCHILE, UN NUOVO APPROCCIO(punto di vista religioso)



Di Roberto Marchesini



Dal Catechismo della Chiesa Cattolica, � 2358 (Corrigenda): �Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perci� devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza�.



E� facile leggere queste righe ed essere colti da un senso di distonia pensando alle parate dei vari �Gay pride� e alle trasmissioni televisive in cui esponenti del mondo omosessuale parlano di omosessualit� come di una condizione �naturale� (ovviamente senza troppo soffermarsi sul significato di questo termine). Perch� mai provare �compassione� nei confronti di persone che celebrano giornate dell��orgoglio� gay?



Perch� �Vi sono uomini omosessuali che rifiutano l�etichetta di �gay� e tutte le implicazioni che tale definizione comporta. Laddove il termine �omosessuale� indica un aspetto innegabile della loro psicologia, la parola �gay� descrive uno stile di vita e dei valori che essi non condividono�. Questo � solo il primo dei vari luoghi comuni che il dott. Joseph Nicolosi, psicoterapeuta, affronta nel suo recente libro �Omosessualit� maschile: un nuovo approccio�, edito da Sugarco. L�esuberanza, anche televisiva, degli esponenti del mondo �gay� ha dunque nascosto quell�ampia parte del mondo omosessuale che non � affatto �gaio� nella sua condizione omosessuale, ma che vive con sofferenza il conflitto tra i loro valori e le loro tendenze sessuali.

L�obiettivo del cosiddetto �Movimento di Liberazione dei Gay� � quello di modificare la percezione sociale dell�omosessualit�, formulando due richieste: la tolleranza e l�approvazione per l�omosessualit�. La due richieste sono tuttavia erroneamente confuse: un conto � la difesa dei diritti individuali degli omosessuali, un conto � affermare che la condizione degli omosessuali � pari a quella dell�eterosessuale. Per fare questo � necessario togliere di mezzo ogni sentore di patologia nei confronti dell�omosessualit�. Come? In vari modi.



Innanzitutto presentando l�eziologia dell�omosessualit� come fatto �a priori�, biologico; sul quale, quindi, non sarebbe lecito indagare come non � lecito indagare sulla natura dell�eterosessualit�. Nicolosi oppone a questo tentativo tre argomenti: primo, l�inconsistenza scientifica degli studi che ipotizzano come causa dell�omosessualit� malformazioni ipotalamiche, disfunzioni ormonali o la presenza di un fantomatico �gene dell�mosessualit��; secondo, l�osservazione secondo la quale �biologico� non significa �sano� (facendo riferimento, ad esempio, alla trisomia 21); terzo, i suoi studi e la sua pratica psicoterapeutica, della quale parleremo pi� avanti.



Un secondo modo utilizzato dal Movimento di Liberazione dei Gay per convincere l�opinione pubblica della �normalit�� dell�omosessualit� consiste nel tentativo di dimostrare che la sofferenza provata dagli omosessuali � causata dal pregiudizio della societ� occidentale e non dall�omosessualit� stessa; vengono quindi spesso citati casi di altre culture dove sono presenti schemi comportamentali omosessuali, ad esempio alcune trib� primitive o l�antica Grecia. E� questo, tuttavia, un tentativo destinato a fallire nelle premesse: presentando l�omosessualit� in altre culture non ci si pu� dimenticare che anche il significato dell�omosessualit� nelle altre culture non � lo stesso della nostra. In alcune trib� primitive, infatti, il rituale omosessuale � parte integrante del processo di iniziazione maschile e, per quanto riguarda l�antica Grecia, scrive Nicolosi, al termine di un apposito paragrafo, �Possiamo allora affermare che l�omosessualit� � la sessualizzazione del bisogno naturale di un mentore� (1), insomma, un mezzo per completare il processo di identificazione maschile e lo sviluppo eterosessuale.



Un terzo argomento pi� volte ripetuto dagli esponenti del Movimento di Liberazione dei Gay, consisterebbe nel fatto che, dal 1973, il DSM, ossia il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell�Associazione Psichiatrica Americana, uno strumento clinico utilizzato in tutto il mondo per la sua pretesa �a-teoricit��, avrebbe cancellato ogni riferimento all�omosessualit� e questa non sarebbe pi� una malattia. Nella prima edizione del DSM (1952) l�omosessualit� era inclusa nella lista dei disturbi della personalit� caratterizzati da un comportamento asociale; nel 1968, tuttavia, il DSM � II cancell� da questa lista l�omosessualit�, inserendola nelle �deviazioni sessuali� (sottintendendo che l�omosessualit� era considerata un problema solo se essa fosse risultata incompatibile con il concetto di io dell�individuo. Infine l�esclusione del 1973, fortemente condizionata dal movimento di �liberazione sessuale� e dai movimenti per i �diritti� delle minoranze. Nicolosi, a questo proposito, cita una frase di Bayer, tratta dal suo libro, pubblicato nel 1981 e intitolato Homosexuality and American Psychiatry: The Politics of Diagnosis: ��Il risultato non fu una conclusione basata su un�approssimazione della verit� scientifica dettata dalla ragione, bens� un�azione imposta dall�orientamento ideologico di quegli anni� (2). A parte alcune considerazioni cliniche sulla natura della diagnosi (come qualcuno ha osservato, il giorno in cui � stato pubblicato il DSM -�III sono improvvisamente guariti milioni di persone), che per� non � il caso di affrontare qui, va osservato che, nella categoria �Disturbi Sessuali della Identit� di Genere�, compare un Disturbo Sessuale Non Altrimenti Identificato (F52.9) che fa riferimenti ad un �Persistente e intenso disagio riguardo all�orientamento sessuale�. Nicolosi riferisce di aver posto al presidente del Comitato della Nomenclatura del DSM, Robert L. Spitzer, la seguente domanda: �E� mai successo nella storia della psichiatria che un eterosessuale sia entrato in cura per l�angoscia d�essere tale, desiderando di essere omosessuale?�. La risposta di Spitzer fu: �Come ben immagina, la risposta � no� (3).



Infine la �naturalezza� dell�omosessualit� e la sua equiparazione con l�eterosessualit� passa attraverso la battaglia per i �matrimoni� gay e le adozioni da parte di gay. Impedire alle coppie omosessuali di sposarsi e di adottare dei bambini come fanno le coppie eterosessuali (alle quali le prime vengono equiparate) sarebbe una discriminazione. Nicolosi per� ha cura di dimostrare, citando ricerche scientifiche, che le relazioni omosessuali non sono assolutamente paragonabili a quelle eterosessuali, essendo le prime connotate da una estrema brevit� e precariet�, ed essendo la sessualit� gay caratterizzata da estreme promiscuit� ed enfasi.



E� semplice comprendere, a questo punto, per quale motivo si � imposta, nel mondo omosessuale, la cosiddetta �Terapia di Affermazione Gay (Gay Affirmative Therapy, GAT), che si propone di facilitare il processo di accettazione del proprio orientamento da parte degli omosessuali. Come motivo di fondo, �la Terapia di Affermazione si pone l�obiettivo di alleggerire il fardello imposto all�omosessuale dalla societ�� (4). Prosegue Nicolosi: �Il fondamento che contestiamo � l�ostinata convinzione che l�omosessualit� sia una sana e naturale variazione sessuale. Sulla base di questa premessa, la GAT attribuisce qualsiasi problema personale e interpersonale dell�omosessuale all�omofobia sociale o interiorizzata� (5).



Nicolosi propone, in opposizione alla GAT, semplicemente una �cura�, anzi, un �processo di cambiamento di autoidentificazione� dell�omosessualit� rivolta agli omosessuali non gay. Le premesse di questo approccio sono, ovviamente, l�esistenza di problematiche insite nella condizione omosessuale (anzich� attribuirne la causa alla �omofobia� sociale) e l�importanza delle dinamiche familiari nello sviluppo dell�omosessualit� (e l�insesistenza di cause biologiche o innate [6]).



Nicolosi individua come fattore primario nello sviluppo dell�omosessualit� il fallimento del rapporto padre � figlio: �Un�attenta analisi della letteratura sull�argomento suggerisce che spesso i padri omosessuali non sono stati all�altezza del proprio compito [�] Nel complesso, che siano severi e ipercritici o passivi e introversi, ci troviamo di fronte a padri poco autorevoli. E� raro che l�atteggiamento di un padre nei confronti del figlio sia decisamente ostile; pi� spesso � profondamente ambivalente e contraddittorio� (7).



La terapia che Nicolosi propone ai suoi parenti passa attraverso vari graduali passaggi che vanno dall�accettazione della propria identit� sessuale, la riappacificazione con il padre, un positivo rapporto transferale terapeuta (maschio) � paziente (forse il primo rapporto autentico e sincero con un individuo di sesso maschile) e infine l�incoraggiamento ad amicizie maschili non omosessuali.



Paradossalmente l�incoraggiare relazioni eterosessuali premature � controproducente, poich� la difficolt� dell�omosessuale non � nel cercare amicizie femminili, ma nel sessualizzare l�amicizia: �In realt�, la relazione amorosa con una donna non ha in sostanza valore fino alle ultime fasi della terapia� (8-).



In sostanza si tratta sicuramente di un libro coraggioso e stimolante, non solo per psicologi e psicoterapeuti ma anche per chiunque voglia affrontare questo tema senza i maliziosi preconcetti della vulgata dominante. Ben strutturato ed esauriente, ha forse l�unica pecca nel citare le numerose ricerche senza fornirne i dati, come sarebbe stato sicuramente interessante ed utile.



Bibliografia:



- American Psychiatric Association, DSM � IV, ed. Masson, Milano, 2000.

- Claudio Basevi, �L�omosessualit� & la Bibbia�, in Studi Cattolici, pp. 292 � 296, n� 458/459, aprile/maggio 1999.

- Bruto Maria Bruti, �Omosessualit�: vizio o programmazione biologica?�, in Cristianit� n. 243-244 (1995).

- Bruto Maria Bruti, �L'omosessualit�� in Voci per un Dizionario del Pensiero Forte, I.D.I.S. - Istituto per la Dottrina e l'Informazione Sociale.

- Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Citt� del Vaticano, 1993.

- Catechismo della Chiesa Cattolica � Corrigenda di contenuti, Libreria Editrice Vaticana, Citt� del Vaticano.

- Congregazione per la Dottrina della Fede, �Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali�, del 01/10/1986.

- Congregazione per la Dottrina della Fede, �Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali�, in L�Osservatore Romano, del 24/07/1992.

- Roberta Dabbene, �La terapia riparativa dell�omosessualit� maschile�, in Studi Cattolici, pp. 626 � 630, n� 463, settembre 1999.

- Joseph Nicolosi, �Omosessualit� maschile: un nuovo approccio�, ed. Sugarco, Milano, 2002.

- Gerard van den Aardweg, �Omosessualit� e speranza�, ed. Ares, Milano, 1995.

- Gerard van den Aardweg, ��Matrimonio� omosessuale & affidamento a omosessuali�, in Studi Cattolici, pp. 499 � 509, n� 449 � 450, luglio/agosto 1998.


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angelica32
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Inserito il - 06/12/2004 : 15:04:45  Mostra Profilo
Lo stesso Ges� Cristo nel Vangelo di Matteo aveva detto: Vi sono degli eunuchi i quali sono nati cos� dal ventre della madre; e vi sono degli eunuchi i quali sono fatti cos� dagli uomini; e vi sono degli eunuchi i quali si sono fatti eunuchi da loro stessi per il Regno dei Cieli. Chi pu� essere capace di queste cose, lo sia.
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cigno54
ritrovare i sussurri

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Inserito il - 06/12/2004 : 16:21:51  Mostra Profilo
quote:
Messaggio originale di angelica32

Lo stesso Ges� Cristo nel Vangelo di Matteo aveva detto: Vi sono degli eunuchi i quali sono nati cos� dal ventre della madre; e vi sono degli eunuchi i quali sono fatti cos� dagli uomini; e vi sono degli eunuchi i quali si sono fatti eunuchi da loro stessi per il Regno dei Cieli. Chi pu� essere capace di queste cose, lo sia.



Permesso?
Non ne so molto, nel senso che leggo, trattati, opinionisti, articoli, ma non l'ho mai vissuto come un "problema", da non confondere per� con il non prendere una posizione, con il qualunquismo, termine assai usato durante la mia giovinezza.
Solo da tutto quello che ho letto qui, mi � rimasta una sola frase:
- costituisce per la maggior parte di loro, una prova-
E per me sintetizza il tutto. Non significa che forse davvero � una prova da affrontare? Spiritualmente non scegliamo di affrontare delle prove? E la prova si ripresenta qualora non la si superi in una vita?
per me scienza, mica scienza, percentuali, ... arabo. C'� l'uomo, inteso come umanit�, in gioco, sempre, con le sue prove, personali.
Occorre s� portare aiuto con le conoscenze presenti, che per� sono sempre in evoluzione, portare alternative laddove possibile, ognuno poi sceglie. Scelta, ci risiamo. E se anche quello fosse un percorso?
E poi: ma gli eunchi erano omosessuali? O uomimi a cui si erano "eliminati" non so come altrimenti dire, stimoli sessuali?
Mi sento solo ora di potervi abbracciare forte, siamo per� davanti a uno schermo, ma lo faccio idealmente. Con tutto il cuore.

Cigno54



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danymarka
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Inserito il - 06/12/2004 : 18:34:10  Mostra Profilo
Alcune informazioni per approfondire il discorso sugli eunuchi...
A proposito per eunuchi non si fa riferimento ai castrati (?) fenomeno antichissimo , ancora in uso oggi in India !!!!


Sisto V nel 1589 autorizz� la presenza di eunuchi nei cori, ma era lo stesso papa che aveva reiterato pene severe per chi ne fabbricasse. Il fatto � che ormai la loro presenza era dilagante. l� successore di Sisto V, Gregorio XIV, tent� di arginare questa maledetta pratica con una serie di decreti, ma dovette anche lui arrendersi ai fatti compiuti: il castrato non era colpevole e, vietandogli di cantare in luoghi prestigiosi come quelli pontifici, si sarebbe ingiustamente colpito solo lui.

Benedetto XIV, si scagli� contro l'abominevole moda in un'enciclica del 1749. Che ebbe la stessa efficacia (zero) dei richiami dell'attuale pontefice contro l'aborto. Dopo di lui, Clemente XIV prov� a cambiare sistema, vietando l'uso di castrati per i ruoli femminili nelle opere. Niente, si dovette attendere che tale ignobile usanza cadesse da s�, cosa che accadde quando la concorrenza delle donne-soprano divenne insostenibile...




Facendo riferimento alla Bibbia oltre agli eunuchi si trovano diversi riferimenti all'omosessualita'...



Genesi 13:13
Gli abitanti di Sodoma erano perversi e grandi peccatori contro il SIGNORE

Genesi 19:5
�Dove sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perch� vogliamo abusare di loro�.

Genesi 18:20
Il SIGNORE disse: �Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra � grande e siccome il loro peccato � molto grave,

Deuteronomio 29:23
"Perch� il SIGNORE ha trattato cos� questo paese? Perch� l'ardore di questa grande ira?"

Isaia 1:9
Se il SIGNORE degli eserciti
non ci avesse lasciato un piccolo residuo,
saremmo come Sodoma,
somiglieremmo a Gomorra.


Isaia 13:19
Babilonia, lo splendore dei regni,
la superba bellezza dei Caldei,
sar� come Sodoma e Gomorra quando Dio le distrusse.


Geremia 20:16
Sia quell'uomo come le citt�
che il SIGNORE ha distrutte senza pentirsene!
Oda egli grida al mattino
e clamori di guerra a mezzogiorno.


Geremia 50:40
Come avvenne quando Dio distrusse Sodoma, Gomorra, e le citt� circostanti�,
dice il SIGNORE,
�nessuno pi� vi abiter�,
non vi risieder� pi� nessun figlio d'uomo.

Romani 1:26
Perci� Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che � contro natura;

Romani 1:27
similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.


1Corinzi 6:9
Non v'illudete; n� fornicatori, n� idolatri, n� ad�lteri, n� effeminati, n� sodomiti,
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angelica32
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Inserito il - 07/12/2004 : 19:43:06  Mostra Profilo
Infatti..all'epoca non esisteva il termine omosessuale ,ne' il termine gay.Angie
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angelica32
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Inserito il - 07/12/2004 : 21:39:52  Mostra Profilo
per danimarka:
Potresti mettere qui gli studi a cui ti riferisci? Cosi' capisco meglio.Un baciotto..angie
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danymarka
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Inserito il - 08/12/2004 : 14:29:24  Mostra Profilo
[quote]Messaggio originale di angelica32

per danimarka:
Potresti mettere qui gli studi a cui ti riferisci? Cosi' capisco meglio.Un baciotto..angie



Cara Angie riporto volentieri anche in questo spazio gli studi a cui mi riferisco( ovviamente io non ci sono tra quegli psichiatri psicologi e ricercatori vari che possono fornirti dati dettagliati dei risultati ottenuti, quindi non si tratta della cura che io propongo ).

Ovviamente noi facciamo riferimento a quei risultati ufficiali che la scienza ci offre , che fanno capo a noti studiosi in diversi settori, compreso la genetica , importante se non essenziale settore che affronta appunto "dalla radice" la tendenza omosessuale.

Questo non vuol significare ( a mio modesto parere) che l'omosessualita' e' una malattia ( tant'e' che non lo e' di fatto neppure geneticamente ) , e'piuttosto il risultato di diversi scompensi avvenuti nella prima eta' infantile...infatti lo psichiatra serio non cura l'omosessualita' che e' soltanto una manifestazione , ma quei problemi "reali" che hanno portato l'individuo chenon ha superato le problematiche del suo primo vissuto e che lo hanno "condizionato" a questa scelta ,infatti senza questi presupposti nessuno non ci sarebbe il risvolto omosessuale...

Ed e' importante sottolineare questo aspetto, altrimenti si parla per mancanza di conoscenza o basandosi esclusivamente sull'opinione di chi vive la sua omosessualita' senza che conosca lui stesso le motivazioni che lo hanno indotto a divenir tale...oppure basandosi soltanto sui resoconti di chi sparerebbe addosso a tutti quelli che ritiene "diversi".

Insomma bisogna avere un quadro quanto piu' realistico e privo di drappelli quali interpretazioni soggettive , ne' tendere a personificare ed immedesimarsi troppo nella condizione gay , usando il filtro delle mille diverse interpretazioni che il mentale soggettivo di ognuno vorrebbe imporre a sfavore della ricerca della verita'.

Ed e' solo a quella che si deve puntare invece ( a mio parere) , ne' farsi intimorire o impietosire dalle variegate turbe psichiche che purtroppo ognuno di noi( in forma diversa ) si porta appresso , aggiungendone altre ancora negli anni se non ci diamo un'adeguata ripulitura....

Scusa il dilungo mi sembrava opportuno inserire una piccola prefazione, al solo testo...per meglio comprendere l'impegno e lo spirito che percepisco da parte di chi seriamente studia e prova a risolvere quello che e' stato un rompicapo per molte generazioni, e che si spera giunga ad una soluzione...!!

ciao


Rilevo in rosso le parti a parere mio piu' interessanti, appaiono i nomi e i dati per chi fosse interessato ad un approfondimento ulteriore...
mi auguro che una buona informazione possa essere utile a chi vive direttamente o indirettamente l'omosessualita' specie per chi affianca nella crescita un adolescente che si trova a vivere questi passaggi...


ANCHE DAL TRANSESSUALISMO SI PUO' GUARIRE



I soli fattori biologici non determinano necessariamente un particolare
comportamento ma solo una certa predisposizione.

Un esempio significativo. Le terapie psicologiche idonee e prolungate
danno risultati eccellenti anche nei gravi disturbi dell'identit� sessuale
( GID)
: causate da problemi ormonali prenatali che alterano lo sviluppo
cerebrale determinando tratti effeminati nei bambini e tratti mascolinizzati
nelle bambine, ponendo le basi del transessualismo.

Gli studi di Rekers,
Lovaas, Low, Zucker, Newman documentano la scomparsa, con idonee terapie
psicologiche, delle caratteristiche di effeminatezza o di virilizzazione (
voce compresa) dei bambini affetti da GID, compresi quelli dove la
situazione neurologica e biochimica sembravano totalmente compromessi

OMOSESSUALITA': PER GENETISTI, NON LEGATA A PATRIMONIO GENETICO = (AGI) - Roma, 30 ott. -

L'omosessualita' non ha alcun legame
con il dna, ossia con il patrimonio genetico.
Non c'e' prova
scientifica dell'esistenza, nell'omosessualita', di una sua
base genetica ne' e' stato prodotto un dato di genetica di
popolazione, ossia di ereditarieta', o molecolare, ossia di un
particolare e determinato gene. E' quanto sostengono genetisti
e biologi come Carlo Alberto Redi, Edoardo Boncinelli e Giulio
Cossu, in merito ad ipotesi di un legame o interrelazione tra
geni e comportamenti sessuali.

"Di provato, scientificamente, non c'e' nulla - taglia
corto il genetista Boncinelli - possiamo solo sospendere il
giudizio di merito". E inoltre aggiunge il biologo Redi,
ordinario di Biologia dello Sviluppo all'Universita' di Pavia,
"assolutamente non c'e' alcun legame tra omosessualita' e
patrimonio genetico: possiamo dirlo alla luce del
sequenziamento ultimato del genoma". Riferire ogni
atteggiamento, modo di essere, al limite ogni stato d'animo,
"ad un gene - precisa Redi - rientra nella vecchia e superata
visione del determinismo genetico che non e' realta'
scientifica".


Dunque non c'e' il gene dell'omosessualita' come
non c'e' il gene della tristezza o della felicita'.[green]

"Non solo - conclude Redi - non c'e' il gene specifico
dell'omosessualita' ma non c'e', diversamente dall'emofilia,
neanche un dato di genetica di popolazione, cioe' di
ereditarieta' o predisposizione". Dunque sarebbe 'una bufala'
mettere in relazione omosessualita' e genoma.


"Allo stato delle conoscenze scientifiche - osserva Cossu,
direttore dall'Istituto di Ricerca sulle Cellule Staminali del
San Raffaele di Milano - possiamo affermare con certezza che
come non c'e' il gene della tristezza o della felicita' non
c'e' il gene dell'omosessualita' diversamente dalle patologie
monogeniche". (AGI)


Pat
301442 OTT 04
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angelica32
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Inserito il - 08/12/2004 : 15:16:56  Mostra Profilo
E' interessante la tua ricerca, pur non avendo la presunzione di mettermi al livello delle teste che hai citato, ho fatto una piccola ricerca:intanto ho cominciato da Bonicelli, uno scienziato che e' in sapore di Nobel. Un po' contraddice le tue parole, perche' da' una visione piu' ampia dell'origine della scelta di un partenr sesuale(e quindi di un comportamento).Riporto per ora quello che ho trovato, ma desidero svilupparlo ulteriormente:
"Esistono degli omosessuali determinati dai geni e altri che vengono fuori dalla loro storia biologica, anche se non necessariamente genetica. Alcuni poi hanno una natura mista e altri sono la risultanza di cause puramente ambientali e d'esperienza di vita. Anche se ormai siamo "zeppi" di cultura psicanalitica resta comunque un tema fascinosissimo quello di capire perch� un individuo, in una cerchia di persone, cerchi un partner piuttosto che un'altro�. "(http://www.cittadellascienza.it/stampa/rassegna.cfm?art=1&ID_STAMPA=300)
Quindi ,esattamente come dice Gesu' con le sue semplici parole, ma in un'epoca in cui la ricerca scientifica non era avanzata, ci sono ,si suppone(perche' certezze non le ha nessuno), diversi fattori che portano all'omosessualita'.Se il fattore e' ambientale e non dalla nascita(il che significa che anche se non e' stato edentificato un gene specifico, ci sono fattori ereditari che determinao l'omosessualita'),allora davvero le terapie,sempre che l'interessato le desideri,potrebero essere una cosa positiva.Se trovo altro ,lo inserisco qua,perche' il discorso si fa interessante. baci..Angie
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danymarka
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Inserito il - 08/12/2004 : 15:53:18  Mostra Profilo
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Messaggio originale di angelica32

E' interessante la tua ricerca, pur non avendo la presunzione di mettermi al livello delle teste che hai citato, ho fatto una piccola ricerca:intanto ho cominciato da Bonicelli, uno scienziato che e' in sapore di Nobel. Un po' contraddice le tue parole,


In che modo le contraddice scusa....
riporto il tuo testo e poi quello della mia ricerca:


E' interessante la tua ricerca, pur non avendo la presunzione di mettermi al livello delle teste che hai citato, ho fatto una piccola ricerca:intanto ho cominciato da Bonicelli, uno scienziato che e' in sapore di Nobel. Un po' contraddice le tue parole, perche' da' una visione piu' ampia dell'origine della scelta di un partenr sesuale(e quindi di un comportamento).Riporto per ora quello che ho trovato, ma desidero svilupparlo ulteriormente:

"Esistono degli omosessuali determinati dai geni e altri che vengono fuori dalla loro storia biologica, anche se non necessariamente genetica. Alcuni poi hanno una natura mista e altri sono la risultanza di cause puramente ambientali e d'esperienza di vita. Anche se ormai siamo "zeppi" di cultura psicanalitica resta comunque un tema fascinosissimo quello di capire perch� un individuo, in una cerchia di persone, cerchi un partner piuttosto che un'altro�.

quello postato da me:

L'omosessualita' non ha alcun legame
con il dna, ossia con il patrimonio genetico. Non c'e' prova
scientifica dell'esistenza, nell'omosessualita', di una sua
base genetica ne' e' stato prodotto un dato di genetica di
popolazione, ossia di ereditarieta', o molecolare, ossia di un
particolare e determinato gene. E' quanto sostengono genetisti
e biologi come Carlo Alberto Redi, Edoardo Boncinelli e Giulio
Cossu, in merito ad ipotesi di un legame o interrelazione tra
geni e comportamenti sessuali.

"Di provato, scientificamente, non c'e' nulla - taglia
corto il genetista Boncinelli - possiamo solo sospendere il
giudizio di merito".


Qui sta parlando di "ereditarieta'", quindi non si riscontra contraddizzione nel pezzo riportato prima


Mentre quest'altro pezzo conferma quanto anche tu sopra ai riportato:

I soli fattori biologici non determinano necessariamente un particolare
comportamento ma solo una certa predisposizione.

Un esempio significativo. Le terapie psicologiche idonee e prolungate
danno risultati eccellenti anche nei gravi disturbi dell'identit� sessuale
( GID) : causate da problemi ormonali prenatali che alterano lo sviluppo
cerebrale determinando tratti effeminati nei bambini e tratti mascolinizzati
nelle bambine, ponendo le basi del transessualismo.


...credo che se questi prominenti uomini di scienza e ricercatori si contraddicessero bisognerebbe denunciarli...ma non ho letto contraddizione, nella tua ricerca Bonicelli ha posto l'accento sulle diverse cause dell' omosessualita', cmq non smentisce gli studi riguardo le soluzioni . Dovresti provare anche con una ricerca in tal senso , se non vuoi essere di parte , quella parte che mira a sminuire i progressi per la soluzione dell'omosessualita', e se cosi' fosse perche' ti poni in tal senso? Ti sta a cuore una tendenza oppure la verita' sopra di tutto?



Quindi ,esattamente come dice Gesu' con le sue semplici parole, ma in un'epoca in cui la ricerca scientifica non era avanzata, ci sono ,si suppone(perche' certezze non le ha nessuno), diversi fattori che portano all'omosessualita'.

Anche Gesu' lo disse e nessuno lo ha smentito ...sta parlando cmq sempre delle cause...che cmq alla luce di oggi non sono state determinate come cause genetiche


Se il fattore e' ambientale e non dalla nascita(il che significa che anche se non e' stato edentificato un gene specifico, ci sono fattori ereditari che determinao l'omosessualita'),allora davvero le terapie,sempre che l'interessato le desideri,potrebero essere una cosa positiva.Se trovo altro ,lo inserisco qua,perche' il discorso si fa interessante. baci..Angie



[b]grazie Angie ,certo se fosse un gene sarebbe diverso..sarebbe prob. una terza versione del sesso .Ma ancora questo non si puo' affermare , anzi gli studi lo smentiscono...
Ci sono cmq cause prenatali anche se non genetiche , ma questo non compromette le terapie...ed e' una buona notizia senz'altro per chi prima di rassegnarsi ad una scelta indotta, ha la possibilita'di poter rimediare anche nei casi in cui non abbia scelto quelle condizioni di nascita , ma che si trova a subire...
diverso approccio per chi ha devianze causate dalla psiche...
sembra che si possono risolvere in entrambi i casi ( per chi lo desiderasse ovviamente) la condizione omosessuale in quella primaria e dominante con tutte le sue naturali funzioni ed annessi e connessi di quella etero , senz'altro a vantaggio della persona .


ciao
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danymarka
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Inserito il - 08/12/2004 : 16:23:35  Mostra Profilo
Per chi ha voglia di leggere qualche approfondimento...

John C. Eccles, premio Nobel per la neuro-biologia, spiega che il sistema limbico � deputato soprattutto all�attivit� di fissare i ricordi con le relative esperienze emozionali (7).

I sistemi prefrontale e limbico sono in uno stato di relazione reciproca e in grado di stabilire fra loro un�interazione a circuito continuo. Per mezzo della corteccia cerebrale prefrontale il soggetto pu� esercitare un�azione di controllo sulle emozioni generate dal sistema limbico (8).

Questo spiega come un riflesso condizionato possa essere inibito e annullato da un condizionamento contrario mediante un "lavoro psichico" che porta alla costituzione di diversi engrammi mnemonici determinati da un nuovo apprendimento e destinati a evocare un nuovo senso di gratificazione e di castigo (9).

Pertanto, un�ulteriore obiezione all�ipotesi di Simon LeVay � che le esperienze emozionali, fissate nel sistema limbico e nell�ipotalamo in particolare, possono essere sostituite da nuove esperienze emozionali perch� si tratta di una sorta di "banca dati", che � soggetta al controllo e alla programmazione del pensiero cosciente.

Inoltre non bisogna dimenticare che la medicina psicosomatica ha dimostrato che l�influsso della psiche sul soma � tale da trasformare le alterazioni psichiche in alterazioni somatiche, prima funzionali e successivamente organiche, anche in senso morfologico. Alcuni degli esempi pi� clamorosi dell�influenza che possono esercitare i fattori psichici sull�organismo sono costituiti, oltre che dai lavori del fisiologo russo Ivan Petrovic Pavlov sui riflessi condizionati, dai fenomeni isterici, dall�anestesia mediante ipnosi, dai metodi di rilassamento psico-fisico mediante la concentrazione psichica e la suggestione, dai lavori di Walter Bradford Cannon sulla funzione delle emozioni nei confronti delle attivit� endocrino-metaboliche: mentre nell�Ottocento si vedeva soltanto l�aspetto organicistico, oggi si tende a studiare l�intera personalit� nella quale corpo e spirito formano un�unit� inscindibile.

Il comportamento umano nasce dal rapporto e dall�interazione fra conoscenza e volont�, apprendimento e interpretazione degli avvenimenti, processi somatici ed eventi ambientali (10).

Marcello Perrotta, dell�Istituto di Sessuologia di Firenze, ricorda che la stessa neuro-biologia considera fondata l�ipotesi secondo cui il comportamento e l�ambiente possono plasmare e modificare le strutture cerebrali, amplificando o riducendo alcune differenze anatomiche. Pertanto, nell�omosessuale, il diminuito volume di un piccolo nucleo ipotalamico potrebbe essere non la causa del comportamento omosessuale, ma la conseguenza del comportamento omosessuale (11).

William Byne cita il lavoro di Manfred Gahr, che lavora presso il Max-Planck-Institute, in Germania, il quale ha utilizzato una colorazione dei nuclei simile a quella impiegata da Simon LeVay. Manfred Gahr ha potuto osservare variazioni stagionali nella dimensione del nucleo coinvolto nel canto dei canarini. Tuttavia metodi di colorazione pi� specifici hanno rilevato che le dimensioni, in realt�, non variavano e allora ha ipotizzato che il metodo di colorazione meno specifico potesse essere stato influenzato da variazioni ormonali stagionali che alterano le propriet� delle cellule del nucleo (12).

William Byne, inoltre, fa notare che il lavoro di Simon LeVay � inattendibile perch� tutti i cervelli di maschi omosessuali provengono da pazienti colpiti da AIDS e, all�epoca del decesso, tutti i soggetti presentavano bassi livelli di testosterone in conseguenza della malattia stessa (13). Una ricerca di Deborah Commins e Pauline Yahr, dell�Universit� della California a Irvine, sostiene quest�ultima ipotesi. Le due ricercatrici hanno trovato nei gerbilli della Mongolia � roditori poco pi� grossi dei topi � che la dimensione di una struttura cerebrale simile, paragonabile al cosiddetto nucleo sessuale dell�area preottica, varia con la quantit� di testosterone presente nel circolo sanguigno (14).

Roger A. Gorski e Gary W. Arendash, dell�University of South Florida, hanno trovato che, distruggendo il nucleo cosiddetto sessuale dell�area preottica, in entrambi i lati del cervello di un ratto di sesso maschile, non se ne pregiudica il comportamento sessuale.

L�elemento somatico fondamentale che determina la differenziazione delle gonadi in senso maschile o femminile � il sesso cromosomico: si tratta dell�elemento strutturale che consente l�attribuzione dell�identit� sessuale somatica.

Nel processo dello sviluppo e della differenziazione sessuale, le malattie che portano a un insufficiente o eccessivo tasso ormonale di androgeni provocano anomalie nello sviluppo degli organi genitali esterni, che possono avere aspetto femminile negli uomini o aspetto maschile nelle donne. Le persone affette da tali malattie hanno spesso bisogno di un doveroso intervento di chirurgia plastica per la ricostruzione di organi genitali di aspetto normale.

William Byne parla delle ricerche effettuate sull�orientamento sessuale di questi individui: tali ricerche confermano la validit� del modello dell�apprendimento sociale. Il comportamento sessuale di questi soggetti malformati dipende dal sesso verso il quale vengono orientati dai loro genitori, soprattutto se tale orientamento � stato fatto in modo non equivoco prima dell�et� dei tre anni (15).

Ruth H. Bleier, neurobiologa e studiosa della condizione femminile, ha trovato che il comportamento sessuale delle donne con organi genitali mascolinizzati non dipende dall�esposizione agli androgeni ma dall�apprendimento sulla propria identit� e dalla interpretazione che esse danno della propria malformazione (16).

Ma, contro l�ipotesi dell�omosessualit� vista come condizione biologica, � determinante un recente studio effettuato da J. Michael Bailey, della North-Western University, e di Richard C. Pillard, della Boston University. Gli scienziati hanno effettuato una ricerca sul comportamento sessuale dei gemelli omozigoti � che hanno tutti i geni uguali e la stessa struttura biologica �, per di pi� allevati nella stessa famiglia, nello stesso ambiente sociale e a stretto contatto l�uno con l�altro.

La ricerca ha dimostrato che, se uno dei gemelli ha scelto un comportamento omosessuale, in circa la met� dei casi l�altro gemello ha scelto un comportamento sessuale normale: il 48% dei gemelli omozigoti, allevati insieme, mostra orientamenti sessuali opposti quando uno dei gemelli ha scelto un comportamento di tipo omosessuale.
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