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 Chi è Gesù per noi? (Riflessione seria!)
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onirica.parabola
...donando un sorriso

amicizia innocente


1046 Messaggi

Inserito il - 12/03/2006 : 08:31:30  Mostra Profilo
Omelia del giorno 12 Marzo 2006

II Domenica di Quaresima (Anno B)

Chi è Gesù per me?


C'è una domanda, che è fondamentale per ogni
uomo, e chiede una risposta che non si può
assolutamente eludere. Ossia quale posto ha Gesù,
Figlio di Dio nella nostra vita.
Oggi, tempo di Quaresima, la Chiesa sembra voglia
togliere il velo alle nostre incertezze o svegliare il
nostro pericoloso sonno sulla ragione stessa, sul
valore, sul futuro della nostra esistenza.
Gesù sta avviandosi lentamente verso Gerusalemme,
e tutti sappiamo che questo non è un viaggio
qualsiasi dei tanti che Lui faceva, ma significa, nel
Vangelo, avviarsi verso la sommità dell'amore: un
amore che si fa sacrificio totale sulla croce
.
Gesù sapeva che quanti Lo seguivano non avevano
idee chiare su di Lui. Non riuscivano a capire quel
figlio dell'uomo, di una umiltà che faceva piazza pulita
di ogni fantasia di grandezza sulla terra.
Noi uomini tante volte identifichiamo i "vari messia"
negli uomini che, in qualche modo, quando sono
onesti, possono tracciare un cammino di giustizia e
pace, ma "qui sulla terra", dove tutto inesorabilmente
ha termine, come l'uomo "polvere", che "in polvere
tornerà".
Ma Gesù è il Figlio di Dio. Dio ha voluto si vestisse
della nostra umanità
, che era davvero senza futuro e
quindi senza ragione di vita, per ridare senso e gioia
alla vita.
Ha sempre ragione il proverbio saggio che
dice: "posso anche non sapere perché vivo, ma non
posso vivere senza sapere chi mi ama".
E Gesù ha risposto a questa domanda sulla croce.
anche se, dopo tanti secoli, pare che l'uomo non
abbia capito o non voglia capire questo dono.
Ed ecco che per aiutare i suoi a entrare nel mistero
dell'amore, che si compirà sulla croce con la
resurrezione, si mostra, per quello che è, nella
trasfigurazione. "Si trasfigurò davanti a loro, racconta
Marco, e le sue vesti divennero splendenti,
bianchissime: nessun lavandaio sulla terra poteva
renderle più bianche. E apparve Elia con Mosé e
discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola,
Pietro disse a Gesù: "Maestro è bello per noi stare
qui, facciamo tre tende, una per te, una per Mosè ed
una per Elia". Non sapeva che cosa dire poiché erano
stati oppressi dallo spavento. Poi si formò una nube
che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla
nube: "Questi è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo!" E
subito, guardandosi attorno, non videro più nessuno,
se non Gesù, solo, con loro. Mentre scendevano dal
monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò
che avevano visto: se non dopo che il figlio dell'uomo
fosse risuscitato dai morti. Ed essi tennero per sé la
cosa, domandandosi però che cosa volesse dire
risuscitare dai morti" (Mc 9,1-9).
Oggi tutti siamo chiamati a interrogarci, nell'austerità
della Quaresima, chi è Gesù per noi? "Se io
domandassi - diceva il grande Paolo VI agli uomini
del nostro tempo - chi ritenete che sia Cristo Gesù?
Come lo pensate? Ditemi: chi è il Signore? Chi è
questo Gesù che noi andiamo predicando da tanti
secoli e che riteniamo sia ancora più necessario della
nostra vita annunciarlo alle anime? Chi è Gesù?
Alla domanda molti non rispondono, non sanno che
dire. Esiste come una "nube" - come sul Tabor -
questa sì è opaca e pesante di ignoranza su tanti
intelletti. Si ha una vaga cognizione del Cristo, non lo
si conosce bene, si cerca anzi di respingerLo. Al
punto che all'offerta del Signore di voler essere per
tutti guida e maestro, si risponde di non aver bisogno
e si preferisce tenerlo lontano.vogliono come
annullarlo e toglierLo dalla faccia della civiltà
moderna. Non c'è posto per Dio, né per la religione; si
affannano a cancellare il suo nome e la sua presenza.
Tale è il contenuto di tutto questo laicismo sfrenato
che talvolta incalza fino alle porte delle nostre chiese e
che in tanti Paesi, ancor oggi, infierisce. Non si vuole
più l'immagine di Cristo".
E rivolgendosi a noi, Paolo VI così ci interroga,
seriamente, con una domanda che dobbiamo porre al
centro della nostra Quaresima. "Ma noi, che abbiamo
questo dolcissimo e grandissimo nome da ripetere a
noi stessi; noi che diciamo di credere in Cristo: noi,
almeno noi, sappiamo bene chi è? Sapremo
chiamarLo: Maestro, Pastore, invocarLo quale luce
dell'anima e ripeterGli: Tu sei il nostro Salvatore
?
Sentire cioè che Egli ci è necessario e noi non
possiamo fare a meno di Lui: è la nostra fortuna, la
nostra gioia e felicità, promessa e speranza; la nostra
via, verità e vita
?" Fanno davvero riflettere queste
domande.
E' facile imbattersi in persone che si illuminano nel
parlare di "gente celebre, per arte, spettacolo, sport",
come questi fossero il loro "messia"
seppur "effimero", eppure basta a volte un piccolo
incidente e la "trasfigurazione" finisce, come fossero
mai esistiti. Ma Gesù, no. Sa che la debolezza umana,
posta davanti alle prove, può oscurare la fede in Lui.
Come avvenne nella sua passione, quando si vide
abbandonato da tutti, tranne che dalla Mamma, dal
fedele Giovanni, che Lui amava, e dalle pie donne.
Quando si ama veramente, nulla può staccarci da chi
si ama
. Basta pensare a tanti fratelli e sorelle colpiti
da malattie che fanno temere della loro vita. Non si
fugge da loro, ma anzi ci si fa vicini ancora di
più...anche oltre la morte, che a volte sublima l'amore.
Direi che la sofferenza avvicina di più, mette alla
prova "quanto" si ama
. Chi di noi non ha incontrato
persone che avrebbero potuto conoscere la
disperazione ed invece, a guardarli bene negli occhi,
sembrava apparire una dolcezza, come se fossero sul
Tabor. Gesù si era fatto più vicino.
E' impressionante e meraviglioso il racconto, che oggi
ci viene offerte dalla Chiesa, di Abramo. "In quei giorni
Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo,
Abramo!" Rispose "Eccomi!" Riprese: "Prendi tuo
figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, e và nel
territorio di Morìa e offrilo in olocausto su di un monte
che io ti indicherò". Essi arrivarono al luogo che Dio gli
aveva indicato: qui Abramo costruì l'altare, collocò la
legna. Poi stese la mano e prese il coltello per
immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo
chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo!!"
Rispose: "Eccomi!" L'angelo disse: "Non stendere la
mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so
che temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico
figlio". Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete
impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò
a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto, invece del
figlio" (Gen 22,1-18).
Non si può che rimanere stupiti di fronte a questo
episodio, da cui emerge una fede, quella di Abramo,
che davvero è sconfinata. Alla domanda di Dio di
sacrificare suo figlio, dice solo "Eccomi". Ben diverso
da tutte le nostre divagazioni sulle prove che Dio
manda per provare la nostra fede. Ci sentiamo
addosso una fede di pochi spiccioli, pronta a
sbriciolarsi davanti alla prima difficoltà. E Dio vuole
invece una fede senza misura.
Chiude il suo discorso, Paolo VI, sulla trasfigurazione
così: "I tre Apostoli, sul monte, sono rimasti a fissare
la visione; ed hanno notato la trasparenza: nella
persona di Gesù c'è un'altra vita, c'è un'altra natura,
oltre quella umana, la natura divina. Gesù è un tabernacolo in moto:è l'uomo che porta dentro di se l'ampiezza del cielo: è il Figlio di Dio fatto uomo: è il miracolo che passa sui sentieri della nostra terra. Gesù è davvero l'unico, il buono, il santo. Se
potessimo incontraLo anche noi, saremmo davvero
privilegiati, come Pietro Giacomo e Giovanni"
(discorso di Paolo VI nella Quaresima del 1965).
Una aspirazione, quella di Paolo VI, che è nel cuore di
tanti che vivono sulla terra tra di noi e "quasi vedono
Gesù". E in me, in voi amici, almeno in questa
Quaresima, c'è il desiderio di provare lo stupore dei
tre apostoli
e di dire: "Facciamo qui una tenda" per te?
Ma questa tenda c'è: ed è nelle nostre Chiese, nel
Tabernacolo
.
Una delle pratiche che aiutano a stare con Gesù, è la
Via Crucis, che spero rimanga in tutte le nostre
parrocchie. Ci aiuti la riflessione del S. Padre, che
fece nella Via Crucis dello scorso anno, a pochi giorni
dalla morte di Giovanni Paolo II. Commenta così
l'ultima stazione: "Gesù disonorato e oltraggiato viene
deposto con tutti gli onori nel sepolcro nuovo.
Nicodemo porta una mistura di mirra e di aloe di
cento libbre destinata a emanare un prezioso
profumo...Bisogna ricordare le parole di S. Paolo su
Dio, che effonde per mezzo nostro il profumo della
conoscenza di Cristo nel mondo intero. Noi infatti
siamo.il profumo di Cristo"
(2Cor 2,14).
Nella purificazione delle ideologie, la nostra fede
dovrebbe essere il nuovo profumo che porta sulle
tracce della vita. Nel momento della deposizione
comincia a realizzarsi la parola di Gesù Cristo: "In
verità, in verità vi dico, se il chicco di grano caduto in
terra non muore, rimane solo, ma se muore produce
molto frutto" (XIV Stazione).
Davvero è una meditazione seria, che coinvolge la
nostra vita o almeno dovrebbe coinvolgerla, quella che
ci offre la Chiesa oggi. Ci faremo coinvolgere?
Me lo auguro, perché anche per noi Pasqua sia
resurrezione a vita nuova con Cristo.
Antonio Riboldi - Vescovo -
Internet: www.vescovoriboldi.it

onirica.parabola
...donando un sorriso

amicizia innocente



1046 Messaggi

Inserito il - 12/03/2006 : 09:07:36  Mostra Profilo
...mi sono permessa solo ed esclusivamente di evidenziare in grassetto alcune frasi ...senza modificare nulla alla riflessione di Mons. Riboldi




Per me Gesù è:

"VIA VERITA' e VITA"
Via: l'indicazione della via per il cielo e l'indicazione per come camminare qui ed ora sulla terra
Verità: il Solo che risponde a pieno alle istanze mie più profonde di verità e giustizia, che non inganna, che è fedele, veritiero perchè le sue promesse sono vere, che mi ha detto un giorno che non ci lascerà mai soli e che è con me/noi tutti i giorni,che ha lasciato per noi lo Spirito Santo che suggerisce per noi e con noi invocazioni d'Amore
Vita: è la pienezza della vita,della gioia,della fiducia e della Speranza. Si! Della Speranza.


E' una persona concreta
E' la Misericordia
E' l'attesa paziente alle mie infedeltà
E' la purezza e la Semplicità
E' l'uno che fa sintesi della mia vita, unificando ogni frammento di essa
E' il Solo capace di togliere ciò che mi da inciampo
E' la mia pace
E' l'umiltà della Croce ...quando vorrei scappare e sottrarmi ad essa
E' pane che mi nutre e da vigore quando sono sfiancata
E' il sorriso del mio cuore quando mi stupisce con il suo amore e mi sento briciola di fronte a tanta GRATUITA'
E' colui che mi ha donato una MAmma MERAVIGLIOSA "Maria" mentre moriva in Croce...e pensava ad affidarci uno per uno a Lei
E' colui che sconvolge i miei piani per darmene altri che sono solo per me vita
E' luce nel buio
E' compagno silenzioso che aspetta sorridendo che smetta di parlargli
E' l'amore crocifisso muto che mi sostiene quando lotto per darmi pace
E'la danza canto del mio grazie
E' il mio grazie ...il mio grazie...il mio grazie

E'....
E'...
E'...




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Angelo
AI PIEDI DEL MAESTRO


Regione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Torino


1559 Messaggi

Inserito il - 12/03/2006 : 11:45:48  Mostra Profilo
Carissima onirica.parabola,e a tutti Buona Domenica,Pace e bene,nelle nostre case.
Chi è per me GesuGesu per me rappresenta la speranza,l'amore verso DIO e l'umanità,a noi forse è arrivata una parte della verità di Gesu(spesso molto spesso manipolata da umani)ma comunque rappresenta la via che porta in comunione con DIO.E per ogni vero Cristiano un insegnamento profondo lungo la nostra vita.Credo altresi
che IDDIO,nella sua ogniscenza,abbia donato ad altri popoli della nostra terra,anzi sua terra,altre vie che conducono a lui,secondo la propria capacità,cultura,conoscenza,la strada che porta a DIO,e come una serie di sentieri impervi,ma che si congiugono al centro del cammino,dove lui è li inanzi a noi,in attesa del nostro rittorno alla casa del Padre.
Gesu Disse,non chi dice Padre mio Padre mio,ma colui che ha fatto la sua volontà entrerà nel regno dei cieli.
E la sua volontà,e scritta,e presente nel cuore di ogni essere,indipendentemente da come chiama DIO,da come prega DIO,se noi
veramente abbiamo sete di DIO,egli non macherà di far sentire la sua voce,sempre che abbiamo dentro di noi un grande AMORE PER DIO,E OGNI SUA CREATURA.

Immagine:

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Sairam
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Piccola_Luce_
Appassionato partecipante

1405


Regione: Campania


54 Messaggi

Inserito il - 12/03/2006 : 14:42:57  Mostra Profilo
Grazie Angelo per la tua bellissima immagine.
Sei un vero angelo.
Grazie
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